Foto di mia proprietà
Lo so, lo so, sono mancato per un po' e vi chiedo subito scusa per l’assenza! Cosa ho fatto in tutto questo tempo? Beh, in effetti sono stato piuttosto impegnato ma adesso sono tornato nuovamente alla mia postazione così posso continuare a scrivere delle mie avventure, delle mie passioni, e così via!
Bene ragazzi, ricorderete che il mio ultimo articolo riguardava i materiali dell’architettura, argomento che certamente sarà ancora protagonista nei prossimi articoli… ma non oggi! Eh già, il prossimo avventuroso viaggio nel tempo attraverso i materiali dovrà attendere perché oggi voglio raccontarvi di qualcosa che ha lasciato un segno indelebile nella mia vita e che, come sempre, spero che condividendola con voi possa fornirvi qualche interessante e positivo spunto di riflessione… ma andiamo per gradi.
Ricorderete che qualche tempo fa ho scritto in merito alla grande realtà internazionale rappresentata dall’associazione sportiva Special Olympics, di cui faccio parte anche io… ecco, l’argomento del giorno riguarda proprio questo tema! D’accordo ma, penserete voi a questo punto, allora che fai? Ripeti le stesse cose? Beh no, amici lettori, certo che no!
Quella che sto per raccontarvi è l’incredibile e quanto mai intensa esperienza che ho vissuto nel corso della settimana tra il 4 e il 10 giugno appena trascorsi: in quei giorni infatti ha avuto luogo, a Montecatini Terme, la XXXIV edizione dei Giochi Nazionali delle Special Olympics, associazione che quest’anno festeggia anche i suoi primi 50 anni di vita.
E allora, signori all’ascolto, non mi resta che suggerirvi di mettervi comodi e rivivere con me quei fantastici 7 giorni che rimarranno per sempre impressi nel mio cuore e che spero trasmettano qualcosa anche a voi… buona lettura!
Una famiglia allargata
Sono le 5:30 del mattino di lunedì 4 giugno 2018 e, con la mente affollata di pensieri di ogni genere in merito all’avventura che mi si prospetta davanti, attendo l’arrivo dei miei compagni di viaggio e del pullman che ci porterà alla nostra destinazione: Montecatini!
Sapevo che quest’avventura, ricordiamolo per me completamente inedita, sarebbe stata piena di emozioni e non vedevo l’ora di viverle, ciò che non sapevo era che sarebbero state così forti e intense da lasciare un segno non solo nella mia memoria ma anche e soprattutto nel mio cuore.
Una degli aspetti positivi di questo viaggio, grazie al contatto diretto e quotidiano, è stato di poter conoscere meglio non solo gli atleti, ma anche i rispettivi familiari che li hanno accompagnati. Infatti c’era chi era accompagnato dai genitori, chi anche dai fratelli… e qualcuno perfino dalla nonna, immancabile tifosa in prima linea per il proprio nipote!
A proposito di questo voglio sottolineare la gentilezza e la partecipazione attiva dei familiari, che sono stati semplicemente fantastici. Ma non sono stati solo loro i compagni di viaggio di quest’emozionante settimana. Altri amici, infatti, si sono uniti al gruppo: degli atleti speciali provenienti dalla locride, una zona della provincia di Reggio Calabria, dove il progetto Special Olympics si sta diffondendo.
E così, amici lettori, tra tecnici e responsabili, tra i ragazzi con le loro famiglie, la nostra grande presidente e gli amici della locride, si è costituita questa sorta di famiglia allargata con la quale condividere quell’incredibile settimana.
Foto di mia proprietà
Che i giochi abbiano inizio
In quei giorni praticamente tutta Montecatini era pervasa dall’atmosfera speciale dei giochi, era un tripudio di colori e manifesti dedicati alle Special Olympics e le strade erano piene di ragazzi e atleti provenienti da tutta Italia pronti a disputare o a seguire le migliori gare di sempre.
La sera prima dei giochi si è svolta la tradizionale cerimonia di apertura, con tanto di sfilata di tutti gli atleti e tecnici di tutte le delegazioni d’Italia che avrebbero dato vita alle gare nei giorni a venire, conclusasi col rito dell’accensione della grande fiaccola simbolo dei giochi… una serata indimenticabile, dove sono stati presenti anche mia madre, mia sorella e suo marito, venuti a trovarmi per l’occasione.
Era tangibile come la serenità, il gioco e la passione la facevano da padrone in quei giorni, ma fra gli atleti regnava giustamente anche tanta adrenalina e tensione e soprattutto la voglia di dare il massimo. Ogni giorno si disputavano gare e venivano assegnate medaglie e il nostro compito era accompagnare, seguire e incitare i ragazzi affinché dessero il meglio in ogni singola gara.
Foto di mia proprietà - Martina, io e Donatella
Ma credo che l’emozione più grande per me sia stata il giorno in cui sono entrato in acqua anche io diventando così, nel mio piccolo, parte attiva in una delle gare. L’atleta che ho seguito in quell’occasione è un bambino di 10 anni ipovedente, e la gara è chiamata 10 metri assistiti perché, appunto, prevede la presenza di qualcuno a sostegno di ogni atleta partecipante. Ho cercato di fare del mio meglio nello svolgere il ruolo assegnatomi e, sebbene non mi sia stato subito chiaro a causa della grande emozione che stavo provando, è stato un successo!
Sono uscito dall’acqua col timore di aver commesso qualche errore tecnico o magari qualche irregolarità che avrebbe compromesso il risultato della gara ma pochi minuti dopo c’è stata la premiazione alla quale ho partecipato e, credetemi, sollevare al cielo le braccia del mio giovane campione con indosso la medaglia d’oro che si era appena conquistato è stato qualcosa di indescrivibile… ragazzi ho ancora i brividi solo a scriverlo!
Foto di mia proprietà - Io e Danielino il campione!
Ma le emozioni, e soprattutto le gare, non erano ancora finite. Così poco dopo ho rimesso la mia divisa e indossato il mio cartellino da tecnico e ho continuato a svolgere il mio compito con tutti gli altri ragazzi. Devo dire che è stata una settimana molto intensa e stancante ma anche ricca di gioia e soddisfazioni, infatti i nostri ragazzi si sono notevolmente distinti conquistando diverse medaglie in diverse competizioni, sia singole che di gruppo.
Emozioni anche fuori dall'acqua
Per quanto sia stato emozionante vivere le gare, beh, per me lo è stato anche vivere questa compagnia fuori dal contesto dei giochi. Ho imparato davvero tanto su e da ognuno dei ragazzi, ho consolidato il mio legame con gli atleti che conoscevo già e sono stato subito conquistato anche da quelli conosciuti in quei giorni.
Abbiamo condiviso tanto tempo assieme, ci sono stati i momenti istruttivi e i momenti di svago, come le serate dedicate a festeggiare i giochi, o la cerimonia di chiusura degli stessi, oppure ancora la gita dell’ultimo giorno di questa grandiosa settimana, che abbiamo trascorso al parco di Pinocchio e in una famosa tenuta.
Alla fine di quest’esperienza ho capito che dietro ognuno dei ragazzi si cela un mondo tutto da scoprire, un mondo che però si rivela di una semplicità disarmante, fatto di amore per la vita e per gli altri, nascosto solo alle orecchie di chi non vuol sentire o agli occhi di chi non vuol vedere, tutto a causa della paura di ciò che si presenta diverso dalla “normalità”.
Foto di mia proprietà - Peppe, Demetrio, io e Davide
Mi rendo conto che detta così sembra che io voglia ignorare che questi ragazzi abbiano dei problemi reali, ma il fatto è che, perlomeno a me, succede che in un certo senso te lo scordi! A un certo punto sei così ammaliato dai loro pregi e dal loro cuore da dimenticare ciò che li rende, come dire, atleti da Special Olympics.
Ragazzi potrei parlare ore ed ore di questa meravigliosa avventura ma credo di essere stato già piuttosto lungo così concludo con un auspicio, quello di poter fare ancora tantissime esperienze di questo genere, pur avendo la consapevolezza che questa appena trascorsa, essendo la prima per me, avrà sempre un posto speciale nella mia memoria e nel mio cuore.
Ok signori lettori, per oggi è davvero tutto. Spero come sempre che abbiate gradito e vi lascio con un consiglio, un suggerimento che vale sempre nella vita, non giudicate mai un libro dalla copertina… potrebbe contenere la storia più incredibile che abbiate mai sentito. Vi abbraccio tutti!
L'Ego dice: "Quando ogni cosa andrà a posto troverò la pace".
Lo Spirito dice: "Trova la pace e ogni cosa andrà a posto".
Foto di mia proprietà - Il team degli atleti a completo
I know, I know, I'm just for a while and I'm going to apologize for your absence! What have I been doing all this time? Well, actually I was pretty busy but now I'm back to my post so I can keep writing about my adventures, my passions, and so on!
The boys, my latest articles, the materials of architecture, the topic will surely be the protagonist in the next articles ... but not today! Oh yes, the next adventurous journey through time through the materials, because today I want to tell you something that has left an indelible mark on my life and that, as always, I hope they share with you but let's go step by step.
Recall that some time ago about the great international reality represented by the sports association Special Olympics, which I am also part of... here, the topic of the day is about this theme! All right, you'll think of this point, then what are you doing? Do you repeat the same things? Well no, my readers, of course not!
What is about to tell is the incredible and very intense experience that I experienced during the week between June 4 and 10 just passed: in those days in fact took place, in Montecatini Terme, the XXXIV edition of the National Games of Special Olympics, association that fest fest also its first 50 years of life.
So, gentlemen listening, I can only suggest you to get comfortable and relive with me those fantastic 7 days that will remain forever etched in my heart and I hope to transmit something to you ... good reading!
An extended family
It is 5:30 am on Monday 4 June 2018 and, with a mind full of thoughts of all kinds about the adventure that lies ahead, I await the arrival of my traveling companions and the bus that will take us to the Our destination: Montecatini!
I knew that this adventure, let's remember it for me completely new, would have been full of emotions and I could not wait to live them, what I did not know was that they would be so strong and intense that they leave a mark not only in my memory but also especially in my heart.
One of the positive aspects of this trip, thanks to direct and Quoi's contact, was to be able to know better not only the athletes, but also the relatives who accompanied them. In fact, there were those who were accompanied by parents, who also by the brothers ... and someone even from his grandmother, inevitable fan in the forefront for his nephew!
About this I want to emphasize the kindness and active participation of family members, who were simply fantastic. But it was not only the traveling companions of this exciting week. In fact, other friends joined the group: special athletes from the locride, an area of the province of Reggio Calabria, where the Special Olympics project is spreading.
And so, fellow readers, between technicians and managers, among the boys with their families, our great president and friends of the loch, this sort of extended family was established with which to share that incredible week.
Foto di mia proprietà - Martina, Antonio e io la sera dell'inaugurazione dei giochi
That game are started
In those days practically all of Montecatini was pervaded by the special atmosphere of the games, it was a riot of colors and posters dedicated to the Special Olympics and the streets were full of boys and athletes from all over Italy ready to play or follow the best races of all time.
The evening before the games took place the traditional opening ceremony, with a lot of parade of all the athletes and technicians of all the delegations of Italy who would give life to the races in the coming days, ended with the rite of the great torch symbol of the games ... an unforgettable evening, where my mother, my sister and her husband were also present, come to visit me for the occasion.
It was as tangible as serenity, the game and the passion were the masters in those days, but among the athletes rightly reigned too much adrenaline and tension and above all the desire to give my best. Every day there were competitions and medals were assigned and our task was to accompany, follow and encourage the boys to give their best in every single race.
Foto di mia proprietà - Angelo, Martina e Donatella
But I think the biggest thrill for me was the day I got into the water, even though I became in my small part an active part in one of the races. The athlete I followed on that occasion is a visually impaired 10-year-old child, and the competition is called 10 meters assisted because, in fact, it foresees the presence of someone to support each participant athlete. I tried to do my best to play the role assigned to me and, although I was not immediately clear because of the great emotion I was feeling, it was a success!
I came out of the water with the fear of having made some technical mistakes or maybe some irregularities that would have compromised the result of the race but a few minutes later there was the award ceremony in which I participated and, believe me, lift the arms of my young man to heaven champion wearing the gold medal he had just won was something indescribable ... guys I still have the creeps just to write it!
But the emotions, and especially the races, were not finished yet. So, shortly thereafter, I put my uniform back on and put on my technical card and I continued to do my homework with all the other guys. I must say that it was a very intense and tiring week but also full of joy and satisfaction, in fact our guys have distinguished themselves by winning several medals in different competitions, both single and group.
Foto di mia proprietà - Lorenzo e io
Emotions also out of the water
Although it was exciting to live the races, well, for me it was also to live this company out of the context of games. I learned so much about and from each of the guys, I consolidated my relationship with the athletes I already knew and I was immediately conquered by those known in those days.
We shared a lot of time together, there were instructive moments and moments of leisure, such as the evenings dedicated to celebrating the games, or the closing ceremony of the same, or even the trip on the last day of this great week, which we spent at the Pinocchio park and in a famous estate.
At the end of this experience I realized that behind each of the guys there is a world to be discovered, a world that however reveals a disarming simplicity, made of love for life and for others, hidden only to the ears of those who do not wants to hear or in the eyes of those who do not want to see, all because of the fear of what is different from "normality".
Foto di mia proprietà - Io e Demetrio
I realize that said so it seems that I want to ignore these guys have real problems, but the fact is that, at least for me, it happens that in a sense you forget it! At a certain point you are so enchanted by their merits and their hearts that you forget what makes them, how to say, athletes from Special Olympics.
Guys I could talk hours and hours of this wonderful adventure but I think I was already quite long so I conclude with a wish, that I can still do many experiences of this kind, while being aware that this just passed, being the first for me, will always have a special place in my memory and in my heart.
Ok readers, for today it's really everything. I hope as always that you have enjoyed and I leave you with advice, a suggestion that is always valid in life, never judge a book by the cover ... could contain the most incredible story you have ever heard. I embrace you all!
The ego says: "When everything goes right I will find peace"
The Spirit says: "Find peace and everything will fall into place"
Foto di mia proprietà - L'intera compagnia dei ragazzi... al cospetto di Pinocchio!
Beh, ho letto un bel post, emozionante e toccante, di un'esperienza di vita molto significativa, come tutto quello a cui hai assistito, e che è stato reso possibile dall'operato di brave persone come te, caro @mrgreg, non posso esimermi dall'esprimermi i miei più sinceri complimenti per tutto quello che hai fatto durante questi Giochi Nazionali delle Special Olympics, grande
Grazie di cuore! E' stata davvero un'esperienza senza pari, ma le brave persone sono soprattutto i genitori che credono nei loro figli e le associazioni che permettono loro di mettere in pratica i loro talenti... io? beh, mi considero solo l'ultimo anello della catena ma sono molto fiero di esserlo! :)
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