L' ASSISTENTE SESSUALE: CHI È VERAMENTE.

in #ita7 years ago (edited)

Oggi vorrei approfondire con voi una una tematica ancora poco battuta ma che ha catturato la mia attenzione: l'assistenza sessuale.
No, non vi sto parlando del sesso come tutti lo intendiamo, bensì di una vera e propria terapia, che viene somministrata ai portatori di handicap con mobilità ridotta.

hospice-1794112_960_720.jpg
immagine cco Creative Commons

CHI E' L'ASSISTENTE SESSUALE?

In Italia non è ancora una professione riconosciuta, anche se all'estero si tratta di una vera e propria figura qualificata avente la funzione di aiutare le persone disabili a risolvere alcune problematiche legate alla sfera della sessualità. Tale funzione ha lo scopo di aiutare il richiedente sia dal punto di vista affettivo che dal punto di vista fisico.

PERCHE' LE PERSONE DISABILI RICHIEDONO UN'ASSISTENZA DI QUESTO TIPO?

Spesso questa fascia di persone, a causa delle proprie condizioni fisiche e psicologiche non ha vita sociale ne ha mai avuto esperienze amorose o sessuali. Questo li può portare a sentirsi frustrati ed immaturi in ciò che concerne la sfera dell'affettività, senza contare che per molti può rappresentare un vero e proprio bisogno fisico. L'impossibilità di poter avere un contatto fisico o semplicemente praticare l'autoerotismo può rappresentare una vera e propria problematica che in alcuni casi porta la persona malata a sentirsi addirittura asessuata. Basti pensare che molte di queste persone arrivano in età avanzata ad essere ancora vergini e ad avere quindi una conoscenza del proprio corpo davvero limitata. Il sesso è un’esperienza determinante per l'essere umano e per chi soffre di gravi problemi è fondamentale come per qualunque atro essere umano, è inoltre necessario per affrontare meglio la propria condizione di disabilità.

DOVE SI INCONTRANO I DUE MONDI?

O meglio...Che cosa spinge una persona a diventare un'assistente sessuale?

Se da una parte troviamo una persona con gravi problematiche le cui condizioni la spingono a richiedere un aiuto psicofisico a pagamento, dall'altra parte troviamo un'altra persona avente una grande propensione a dispensare piacere al prossimo. E' proprio questo il punto di connessione che porta questi due mondi ad incontrarsi ed a ricevere/dare affetto e piacere fisico.

Ovviamente trattandosi di un lavoro davvero delicato, l'assistente sessuale deve predisporre di determinate caratteristiche, potrei definirla quasi una vera e propria vocazione.
Esso infatti deve essere estremamente empatico, essere dotato di grande dolcezza, deve saper trattare qualsiasi tipo di corpo e soprattutto saper suscitare il desiderio nella persona che sta trattando. Inoltre deve essere anche abile nello saper gestire con delicatezza alcune situazioni imbarazzanti che inevitabilmente potrebbero verificarsi. Importante, e non da sottovalutare è anche la capacità di saper mantenere un distacco emotivo con il proprio paziente, infatti trattando più persone quotidianamente, è fondamentale una volta finito il trattamento ed aver quindi dato amore e piacere, riuscire a mantenere il distacco emotivo necessario.

COME AVVIENE UN TRATTAMENTO ?

Non vi è un vero e proprio schema da seguire. Il tutto deve avvenire nella maniera più naturale possibile e nel rispetto di ciò di cui la persona trattata ha bisogno in quel momento.
In genere il portatore di handicap risulta avere bisogno principalmente di affetto, carezze e amore. L'assistente sessuale infatti è in grado di saper coccolare e far sentire amato il proprio paziente per poi, quand'esso sarà pronto, accompagnarlo verso un momento di culmine del piacere.

IL DIBATTITO IN ITALIA: PROSTITUZIONE O NO?

Come vi ho spiegato inizialmente, in Italia questa figura professionale non risulta ancora essere legalmente riconosciuta, anche se il primo convegno a riguardo risale agli anni 80' e numerosi corsi vengono organizzati. Nel 2014 è stato emesso un disegno di legge per quanto riguarda la figura dell'assistente sessuale, ma il dibattito è ancora aperto in quanto nel nostro paese non sono ancora state definite con esattezza le caratteristiche che questa persona deve possedere. Molti ritengono, come appunto vi dicevo, che si debba trattare di una vera e propria vocazione. Essendo però una professione a pagamento, il confine fra il vendere il proprio corpo, sfociando quindi nella prostituzione ed il farlo a scopo terapeutico è difficile da delineare.

COSA NE PENSO IO?

Ritengo che il sesso, poiché legato alla nascita, sia necessario nella vita di ogni essere umano. Si tratta di un istinto primordiale, come abbiamo necessità di mangiare o dormire abbiamo anche la necessità di sfogare la nostra energia sessuale. Credo che sia parte fondamentale nella vita di un uomo, come lo è l'affettività che è fortemente legata al sesso.
Per questi motivi ritengo che sia doveroso riconoscere a tutti gli effetti l'assistente sessuale come una vera e propria professione, in modo che tutti, anche chi soffre di gravi malattie, sia in condizione di poter godere di uno dei piaceri che la natura ha messo a nostra disposizione, oltre che a poter appagare un bisogno psicofisico che non si può assolutamente ignorare.

Sort:  

Ciao @martacantatore!
Hai affrontato un argomento molto delicato con il piglio giusto. Io personalmente avevo solamente sentito parlare di questa figura in un servizio televisivo qualche anno fa ed, onestamente, mi ero quasi dimenticato della problematica.
D'altronde sempre più spesso i media si focalizzano su ciò che la gente vuole sentirsi dire, non sulla realtà che ci circonda.

Brava!
✌️

ciao @bafi, sono felice abbia gradito il mio post, vero i media si focalizzano su quello che vogliono loro, non ci piove!
Un saluto ;)!

Ricordo anni fa esplose un dibattito in tv sulla questione, mi trovi concorde con la tua opinione. Temo che vivendo però in un paese ancora fortemente legato a certe forme di bigottismo, nonostante l' ateismo alto ancora c'è una morale fortemente cattolica radicata negli animi, tali figure siano non ancora ammissibili. Spero le cose cambino e la sessualità venga vista per quel che è normale, naturale, necessaria .

Vero, l'Italia rende probabilmente rende le cose ancora più complesse, la componete cattolica è molto radicata, e il rischio che diventi una questione di morale è molto alta, quando sarebbe solo che una cosa naturale.

Non conoscevo questa figura, però la trovo importante. Complimenti per aver sollevato un argomento scomodo, e per aver detto il tuo pensiero di donna.
Concordo con te, spero il tuo post abbia visibilità, e faccia pensare tutti noi.
A presto

Ciao Gianni, sono contenta l'abbia trovato interessante, è come dici tu un argomento di sicuro punto per pensare.
a presto:)

Purtroppo spesso non pensiamo alle persone più in difficoltà.

Ciao @martacantatore, complimenti è un argomento davvero interessante, tra l altro tra le mie esperienze professionali ho lavorato un bel po' nel settore della disabilita ed è assolutamente un interrogativi costante tra gli operatori,le famiglie e l utenza diretta.
Ovviamente di risoluzione complessa in termini culturali, e di dinamiche psicoemotive ma tuttavia rimango assolutamente d accordo con il tuo pensiero sulla necessità di prendere in carico questo sentito bisogno.
Un saluto! Alla prossima!

ciao @aditili, grazie per l'apprezzamento, si è un argomento non molto trattato ma di grade importanza in quanto riguarda il miglioramento della vita quotidiana di una fascia di persone che ha già tante difficoltà.
come dici tu, la sua risoluzione ha di certo le sue complessità ma conveniamo sul fatto che bisogna cercare lo stesso di risolverlo.
alla prossima !

Avevo sentito parlare di questa figura professionale solo di recente e avevo letto un articolo che mi aveva profondamente colpito, in particolare le confessioni dei genitori di chi ha un disabile in casa e le loro testimonianze erano strazianti.
Io sono d'accordo, la sfera sessuale è importante e non è giusto condannarli a un futuro di frustrazione.

Un saluto. <3

ciao @g-e-m-i-n-i, si anche io conobbi l'argomento tempo fa proprio dalle testimonianze, strazianti, sia dei parenti che dei diretti interessati, e da li andai a fondo per capire bene la questione. Sono pienamente d'accordo, è un ingiustizia da risolvere al più presto.
Un saluto :)!

Post molto intenso ed estremamente significativo, ed a tal proposito ti racconto un fatto, che apre lo scenario ad altre piccole ma fondamentali considerazioni.
Sono interamente e complemente d'accordo con le tematiche che hai esposto, ma ti dirò di più, che sono figure necessarie e bisogna anche individuare le tendenze sessuali del portatore di handicap, in quanto, come tutti gli esseri umani, possono essere etero ma anche omosessuali.
Da ero un ragazzino, un'estate giravo con il mio motorino, ed incrociai un signore con la carrozzella a motore, ricordo ancora il colore azzurro, che mi fece dei cenni.
Non ricordo bene il motivo, ma avrebbe passato qualche giorno in riviera, e quel pomeriggio era solo, mi chiese per potevo fargli un po' di compagnia, io che sono sempre stato un bravo ragazzo, ed a quell'epoca lo ero ancora di più, pensai che non c'era nulla di male, lui continua ad usare termini come pagare e godere, ma non capivo bene perché eravamo in movimento.
Si volle fermare nei pressi di una nuova zona, e per arrivare al punto, mi chiese di stendere una copertina a terra, dovevo fare quasi tutto io perché aveva evidenti e gravi problemi di deambulazione.
Ci sedemmo, non c'era praticamente nessuno in giro, ed iniziò ad abbracciarmi, molto affettusamente, e mi accarezzava le braccia, e poi mi passò a toccare i capezzoli, non saprei definire il suo modo, non riuscivo a staccarmi, non mi piaceva ma la sua condizione fisica era un freno mentale, in un certo senso non volevo dargli un dispiacere, ma sapeva bene quello che faceva, perché arrivò a mettermi una mano sotto gli slip, e prendendolo in mano disse "che bellino, come quello di mio nipote!!"
L'immagine di quei momenti sono indelebili, anche perché era arrapato da matti, non fu facile divincolarmi, perché mi pregava di farlo finire, anche se non capivo cosa, ero molto confuso e disorientato, e gattonando di implorava di fare certe cose, ma io cercavo solo di scappare via, l'ultima immagine che vidi di lui fu quella mentre iniziavo ad andarmene, non mi ero accorto che si era a sua vola abbassato i pantaloni, e si contorceva mezzo nudo.
Questo è un evidente caso in cui un assistente sessuale omosessuale sarebbe stato di profondo aiuto, e la frase "che bellino, è piccolino come quello di mio nipote!!" è semplicemente allucinante, vuol dire che aveva già fatto gli stessi giochi sessuali con un altro bambinetto, violentando la sua sfera emotiva.
Proprio in queste figure, già segnate da una natura ingiusta, è necessario intervenire per impedire il ripetersi di situazioni del genere, è insito nell'animo umano, anche i portatori di handicap hanno bisogno di sfogare i propri impulsi sessuali, non sono malati, sono necessità fisiologiche, che se vengono represse per svariati motivi, possono sfociare in situazioni dai contorni patologici.
Eccellente post, cara @martacantatore, non penso di dire una bestemmia se dico che ti meriteresti il PostIT, a mio modesto giudizio

Caro @mad-runner, innanzitutto ti ringrazio per aver reso pubblica una storia così pazzesca come quella che ci hai appena raccontato. Se da un lato condanno il disabile per i suoi comportamenti, dall’altro provo pena nei suoi confronti . Mentre leggevo le tue parole ero incredula, grazie per aver dato un esempio pratico alle mie parole e condivido in pieno che l’orientamento sessuale della persona disabile è elemento importante, come lo è d’altra parte anche per chi non lo è. Credo che da questo punto di vista si debbano fare ancora tanti passi avanti.

Hai fatto veramente un eccellente articolo, sono stato tante volte incerto se fare un post sulla storia che ho raccontato qui sopra, ma il tuo lavoro era un'occasione perfetta per inserirlo come commento, ed ho ritenuto giusto fare così.
La mia storia è irrreale, perché come hai giustamente evidenziato tu, non sapevo che posizine prendere su quello che mi era capitato, non ho parlato con nessuno della mia famiglia dell'accaduto, troppa vergogna, e per un po' di tempo ogni tanto mi svegliavo di soprassalto di notte e mi sembrava di sentire il suo ansimare sul collo.
In Italia forse se deve ancora partire con questo discorso, perché siamo davvero molto indietro, è sufficiente pensare alla "mitica" legge Merlin per l'abolizione dei case di tolleranza, quando la prostituzione è ottimamente legiferata e regolamentata in paesi progrediti come la Germania e l'Olanda (sto andando a memoria, ma ci saranno tanti altri paesi in cui è ammessa, come è giusto che sia).
Siamo sempre indietro, la nostra mentalità è schiavizzata, oppressa e condizionata da quel puntino dentro Roma.....

Immagino che crescendo tu abbia realizzato meglio ciò che ti è accaduto. Se non sono troppo indiscreta ... l’hai vissuto più come un “abuso” o come un incidente? Da come ne parli sembra che tu abbia assimilato la questione nel profondo e ne abbia dato una giustificazione. Secondariamente... cosa ti porta a credere che il signore non fosse un pedofilo ? Concordo sul fatto che nel nostro paese siamo ancora indietro .. c’è ancora un grande tabù per quanto riguarda il mondo della sessualità. Basta mettere il naso fuori dai nostri confini per rendersene conto, questo perché per anni come hai detto tu siamo stati sotto il pieno dominio di quel puntino in mezzo a Roma.

Argomento "spinoso" per il benpensare comune.
Io sono d'accordo sulla necessità di supporto ai portatori di handicap a 360 gradi e quindi anche supporto alla sessualità.
Non è prostituzione, e ci mancherebbe altro, secondo me.

si anche per me la prostituzione e l'esistenza sessuale sono due cose ben separate

Non ero assolutamente a conoscenza della questione ma concordo pienamente con il tuo punto di vista. Ma come detto precedentemente da alcuni commentatori, in Italia certe questioni trovano la forte opposizione della politica "bigotta" e della religione.

Si verissimo in Italia certe cose sono sempre parecchio complicate

Ciao marta! Ho letto con molto interesse il tuo post, non conoscevo questa figura professionale e ne parli in maniera molto chiara e ben argomentata. Concordo pienamente con il tuo pensiero finale e adesso che ne ho scoperto l'esistenza ne parlerò sicuramente anche fuori di qui. Chissà quante altre persone come me non si sono mai poste il problema...
Ci vorranno molti anni perchè venga accettata e regolamenta una figura di questo genere per i motivi già ben evidenziati, ma iniziare intanto ad aprire un dibattito è già un piccolo passo avanti.
Complimenti davvero :)

Ciao ! Ci vorrà tempo certo, ma l’importante è che si cominci a parlarne .. è il primo passo ! Grazie a te per il tuo commento :)

Ottima idea. In altri paesi questo tipo di servizio e' riconosciuto come un motivo per legalizzare il lavoro di sesso ("la prostituzione"). Forse sarebbe meglio considerare il servizio una specie di assistenza terapeutica.

Si, per me si tratta di una terapia necessaria.