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Every day our gaze is attracted by curious phenomena, which we often observe admiringly, without asking ourselves what is the engine that generates them. This is the case, for example, of geysers, the famous puffs of hot water that all of us, who live who thanks to some documentary, have observed at least once in their lifetime.
First of all, it is good to remember that the formation of geysers is a really rare event, and that on our planet there are very few places that can boast their presence. The three main places are Iceland, Kamčatka and the Yellowstone National Park, and it is possible to observe minor phenomena in New Zealand and Chile.
These are events of secondary volcanism, events that accompany the main volcanic activity (eruptions), extending over time even for many years. Other examples of secondary volcanism, in addition to geysers, can be fumaroles and sulfates.
Ogni giorno il nostro sguardo è attratto da fenomeni curiosi, che spesso ci troviamo ad osservare ammirati, senza però chiederci quale sia il motore che li genera. È il caso, per esempio, dei geyser, i famosi sbuffi di acqua calda che tutti noi, chi dal vivo chi in qualche documentario, abbiamo osservato almeno una volta nella vita.
Prima di tutto, è bene ricordare che la formazione di geyser è un evento più unico che raro, e che sul nostro pianeta sono davvero poche le località che possono vantare la loro presenza. I tre luoghi principali sono l'Islanda, la Kamčatka e Il parco nazionale di Yellowstone, ed è possibile osservare fenomeni minori in Nuova Zelanda e in Cile.
Si tratta di eventi di vulcanismo secondario, ossia di manifestazioni che accompagnano l'attività vulcanica principale (le eruzioni), estendosi nel tempo anche per moltissimi anni. Altri esempi di vulcanismo secondario, oltre ai geyser, possono essere le fumarole e le solfatare.
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Music: Fluidscape by Kevin MacLeod is a track authorized by Creative Commons Attribution - CC BY 4.0
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But how is a geyser formed? As mentioned, the presence of a previous primary volcanic activity is necessary. When the activity ceases, the magma stops leaking to the surface, but often the magma chamber remains active. This is without a doubt the first indispensable element.
This, however, does not represent a particularly rare condition on our planet, and it is therefore clear that other ingredients are needed so that it is possible to observe the geysers.
The second element, then, is represented by the particular constitution of the ground, which must be composed of a part of permeable rocks, able to make water percolate, and a part of impermeable ones.
The water penetrates through the layer of premeasable rocks, forming a siphon that fills with liquid. If the siphon is close enough to a magma chamber, the water will begin to heat up, but without being able to turn into steam, due to the high lithostatic pressure generated by the impermeable rocks placed above. At this point, the water will look for a way out of the siphon, to "escape" the conflicting pressures resulting from the increase in temperature and lithostatic pressure, creating a real way of ascending to the outside. The characteristic puff forms once reached the surface , due to to the high pressure generated that "literally" shoots the water towards the high (in its liquid part ), and due to the evaporation finally possible (in its gaseous part ).
It should be noted, however, that the outlet water cools very quickly, precisely because of the high difference in temperature and pressure, so as not to represent a danger for those who observe in the immediate vicinity. Nevertheless, the temperatures at the exact moment of the spill can be around 100 °C.
Strokkur, the geyser reported in the images just above, is today Iceland's most active geyser. It is part of a complex that includes many other small geysers, with very different characteristics, and is considered the younger brother of Geysir, the great geyser now almost inactive, which gave the name to all the others. The puffs alternate at intervals of 5-8 minutes, and in the most spectacular moments are able to repeat two or three times consecutively. The water normally reaches about thirty meters.
It is sad to think that the much more majestic spectacle given by Geysir is now lost due to tourists who, over the years, have launched objects inside its crater.
Ma come si forma un geyser? Come detto, è necessaria la presenza di una pregressa attività vulcanica di tipo primario. Quando l'attività cessa, il magma smette di fuoriuscire in superficie, ma spesso la camera magmatica resta attiva. Si tratta senza dubbio del primo elemento indispensabile.
Questa, però, non rappresenta una condizione particolarmente rara sul nostro pianeta, ed è quindi chiaro che sono necessari altri ingredienti affinché sia possibile osservare i geyser.
Il secondo elemento, allora, è rappresentato dalla particolare costituzione del suolo, che deve essere composto da una parte di rocce permeabili, in grado di far percolare l'acqua, e una parte di rocce impermeabili.
L'acqua penetre attraverso lo strato di rocce premeabili, formando un sifone che si riempie di liquido. Se il sifone è sufficientemente vicino ad una camera magmatica, l'acqua comincerà a riscaldarsi, senza però riuscire a trasformarsi in vapore, a causa dell'elevata pressione litostatica generata dalle rocce impermeabili poste al di sopra. A questo punto, l'acqua cercherà una via di uscita dal sifone, per "sfuggire" alle pressioni contrastanti derivanti dall'aumento di temperatura e dalla pressione litostatica, creando una vera e propria via di risalita verso l'esterno. Una volta giunta in superficie si forma il caratteristico sbuffo, dovuto nella sua parte liquida all'elevata pressione generata che "spara" letteralmente l'acqua verso l'alta, e nella sua parte gassosa dall'evaporazione finalmente possibile.
Bisogna comunque notare che l'acqua in uscita si raffredda molto velocemente, proprio a causa delle marcate differenze di temperatura e pressione, tanto da non rappresenare un pericolo per chi osserva nelle immediate vicinanze. Ciononostante, le temperature nel momento esatto della fuoriuscita possono arrivare attorno ai 100 °C.
Strokkur, il geyser riportato nelle immagini poco sopra, è oggi il più attivo geyser di Islanda. Fa parte di un complesso che comprende numerosi altri piccoli geyser, con caratteristiche anche molto diverse, ed è considerato il fratello minore di Geysir, il grande geyser ormai quasi inattivo, che ha dato il nome a tutti gli altri. Gli sbuffi si alternano a intervalli di 5-8 minuti, e nei momenti più spettacolari sono in grado di ripetersi per due o tre volte consecutivamente. L'acqua raggiunge normalmente una trantina di metri.
È triste pensare che il ben più maestoso spettacolo regalato da Geysir sia oggi andato perduto a causa dei turisti che, negli anni, hanno lanciato oggetti all'interno del suo cratere.
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Standard | |
21.08.2018 | |
06.00 PM | |
64°18'38.0"N, 20°18'08.3"W |
Immagine CC0 Creative Commons, si ringrazia @mrazura per il logo ITASTEM.
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Sources
- John Grotzinger, Thomas H. Jordan (2010). Understanding Earth, Edition 6.
Ma dai?!? Come si fa a intasare un geyser...🙈🙈🙈
Un saluto, nicola
A quanto pare i turisti erano convinti che gettarci roba dentro potesse farlo “soffiare” a comando... Infinita stupidità umana...
assurdo....
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