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RE: Contenuti di Qualità? No grazie, fra 5 minuti ho un impegno

in #ita7 years ago (edited)

Mi ero ripromessa di non parlare più di qualità, invece il tuo post stimola una risposta. Ogni ambiente ha i suoi standard qualitativi: quello che va bene su una rivista di gossip non troverebbe spazio su una specialistica, quello che funziona tra informatici non soddisfa magari un gruppo di fotografi. Ovvio, dirai. È ovvio però dove sono chiari i confini del contesto culturale di riferimento e a volte nemmeno questo basta come garanzia: non in tutte le scuole si lavora allo stesso modo e la qualità di un diploma non equivale a quella di un altro.
Noi utenti di Steemit siamo su un social network ma aspiriamo a scrivere articoli, che solo per brevità chiamiamo “post”, sebbene nulla abbiano a che fare con i contenuti pubblicati su Facebook o su Twitter. Quella della qualità, in un contesto così eterogeneo, sarà a mio parere sempre una battaglia persa, perché non è pensabile un comitato scientifico o di redazione in un mondo che rifugge da controlli e censure. È non è nemmeno possibile imputare ad alcuni una scarsa cura qualitativa se i loro parametri di valutazione sono diversi dai nostri: ieri leggevo qualcuno che proponeva di liberalizzare il numero dei post giornalieri consentiti. Ho sorriso perché, se riesco a sfornarne uno o due a settimana, sono già contenta, ma le ore che impiego io per uno solo forse servono a qualcun altro per tirarne fuori tre o quattro. È chiaro che io non troverei granché di interessante in una produzione seriale del genere, ma altri forse sì e forse la premierebbero, persino.
E impaginare per bene un testo pieno di errori ortografici e grammaticali è qualità? O lo è piuttosto un post denso di significato in cui però magari mancano i riferimenti puntuali alle immagini?

Steemit sarebbe un terreno fantastico per studi sociologici, come ho già detto, perché offre esempi di molte dinamiche reali. Qualcuno dovrebbe farci una tesi di laurea, se non di dottorato.

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D'accordo con le tue considerazioni.

Personalmente non vorrei nessun comitato scientifico o giuria di qualità per giudicare i contenuti, dobbiamo comprendere che la valorizzazione dei contenuti (che non ha nulla a che fare con la qualità) è un lavoro che ci tocca fare o qualcun altro deve fare per noi se vogliamo guadagnare con il lavoro di creazione dei contenuti. Questo è accaduto sempre nella storia occidentale (con il tipo di organizzazione economica che abbiamo), non è solo un problema di oggi o di steemit. Il problema in più di oggi è che l'industria editoriale è in crisi e dobbiamo cercare di capire qualcosa di questa crisi, se poi vogliamo avere una strategia di valorizzazione dei nostri contenuti.