Perché a volte si sente la necessità di scrivere non lo so come non so tante, troppe altre cose ma di fatto sono di nuovo qui ad imbrattare il bianco e il vuoto.
Un problema quando scatta questo bisogno, è riuscire a far defluire quanto spinge da dentro che inesorabilmente si intasa, come un incrocio alle sei di sera e tu rimani lì, proprio come il vigile…
Immobile e inutile.
Ma sono fatto così… Esattamente quello che si vede da fuori, perché qui il vetro della campana è trasparente… fottutamente trasparente e traspirante e dai suoi pori filtra tutto…
Dai mille progetti che ogni secondo fanno avviare il cervello come un dodici cilindri Ferrari ai ricordi che riaffiorano in mezzo a mille esperienze di vita vissuta, dai repentini cambi d’umore perché chissà cos’è passato nella testaccia alla voglia di cantare a squarcia gola guidando senza limiti fuori e dentro un codice.
Dove porterà questa natura bastarda di non accontentarsi mai, di volere sempre qualcosa di più anche se non sai neanche bene cosa? E poi ci sono gli ideali… e quelli sono pericolosi… per loro si fanno le guerre… ci sono le passioni, le illusioni, la voglia di fare una rivoluzione perché una rivolta fomenta dentro da sempre… e c’è mia figlia… Novanta centimetri che sanno farti capire quanto sai sbagliare anche se ti illudi di aver vissuto molto più tempo di lei… Una selva di boccoli d’oro che portano in giro vitalità extraterrestre e una voglia di giocare che stiamo perdendo…
Chissà se mi perdonerai mai per i miei errori? Capirà mai che nessuno ci insegna come si cresce un figlio? Che puoi leggere libri, informarti su internet e ascoltare i consigli di “chi ha già dato” ma che alla fine è tutta improvvisazione e adattamento?
Spero capisca lo sforzo di impare come esserci sempre nei momenti di bisogno e, al contempo, come non esserci troppo per permetterle di impararla da sola questa vita… iniziando dall’andare in bagno da sola passando dal superare incolume un quinto di esistenza con la mente vorace di sapere e di libri, transitando per i sentieri dismessi dell’amore che sfociano nell’oasi di un famiglia che vive per te…
Non puoi capirlo da come mi comporto e non puoi ancora leggerlo ma mi manchi tesoro mio… non vedo l’ora che tu torni a casa stasera anche se so che tra pappa, giochi non rumorosi e nanna sarà un altro Vietnam domestico…
Ma sono fatto così… Un attimo penso a perdermi in un viaggio improvvisato in camper e un attimo dopo penso a come potrei cambiare questo paese sull’orlo del fallimento. In equilibrio tra occasioni perse (spesso per colpa mia) e successi ottenuti. Tra come si costruisce un oggetto e come si traduce una frase in inglese.
Quella di lasciare così libera la mente è una cattiva abitudine perché alla fine ti fa sentire diverso, ti isola, ti fa vedere dagl’altri esattamente come sei perché non te ne frega un cazzo di apparire come gli altri ti vorrebbero. E sogni, rifletti, ricordi, costruisci, maledici e ami. Tutto in sequenza, una centrifuga emozionale, sempre vivo. Vetro trasparente. C’è e non c’è. Come nella vita… non è così fondamentale per la maggior parte delle persone che conosco che io ci sia… Tutti sono importanti, nessuno è fondamentale… e amen.
E sono anche una discreta testa di cazzo… ho bruciato soldi, amicizie, situazioni ma sempre a testa alta, con la coscienza libera di chi non ha nulla da rammaricarsi.
Forse è questo che ti insegnerò quando sarai un po’ più grande… A sognare, ad assaporare la libertà che vive dentro di te, a volare tra un errore ed un bacio. Cercherò di farti capire che i miracoli esistono solo se ci credi e che li hai dentro di te e che se ci credi, veramente, quelli si avverano. Ti farò cibare di illusioni e passioni perché il fuoco che hai dentro sia sempre alimentato e poco importa se non tutti ti capiranno, io ci riuscirò.
Ma sono fatto così… Ricomincio sempre senza aver la voglia di tornare, inutile ostinarsi a fermarsi, ci si rialza sempre per un volo nuovo e poco importa se questo finisce tra le stelle o tra la polvere… l’importante è volare. E se sbaglio? Magari non sbaglio… Sono sempre tornato sano e salvo
Sono fatto così…
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