Oggi ho letto con grande piacere un'intervista rilasciata da Boosta.
In particolare mi ha trovato molto daccordo un passaggio dove il cantante sottolinea come ci sia, giustamente, grande attenzione sul mangiare sano, mangiare bio e fare attenzione in generale a quello che si ingerisce al fine di tenere alto il livello del proprio corpo.
Mens sana in corpore sano insomma.
Ma la mente risente in maniera positiva dei risvolti musicali legati alla nostra vita.
Quello che ascoltiamo può farci stare meglio, è provato scientificamente.
E allora perchè non applicare alla musica gli stessi criteri che applichiamo al cibo?
Qual'è l'equivalente musicale del mangiare sano?
Difficile dirlo parlando di arte, dove la soggettività la fa da padrone.
Secondo Boosta è importante chiarire 2 cose:
- La musica di questi anni è commerciale, ripetitiva e senz'anima, oggettivamente
- Tutti dovremmo imparare nuovamente ad ascoltare di tutto
Spaziare fra i generi è fondamentale. Questo allenerà il nostro orecchio ad ascoltare buona musica, quella che ci fa stare meglio, imparando a discriminare la buona musica e a capire quale è il genere, i generi che ci piacciono maggiormente.
Ragionamento che non fa una grinza e che oggi più che mai si rende necessario in un tempo dove la buona musica c'è ma non viene esaltata, non viene passata sufficientemente alle radio, devastando il gusto delle nuove generazioni.
Ottimo paragone, i nutrizionisti dicono dieta variegata, mangiare poco di tutto. Così il fisico prende Dai vari alimenti quello che gli serve, stessa cosa nella musica, non penso che quella ripetitiva e senz'anima sia da buttare, ogni tanto ci vuole, come quel buon panino al baracchino alle due di notte con dentro di tutto!
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Non sono un cultore della buona musica, nel senso che può piacermi il peggiore dei tormentoni come la più nobile delle melodie, le mie preferenze spaziano dal rock, al pop, alla musica italiana, anche d'autore, non cambio canale se c'è il Festival di Sanremo, come spesso ascoltare cantautori che hanno musicato e composto autentiche poesie proprio non riesco, De André spesso mi deprime, mentre Vecchioni riesco benissimo ad ascoltarlo per ore e ore
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