PostIT - n.61

Alla vigilia di un 25 aprile del quale nessuno ricorda più bene la ragione, siamo qui a presentarvi il n. 61 di PostIT. Un numero ricco di spunti e suggestioni: l’amore giovanile, quello scanzonato e goliardico delle aule scolastiche e quello romantico e rapido delle vacanze. E poi l’immersione nella tecnologia che non manca mai nella nostra selezione perché ci piace guardare avanti e approfondire storie di vaccini e di processori transazionali; e ancora, ironia della sorte, un racconto divertente sulle donne e il calcio. Le donne e il calcio proprio il giorno della semifinale di Champions, una coincidenza da non sottovalutare. Ma soprattutto, e torniamo al 25 aprile, un pensiero largo sulla guerra e sulle sue ricorrenze, quelle variabili che si ripetono nei secoli, ripresentandoci, con una esasperante e terribile costanza, scene già viste, bugie già dette, armi chimiche già segnalate, sulle quali si costruiscono più romanzi che istruttorie politiche vere e proprie. E poi stragi, tante stragi, talvolta marchiate a fuoco con il nome - agghiacciante nella sua freschezza - di PULIZIA. Come se nella morte pianificata e procurata ci fosse qualcosa di positivo, una sorta di liberazione da persone sporche, da razze pericolose, da esseri umani che non meritano di abitare il nostro stesso mondo. E dispiace assai che, talvolta, su questo cancro della storia umana si possano manifestare sentimenti di insofferenza come quelli che tutti noi proviamo quando la pubblicità interrompe un film appassionante. Il 25 aprile segna la fine della seconda guerra mondiale in Italia. La seconda guerra mondiale, per chi lo avesse dimenticato, ha prodotto quasi 55 milioni di morti, più o meno la popolazione dell’Italia attuale. Di questi, oltre il 10% erano ebrei. Stigmatizzati, razziati, depredati, torturati e uccisi in una strategia di pulizia etnica pianificata a tavolino con il solo scopo di abolire dalla faccia della terra un’intera categoria di esseri umani. E questo fatto, onestamente, qualunque sia la nostra opinione, non si può trattare con l’insofferenza che si riserva alla pubblicità che interrompe un film. Buona lettura

Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis.

Già Cicerone riconosceva alla storia il ruolo di maestra di vita e messaggera dell'antichità, considerandola uno strumento primario del progresso e dell'evoluzione: lo studio degli eventi passati, infatti, ha il potere innegabile di illuminare con la luce della consapevolezza il nostro presente, permettendoci di non commettere gli stessi errori, di migliorarci sempre, di crescere a livello individuale e collettivo. Eppure, la storia dell'uomo è costellata di corsi e ricorsi storici, eventi ciclici che si ripetono con meccanismi sempre analoghi seppur in circostanze diverse, come se la lezione offerta dal passato non fosse davvero così efficace...I tristi eventi che affliggono l'uomo moderno, hanno un nocciolo, un cuore, che è identico agli eventi del passato: che si tratti del conflitto in Siria, in Iraq, della questione israelo-palestinese o delle antiche vicende dei Trenta Tiranni di Atene, sembra proprio che la natura umana sia rimasta immutata nel tempo e che l'uomo del XXI secolo, nonostante il progresso della scienza e della tecnica, sia sempre quello della pietra e della fionda.

La chelazione, o terapia chelante è tornata a far discutere in questo periodo a causa della radiazione dall'ordine dei medici della dott.ssa Lesmo, sostenitrice del movimento no-vax italiano. @girolamomarotta ci spiega in maniera completa e dettagliata cos'è questa terapia, a cosa serve e che relazione ha con le teorie dei no-vax, teorie legate principalmente alle intossicazioni da metalli pesanti contenuti nei vaccini, causa scatenante, secondo il pensiero no-vax, dell'insorgenza dell'autismo. L'articolo ci mette in guardia dai rischi a cui va incontro un individuo che si sottopone a questo tipo di terapia e consiglia di affidarsi allo studio e alla ricerca scientifica e non a terapie alternative, non riconosciute scientificamente.

Poesia e equilibrio in un magnifico parco giapponese: il Rikugien Garden di Tokyo. Perdetevi tra le meraviglie di questo posto in cui il tempo sembra essersi fermato.

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