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RE: Philippe Starck e i calamari

in #ita7 years ago

La tua rubrica sul design è interessante, solletica il mio interesse davvero molto!

Su Philippe Stark avrei molto da dire, non lo ammiro come progettista ma lo apprezzo molto per la sua capacità di farsi star e di diventare testimonial.

Credo che l'incapacità di leggere il prodotto di design come duraturo e di sentirlo vicino come accadeva invece parecchi anni fa', sia legata a un fenomeno avviato su larga scala e che si estende anche ad altri campi: il fruitore moderno è uno che "morde e fugge", che ama la fruizione rapida, che rapidamente conosce e altrettanto rapidamente dimentica. Pensiamo al dibattito sul testo ideale per il web, che deve essere breve, facile, ingurgitabile preferibilmente nel tempo di un caffè o una sigaretta per essere apprezzato dal largo pubblico.
Anche il design soffre dello stesso male e gli oggetti diventano improvvisamente iconici e un attimo dopo si spengono, effimeri, come meteore. Scompaiono soppiantati dal successivo capolavoro della progettazione.

L'oggetto che descrivi, Juicy Salif è un caso davvero molto particolare. Come tu ci racconti, è uno story teller, racconta una storia - quella della sua ideazione, quella del suo folle progettista, quella della modernità condensata in una forma, quella del dibattito "forma e funzione". Splendida icona, incarnazione della paura del silenzio, soluzione brillante all'esigenza di trovare argomenti di discussione quando si siede a tavola con ospiti e si incappa in momenti di silenzio imbarazzanti: è un oggetto che fa discutere, che offre un pretesto per iniziare una discussione sulla sua forma strana ed ironica, sembra quasi alieno eppure serve quando aliene sono le persone fra loro, tendendo loro una mano, sollecitando la conversazione.
L'oggetto in sé è iconico, moderno, brillante, fluido... ma siamo sicuri che sia veramente utile? Provando a spremere un limone su Juicy Salif, si combinerà un disastro perché non è un oggetto pensato perché sia pratico: la forma segue la funzione ma non quella di spremere un limone, quella di intrattenere il pubblico.

Ciò che contesto maggiormente a Stark è la tendenza a fare più arte che design. Design è qualcosa che unisce uno studio tecnico sulla funzione e un apporto estetico, in alcuni casi mi sembra che Philippe giochi molto con la forma, esteticamente parlando, tralasciando la funzionalità pratica del prodotto.

Eppure, Juicy Salif è un pezzo unico, che piace anche a me. Lo piazzerei come centro tavola, però, senza mai usarlo come spremi agrumi!

Grazie dell'articolo! Un ottimo spunto di riflessione per me e di informazione (necessaria) sul design, la sua storia ed i suoi prodotti!

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Condivido a pieno quello che dici! i tuoi commenti sono sempre ben argomentati e utili. li apprezzo molto.
In questo pezzo di design la bellezza supera la funzionalità. Io lo possiedo e ti posso assicurare che non lo uso per spremere limoni :)

Ahahah! Grazie a te, mi dai sempre una buona occasione per rispolverare antiche e piacevoli memorie. Continua a scrivere, per favore! Mi piace leggerti :)