IL PARLAMENTO EUROPEO CHIUDE ALL'ANONIMATO NELLE CRIPTO , vediamo le conclusioni del nuovo studio commissionato dall’Europa -

in #ita6 years ago (edited)

IL PARLAMENTO EUROPEO CHIUDE ALL’ANONIMATO NELLE CRIPTO


Questa settimana è uscito ufficialmente l’ultimo studio “Cryptocurrencies and blockchain” che fa il punto sulle possibili implicazioni derivanti dall'utilizzo delle cripto nel mondo del crimine finanziario, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale, commissionato direttamente dal Parlamento Europeo.


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immagine autoprodotta, screenshot dell’autore

Robby HOUBEN e Alexander SNYERS incaricati dal Parlamento Europeo (dipartimento Economia, Scienza e qualità della vita) di redigere uno studio approfondito sulle possibili implicazioni dell’utilizzo delle cripto nel crimine finanziario.

Riassumiamo di seguito per punti il loro studio:

PREMESSA


Questo studio deriva dalle crescenti preoccupazioni dei legislatori nei confronti dell’interesse che i criminali stanno riversando nel mondo cripto per finanziare le loro attività illegali legate al terrorismo, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale. Nello specifico non è l’utilizzo in sé ma il possibile abuso che si può fare derivante dall'anonimato garantito da alcune cripto.
Il problema è che per alcune transazioni non è possibile tracciare il mittente, il percorso e il destinatario finale dei soldi e l’attuale quadro giuridico europeo non sta facendo nulla o quasi per risolvere questo problema.

AMLD5


L'AMLD5, cioè la quinta revisione della direttiva sul riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo che è in fase finale di adozione, sta tentando di arginare questo problema. L'AMLD5 tra le varie cose descrive nel dettaglio la definizione di valute virtuali che servirà a combattere sia il riciclaggio di denaro sporco, sia il possibile finanziamento al terrorismo che l'evasione fiscale tramite cripto valute.
Tuttavia l’ AMLD5 non è sufficiente in quanto non comprende tutti i principali attori dei mercati cripto, come ad esempio i miners, alcuni Exchange e i fornitori di wallet hardware e software che potrebbero essere utilizzati dai criminali come punti di accesso al mondo cripto.

POSSIBILI SOLUZIONI


Lo studio propone alcune possibili soluzioni per arginare il problema. Tra queste vi è l’obbligatorietà di registrazione, anche se soggetta a soglia minima, di chi volesse effettuare delle transazioni. Nello studio viene proposto un vero e proprio bann a quelle cripto che fanno dell’anonimato la loro bandiera (vedi Monero per esempio) al fine di impedire il traffico illecito.

CONCLUSIONI DELLO STUDIO


Lo studio conclude facendo notare che sia nell'ultimo G20 che all'interno dell’Unione Europea l’attenzione a questo problema sta crescendo sia quantitativamente che in efficacia. Gli autori ritengono sbagliato associare la tecnologia Blockchain alle attività criminali in quanto questa nuova tecnologia non nasce per questo scopo ma per avere applicazione nell'economia “legale”, mentre sarebbe invece da incoraggiare l’utilizzazione della Blockchain e delle future sue innovazioni.
Il focus dei legislatori e del Parlamento Europeo dovrebbe assestarsi non sulla censura generale della Blockchain ma sulle sue singole possibili applicazioni atte a facilitare un utilizzo criminale di questa tecnologia.

CONCLUSIONE PERSONALE


Uno studio di questo genere ci voleva, mettere i puntini sulle “i” dove serve è necessario.
Questo studio fa seguito ad un altro uscito poche settimane fa “Virtual currencies and central banks monetary policy: challenges ahead” nel quale gli autori valutavano i potenziali rischi e vantaggi economici derivanti dall'utilizzo delle cripto. L’interesse è chiaro e ormai la naturale introduzione delle cripto inevitabile.
In questo ultimo studio però il focus viene incentrato sulle implicazioni che un utilizzo scorretto delle cripto potrebbe al mondo del crimine, facile pensare che l’anonimato può nascondere chiunque voglia agire illecitamente, terrorismo, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale.
Molto interessante la conclusione nella quale viene fatta ferma distinzione tra Blockchain, definita una tecnologia da supportare, con alcuni suoi possibili utilizzi illegali, al solito vengono sollecitati i legislatori a provvedere a dare quelle leggi necessarie non a bannare l’intero sistema ma a controllare meglio le parti più oscure.
Mi fa molto ridere una similitudine che mi è stata detta giorni fa, non è che se qualcuno usa un’automobile per ammazzare le persone dobbiamo andare tutti a piedi, per le cripto è la stessa cosa….

Fonte notizia: http://www.europarl.europa.eu/cmsdata/150761/TAX3%20Study%20on%20cryptocurrencies%20and%20blockchain.pdf f

Immagini di sfondo:
CC0 Creative Commons - https://pixabay.com/it/bandiera-dell-unione-europea-brexit-2108026/ - https://pixabay.com/it/bitcoin-logo-valuta-denaro-liquide-225079/

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@scriptamanent grazie per il resteem

Ok la lotta alla criminalità, giuste preoccupazioni. Ma vediamo anche altri risvolti di una politica del controllo sulle criptovalute: cosa succederebbe se lo Stato, già abbastanza edotto su ogni nostra informazione fiscale, iniziasse a tassarci anche sulle criptovalute?
Immaginiamoci la reward di un post:
25% all'autore
25% al curatore
50% allo Stato

Scenario utopistico? Chissà.

come al solito lo stato vuole la sua parte, anche se brutto da dirsi è giusto così.
poi si può discutere su quanto sia il "giusto" 10, 20, 30%??
Il problema comunque non saranno mai i nostri 4 spicci ma i milioni che muovono alcuni, è giusto controllarli tutti per punirne alcuni