Non saprei come dirti il mio pensiero, perché la cosa non è affatto facile. Per cui la metto con un esempio semplice (che non potrà che essere ambiguo, ma meglio l'ambiguità che niente).
Un computer, attraverso l'hard disk e i programmi, è in grado di immagazzinare informazioni e poi di elaborarle. Ma chi ha costruito il computer? L'uomo. Senza l'uomo che fine fanno quelle capacità? Pensi che un gatto, ad esempio, possa incrociare un computer e farlo funzionare? Io credo di no. E non per un problema di intelligenza. Penso che il computer esista perché un uomo lo ha costruito, e le funzionalità di un computer trovano il senso (che equivale a dire la loro praticità) attraverso sempre l'uomo. Senza l'uomo, in questo caso, l'hard disk non saprebbe che fare. Ecco perché non credo nell'intelligenza artificiale (quella dei film), non perché la capacità dell'hard disk è minore di quella del cervello (non è un problema di potenza di calcolo)
Ora, anche l'uomo e il suo cervello non nascono dal nulla, non sono sempre esistiti e la loro funzionalità dipende da qualcos'altro. Ad esempio: le nostre mani che hanno col tempo sempre di più elaborato la praticità dell'afferrare, come potrebbero elaborare questa funzionalità senza un mondo afferrabile? Il mondo afferrabile e non l'interno delle mani danno vita a questa funzionalità, perché senza mondo afferrabile non esisterebbero le mani che afferrano. Allo stesso modo è da considerarsi il cervello (e la funzionalità del pensiero e della coscienza), ma qui è molto più difficile comprenderlo, perché abbiamo una sorta di raddoppiamento dello sguardo... ma qui mi addentrerei in discorsi troppo lunghi.
Mi fa piacere dialogare con te e non mancheranno occasioni.
Inizio a comprendere meglio il tuo punto di vista, lo strumento ha spessore solo finchè esiste un utilizzatore che è in grado di apprezzarne la funzione.
Poi vedo che parli di intelligenza artificiale, argomento per me estremamente interessante e sono sicuro che avremo modo di approfondire in futuro, sarà un piacere ;)
Sì penso così... ma aggiungerei anche che utilizzatore e strumento sono uniti e non separati, oppure uniti e separati contemporaneamente (cioè senza farla troppo difficile perché con termini un po' filosofici possiamo dire che rimbalzano l'uno nell'altro).
Ad esempio l'hard disk (almeno quello esterno) in mano ad uno scimpanzé potrebbe diventare un'arma se scagliato contro un rivale. E allora che diciamo: l'hard disk è uno strumento di immagazzinamento dati o è un oggetto contundente? Le caratteristiche sono quelle dell'essere duro o dell'essere tecnologico? Sono l'una e l'altra cosa a seconda dell'utilizzatore (che determina la sua funzione e da qui tutto il resto, caratteristiche e qualità). Quindi qualsiasi cosa diventa qualcosa (compreso l'essere umano) solo all'interno di una relazione, fuori da una relazione non esiste nessuna funzione, nessuna caratteristica, nessuna potenza di calcolo e così via (questo di solito si intende in filosofia quando si dice che non esiste la cosa in sé, e di questo uno scienziato come Galileo ne era più che consapevole).
👍