La plastica è un materiale fortemente diffuso al giorno d’oggi, basti pensare a tutti i contenitori che utilizziamo solo per dissetarci. Ma cosa è la plastica? Essa è un materiale prodotto in laboratorio impiegando sostanze derivanti soprattutto dal petrolio e in minima parte da carbone, cellulosa e gas naturale. Dopo questa descrizione è di facile intuizione quanto il materiale plastico è dannoso e non facilmente trattabile dopo il suo utilizzo, ma la domanda è perché nonostante questi effetti negativi venga utilizzato sempre più frequentemente.
I pregi della plastica si possono elencare in:
- Leggerezza
- Versatilità
- Resistenza ai microrganismi
- Compatibilità con gli alimenti
Non tutti sanno che il materiale derivante dal petrolio può essere classificato in tre diverse tipologie.
La prima tipologia è quella dei Termoindurenti, categoria fondamentale perché ad oggi è l’unica che può essere fusa e quindi riutilizzata. Essa si ottiene da un processo che prevede la formatura a caldo, ripetuto più volte fino ad avere lo stampaggio finale del prodotto. Gli esempi possono essere il poliuretano o la resina epossidica: più facilmente dentro questa categoria troviamo prodotti PET(bottiglie di plastica), PVC (tubi e isolanti) o PE (sacchetti per la spesa e per surgelati).
La seconda categoria è quella delle Termoplastiche, le quali presentano caratteristiche di resistenza e elasticità rispetto alle prime infatti un esempio concreto è quello delle sedie, appunto formate da una resina resistente ed elastica appartenente a questa categoria plastica.
L’ultima tipologia è quella degli Elastomeri, gomme termoplastiche che comprendono anche le proprietà della seconda categoria. Da essa deriva la gomma la quale non può essere riutilizzata ed è altamente dannosa da smaltire. Esempio sono gli elastici che si usano comunemente per fissare le cose.
Le evoluzioni del materiale plastico possono essere molteplici, nella storia dalla sua introduzione e scoperta alla fine del 1800 fino al giorno d’oggi, la plastica è usata in tutti i campi possibili ed immaginabili, la sua versatilità materiale e “agilità” chimica è qualcosa di sorprendente: ma il prezzo da pagare rimane alto, perché la sua creazione sta distruggendo il nostro pianeta. L’inquinamento provocato dal materiale plastico è indubbiamente gravoso tanto quanto il petrolio consumato dai veicoli a motore: le comodità hanno un prezzo e quest'ultimo lo stanno pagando soprattutto gli animali, nonostante il consumismo sia l’incarnazione della plastica.
La sensibilizzazione al problema è alta, anche se per l’essere umano il problema dell’inquinamento sembra essere minoritario, dai suoi albori nei laboratori chimici sta cercando di arrivare la soluzione.
Nel Paese dove il consumismo e il capitalismo regnano sovrani (USA), le menti giovani e capaci di ricercatori universitari si stanno “fondendo” non per creare la plastica, ma per trovare un materiale simile, anzi migliore.
Gamma-butirolactone (Gbl) è la sostanza che in questi giorni sembra essere al centro dell’attenzione perché da essa, nel dipartimento di Chimica dell'Università del Colorado, è stato derivato un polimero simile a quello della plastica.
Questo materiale sembra essere il perfetto sostituto al vecchio polimero plastico in quanto presenta caratteristiche non comuni: resistenza al calore, leggerezza, duttilità ma soprattutto può essere scomposto e riciclato infinite volte grazie al facile ritorno allo stato originario; inoltre il suo riciclo non comprende l’utilizzo di sostanze tossiche o consumi energetici elevati. Eugene Chen, il professore direttore del centro di ricerca ha affermato il nuovo polimero “ha un ciclo vitale circolare” e in aggiunta che “il sogno è quello di vedere presto questa tecnologia polimerica chimicamente riciclabile materializzarsi sul mercato”.
Il sogno del professore e del suo team è un’aspirazione che va oltre i confini ideologico-economici che aleggiano nel nostro mondo; dopotutto stanno cercando di cambiare la vita di tutti noi e delle nostre future generazioni.
[Immagine coperta da copyright]
Autore/author: Bill Cotton/Colorado State University https://natsci.source.colostate.edu/infinitely-recyclable-polymer-shows-practical-properties-of-plastics/
Un polimero con caratteristiche simili ai polimeri plastici, ma facile da smaltire potrebbe essere la ns salvezza. Grazie del post vercetti 👍
Prego!! Come dicono che sarà tutto digitalizzato dai tavoli alle sedie alle pareti.. speriamo anche tutto possa essere riutilizzato!