Oggi ho preso il bus verso le 7,30 per giungere a Tena.
Nel viaggio pensavo che avevo trascorso tre giorni stupendi ammirando la foresta amazzonica e avendo contatti con alcune comunità dei Kichwa. Fino a questa mattina ero indeciso se fermarmi a Tena o andare a Macas ma alla fine ho deciso di avvicinarmi a Riobamba per vedere qualche altro gruppo indigeno dell’Amazzonia. Spero di aver fatto una buona scelta anche se non so perché spesso devo scegliere basandomi sul mio intuito. Mi sono reso conto che da molto tempo mi trovo in Ecuador e so che fra due settimane dovrei lasciare questo paese. A dire la verità mi trovo bene per cui cerco di prolungare la mia permanenza anche per vedere il più possibile, trovando tantissimi amici. Con questo pullman ci siamo avvicinati a Puyo e l’austista, essendosi accorto di essere in ritardo, ha deciso di fare una sola sosta in questa città facendoci scendere lontano dal terminal. Penso che per i conducenti del mezzo pubblico è una cosa normale sperando che i superiori non lo vengano a sapere.
Per fortuna mi sono caricato lo zaino e sono partito per la stazione dove sono giunto nel momento in cui il bus per Macas stava partendo. Il viaggio è stato normale avendo la possibilità di ammirare la vegetazione di questa zona amazzonica. Attraversando le varie zone mi sono accorto che sono rimasto nella foresta passando da un’altitudine di 400 metri a quella di 1000 metri mentre nei giorni scorsi ero passato dai 3000 metri ai 400 con un certo sbalzo di temperatura.
Macas è la capitale della provincia di Morona-Santiago. Si trova ad un’altitudine di 1050 metri s.l.m. e sorge sul fiume Upano lungo le pendici orientali delle Ande.
Fondata dal capitano spagnolo José Villanueva Maldonado nel sedicesimo secolo, era un’attrazione per i ricercatori d’oro derivanti dai depositi alluvionali. E’ un importante centro agricolo di raccolta dello yuca, della canna da zucchero, della papaia, del caffè e delle banane. Negli ultimi anni, Macas ha anche dato vita ad una discreta attività turistica, come trekking nella giungla, rafting, gite tra le comunità indigene.
Dopo aver trovato un hotel per la notte mi sono mosso per vedere quali notizie trovare per poi visitare la zona. Come al solito mi sono recato all’ufficio culturale del comune dove mi hanno consigliato un viaggio a Cabanas Nantan per la cultura Shuar mentre oggi avrei potuto visitare il museo archeologico per avere notizie sulla cultura Macabeo. Ho fatto in questo modo e la signora del museo mi ha fatto vedere il materiale di cui disponevano per parlarmi della cultura del popolo macabeo, legata all’attività agricola, come la coltura di mais, manioca, fagioli, banane, carote, patate dolci ed arachidi.
E’ un popolo che ama la vita tranquilla, ma viveva nel terrore delle malattie. Nei vari secoli è in gran parte scomparsa.
In questa zona abbiamo avuto i francescani, poi domenicani e alla fine dell’800 i salesiani che hanno piantato le radici.
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