Oggi vi parlo di un noto personaggio italiano, il comico e scrittore Paolo villaggio. Ho usato il termine "comico" anche se non mi soddisfa pienamente come aggettivo perchè lo trovo riduttivo; reputo infatti che Paolo abbia uno spessore intellettuale enorme, e ne ha dato prova cimentandosi nel compito più arduo per un artista: dare dignità e spessore all'arte comica.
Spesso un comico viene percepito solo nella sua essenza umoristica, ma credo che lui con il suo modo sfumato di fare ironia sia riuscito a creare delle vere e proprie "maschere ".
Le sue maschere nel loro essere volutamente enfatizzate racchiudono l'essenza del nostro paese e l'anima di un periodo storico.
- VITA:
Paolo Villaggio nasce a Genova nel 1932, da una famiglia borghese, esperienza forte che caratterizzerà la sua infanzia sarà sicuramente il vivere la seconda guerra mondiale, a tal proposito vediamo qui sotto come lui stesso descrive il dramma della guerra:
«La guerra fu un incubo che si materializzò il 2 febbraio del 1941. A scuola, io e mio fratello gemello sentivamo la lezione del maestro. A un certo punto avvertimmo sopra la testa come il rumore clamoroso di un treno. Era una salva da 381 mm che la marina britannica aveva sparato dal largo di Portofino. Solo che sbagliò bersaglio. La bomba centrò il quartiere dove eravamo tutti noi, devastando case e persone. Uscimmo, io e mio fratello, tenendoci per mano. Lo spettacolo era terribile. Vedemmo i cadaveri di due donne e un mulo morto. La notte non riuscimmo a prendere sonno. Fu la prima volta che sentimmo nostro padre imprecare contro la guerra».
Dopo aver frequentato il liceo classico, si iscrive all'università di giurisprudenza, che non porterà a termine. In quegli stessi anni creerà un legame con il celebre cantautore, anch'esso genovese, Fabrizio De Andrè, compagno di numerose avventure giovanili.
- GLI ESORDI.
Paolo inizia lavorando come cameriere e facendo intrattenimento sulle navi da crociera. Fondamentale momento della sua vita è quando viene impiegato in una grande azienda impiantistica: la Cosider. All'interno dell'industria aveva il ruolo di organizzatore di eventi ed il poter entrare all'interno delle dinamiche aziendali fu di vitale importanza per la sua carriera artistica; infatti fu proprio questa esperienza ad ispirare il suo celebre racconto e film "Fantozzi". Lui stesso ammise che
molte parti del film tra cui la celebre scena dello scambio dei regali tra i dirigenti che tutti sicuramente ricordiamo, erano lo specchio di ciò che accadeva nella sua società.
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(immagine allegorica che ritrae Fantozzi. Vittima del sistema post-industriale)
Prima di approfondire il nostro discorso sulla sua opera maggiore "Fantozzi", ripercorriamo quelle che sono state le fasi antecedenti a questo grande successo.
Negli anni 50' inizia a lavorare sia in televisione scoperto da Maurizio Costanzo, nel contempo lavora come cabarettista per alcuni noti locali della movida romana e milanese.
Nascono in questo periodo alcune delle sue maschere di maggior successo come il dottor Kranz e Fracchia.
Il suo modo di fare comicità risulta da subito molto innovativo per l'epoca e gli aprendogli così le porte del mondo dello spettacolo in Italia. Nella sua longeva esperienza incontrerà personaggi del calibro di Mina, Celentano,Pozzetto, Ugo tognazzi, Tortora ecc...
Diventa imediatamente un personaggio di culto e dai modi di fare unici che lo portano a condurre numerosi varietà del calibro di Canzonissima.
- FANTOZZI
Ngli ultimi anni 60', Paolo Villaggio comincia a scrivere una serie di racconti che verranno congiunti insieme nel 1971, è la nascita del romanzo "Fantozzi".
Questo romanzo si rivela una propria rivoluzione sociale a tal punto da essere tradotto in molte lingue straniere e ad essere esportato in molti paesi.
I racconti ispirati al personaggio di Fantozzi non finiranno qua, egli infatti continuerà a scrivere altri libri sulla tematica.
Nel 1974 è Villaggio stesso a decidere di trasportare la sua opera letteraria sul grande schermo, affidandosi alle abili mani del regista Luciano Salce.
Visto il grande successo della prima pellicola il tormentone "fantozziano" avrà seguito in altre uscite cinematografiche.
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(Il regista Luciano Salce)
- PAOLO VILLAGGIO FILOSOFO DELLA META DEL 900
Non voglio rendere questo post una semplice biografia, voglio incentrarmi maggiormente sul suo pensiero in quanto nutro profonda stima per il Paolo pensatore, ricordo anche una frase tratta da una sua intervista non ricordo le parole esatte però in sostanza diceva che i suoi personaggi l'avrebbero reso immortale.
Credo che sia vero, ad una prima impressione le opere possono sembrare solo delle caricature grottesche della società, ma l'intento è molto fine e non di facile comprensione rispetto a ciò che potrebbe sembrare ad una prima lettura o visione:
L'autore utilizza di proposito la caricatura e il linguaggio enfatizzato per poter sdrammatizzare spaccati di società che altrimenti sarebbero di difficile analisi. Per questo utilizzerò la maschera Fantoziana per elaborare una mia scaletta personale dei punti salienti della sua opera.
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(Celebre scena del biliardo tratta dal primo Fantozzi, nella quale l'autore lascia trasparire il servilismo grottesco e caricaturale del ragionier Ugo Fantozzi verso il proprio capo.)
- Spaccato società anni settanta
Villaggio sceglie di utilizzare come sfondo i costumi della società italiana dei suoi tempi, prediligendo la classe impiegatizia, racchiudendo numerosi luoghi comuni del lavoratore medio italiano.
Inoltre vi è una chiara alienazione del personaggio che va a perdersi nella enorme dimensione della "Megaditta fantoziana".
Offre allo spettatore un profondo spaccato della politica italiana, e sorprenderà sapere che alcuni temi sono ancora di estrema attualità, inoltre ritrae una politica grottesca, egoista e incentrata sui propri poteri. Molto presente è la tematica della raccomandazione, spesso i personaggi potenti in Fantozzi godono di enormi privilegi per se stessi e per i loro cari.
La comicità fantoziana, ha un elegante e sottile tono di denuncia verso i soprusi di una società che non ha di certo come parola d'ordine l'equità.
Qua sotto riporto un celebre stralcio preso dal primo Fantozzi, della celebre chiamata tra la moglie del ragioniere e la Megaditta:
Pina: Pronto?
Centralinista: Sì pronto dica.
Pina: Buongiorno, mi scusi se mi permetto di disturbare signorina. Parlo con lo spettabile centralino della illustre società ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica?
Centralinista: Sì, dica.
Pina: Ecco, io sarei la signora Fantozzi Pina, moglie del ragionier Fantozzi Ugo, vostro impiegato.
Centralinista: Non sono ammesse telefonate private con impiegati tranne in casi di decessi di parenti di primo grado. Lei ha decessi?
Pina: No purtroppo, ma aspetti! Perché vede, io vorrei fare umilmente osservare che non ho più notizie di mio marito da diciotto giorni.
Centralinista: Diciotto?
Pina: Sì, diciotto. Finora io non ho voluto importunare, ma ora mi permetto di cominciare a stare rispettosamente in pensiero...
- Scelta del ragioniere
La scelta del ragioniere non è casuale, l'intento di chi ne è l'autore è di creare una figura il più possibile media, una figura nella quale chiunque di noi si possa riconoscere, è un personaggio molto aperto che non vuole assolutamente assumere forme di classismo, il lettore o chiunque visualizzi la pellicola ne rimane imbrigliato e non farà fatica a riconoscersi nelle sfortune che la vita moderna impone ad Ugo.
In fondo in alcuni aspetti siamo un po' tutti Fantozzi.
- Riflesione sull'animo umano
L'opera riflette con molta arguzia le ipocrisie dell'uomo, che parla per sentito dire e non ragiona mai con la propria testa.
La tematica del potere è un'altro punto cardine, Paolo villaggio inquadra con grade ironia le dinamiche comuni del rapporto dei ceti sociali meno abbienti verso il cardinale o il dirigente di turno, mettendo in luce il servilismo volto a far carriera dei primi e la supponenza dei secondi. Con la sua comicità non ha pietà per ambo le classi, sempre però con un sottile filo di inverosimile che rende la sua comicità non una vera e propria critica ma un qualcosa di unico e personale, difficilmente riassumibile a parole...
- I personaggi secondari
I comprotagonisti sono stati scelti con una precisione chirurgica, sono perfetti per arricchire di humor le avventure del nostro amato ragioniere:
La moglie, Pina. Grazie a lei ci confrontiamo con uno spaccato esilarante di vita coniugale, di un marito che da un lato non può vivere senza la sua brutta moglie ma dall'altro sogna la Signorina Silvani, alto personaggio chiave.
Altri personaggi celebri sono sicuramente Filini, assieme a quest'ultimo verrano inscenate numerose gag comiche.
La forza del romanzo non risiede quindi nell'incentrare troppe responsabilità sul protagonista ma far si che il protagonista si imbatta nelle vicissitudini della vita servite su un piatto d'argento, connubio perfetto tra protagonista e ruoli secondari.
Sotto propongo un piccolo spaccato di quotidianità e comicità tratto da il primo Fantozzi:
Per arrivare a timbrare il cartellino d'entrata alle 8 e 30 precise, Fantozzi, sedici anni fa, cominciò col mettere la sveglia alle 6 e un quarto: oggi, a forza di esperimenti e perfezionamenti continui, è arrivato a metterla alle 7:51... vale a dire al limite delle possibilità umane! Tutto è calcolato sul filo dei secondi: cinque secondi per riprendere conoscenza, quattro secondi per superare il quotidiano impatto con la vista della moglie, più sei per chiedersi – come sempre senza risposta – cosa mai lo spinse un giorno a sposare quella specie di curioso animale domestico. Tre secondi per bere il maledetto caffè della signora Pina – tremila gradi Fahrenheit! –, dagli otto ai dieci secondi per stemperare la lingua rovente sotto il rubinetto [...], due secondi e mezzo per il bacino a sua figlia Mariangela, caffellatte con pettinata incorporata, spazzolata dentifricio mentolato su sapore caffè, provocante funzioni fisiologiche che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti. Ha ancora un patrimonio di tre minuti per vestirsi e correre alla fermata del suo autobus che passa alle 8:01. Tutto questo naturalmente salvo tragici imprevisti... (Voce narrante)
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(Fantozzi e Filini)
- Una comicità nuova
Fin dagli esordi nel mondo dello spettacolo, Villaggio si orienta verso uno stile comico molto innovativo, dove le pose il tono di voce, le posizioni plastiche sono a tutti gli effetti parte della sua unicità comica.
Il lessico è colorito e di grande impatto, vuole lasciare chi lo legge o lo guarda senza fiato.
Sul grande schermo spesso le inquadrature sono ravvicinate a ricercare la complicità e l'immedesimazione di chi le guarda.
Paolo sconvolge il modo di intendere la comicità, le figure sono cariche di significati allegorici, non è mai banale ne sulle pagine dei sui libri ne sul grande schermo.
Per onore della cronaca e correttezza questo ragionamento si può fare in particolar modo con i primi film e con i primi libri, ovviamente dopo un poco le immagini e le scene ricreate tendono a ripetersi perdendo di efficacia.
(Il professor kranz)
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Sicuramente la sua scomparsa avvenuta pochi mesi fa ha lasciato un vuoto immenso nel mondo cinematografico e non solo, Paolo Villaggio resterà per sempre un mito.
Che gran bel post! eeh si...Villaggio, nei primi Fantozzi, fa un analisi della società. Fantozzi non è solamente un film comico, almeno per i primi 2/3 episodi.
Grazie mille:) si é vero i film e i libri danno un'attenta lettura della società, pur enfatizzandola. Sono pinamente d'accordo che i primi due o tre episodi siano di un altro pianeta rispetto agli ultimi.
Grande Villaggio! Molti annedoti della sua vita non li conoscevo... grazie per le informazioni! Bell'articolo!
Grazie mille :)
Ottimo molto corposo e ricco di tantissime notizie ed approfondimenti sulla vita del mitico Paolo Villaggio, una delle icone assolute non solo del cinema comico italiano, ma nella sua carriera si trovano anche perle di interpretazioni più impegnate, che lo fanno emergere al ruolo di assoluto protagonista nel panorama cinematografico.
Ottimo lavoro davvero, i miei complimenti!!
Hai perfettamente ragione, per non mettere troppa carne al fuoco mi sono concentratta maggiormente sul viaggio intellettuale/comico.
Ma varrebbe assolutamente la pena approfondire maggiormente anche le sue interpretazioni più impegnate e magari meno note.
Grazie per il complimento :)