Ottobre, tempo d'Autunno, l'aria si rinfresca, le foglie cominciano a diventare gialle, gli animali si preparano all'imminente letargo, le giornate diventano piú corte.
Questo é il periodo dell'anno in cui si può passeggiare per i boschi, apprezzarne l'aria frizzante e pulita, godersi il silenzio lontani dal caos cittadino, immergersi nella quiete della natura e, perché no, raccogliere magari anche qualche castagna da portare a casa.
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Quando ero bambina mia nonna mi ripeteva spesso questa filastrocca che io poi mi divertivo a recitare una volta imparata a memoria.
Riccio spinoso, dal cuore generoso,
mi mangiano cotta, bruciata o ballotta,
mi trovo in campagna e mi chiamo...
CASTAGNA!
E proprio nelle campagne delle mia zona si trova un albero di castagno molto particolare di cui oggi vi voglio raccontare la storia.
Ci troviamo in Sicilia, nel territorio di S. Alfio (CT), un paesino alle pendici dell'Etna ed é qui che si erge questo albero monumentale, uno dei piú grandi e antichi d'Europa la cui età stimata va dai 3000 ai 4000 anni.
É chiamato Castagno dei cento cavalli e il suo nome é legato ad una leggenda.
Si narra infatti che durante una battuta di caccia una regina, (secondo alcuni Giovanna D'Aragona, secondo altri Giovanna D'Angió), con a seguito i suoi cento cavalieri a cavallo furono sorpresi da un temporale e trovarono rifugio sotto questo grande albero che riuscì ad ospitarli tutti quanti sotto le sue fronde.
Nel corso degli anni questo gigantesco albero ispiró molti poeti, artisti e scrittori e qui di seguito cito un passo di Giuseppe Borrello, un poeta catanese dell'800 che in dialetto del luogo scrive:
"Un pedi di castagna tantu grossu
ca ccu li rami so’ forma un paracqua
sutta di cui si riparò di l’acqua,
di fùrmini e saitti
la riggina Giuvanna ccu centu cavaleri,
quannu ppi visitari Mungibeddu vinni surprisa di lu timpurali.
D’allura si chiamò st’àrvulu situatu ‘ntra ‘na valli
lu gran castagnu d’i centu cavalli."
Traduzione:
“Un piede di castagna tanto grosso
che con i rami forma un ombrello
sotto il quale si riparò dalla pioggia,
dai fulmini e dalle saette
la regina Giovanna con cento cavalieri
quando per visitare Mongibello (Etna) venne sorpresa dal temporale.
Da allora si chiamò quest’albero situato all’interno di una valle
il gran castagno dei cento cavalli”.
Il dipinto che segue invece é esposto all'Hermitage e ci dà l'idea di come doveva essere il castagno alla fine del '700, epoca in cui venne realizzato il quadro da J. Houel.
E ora diamo un pó i numeri...
Il castagno dei cento cavalli é entrato a far parte anche del libro dei Guinnes dei primati come l'albero piú grande mondo, oggi è composto da 3 enormi fusti di 13, 20 e 21 metri, con un altezza massima di 22 metri e una circonferenza complessiva che si aggira intorno ai 50 metri.
Nel 2008 è diventato patrimonio dell'Unesco ed é stato riconosciuto come "Monumento messaggero di pace nel mondo".
Negli ultimi anni dal Comune di S. Alfio sono stati anche realizzati dei lavori di potatura e manutenzione per cercare di proteggere e salvaguardare questo albero plurimillenario che è diventato anche parte dello stemma civico del paese.
Curiosamente nelle immediate vicinanze, nel territorio di Mascali, si trova il secondo albero piú grande del mondo chiamato Castagno della nave o in dialetto "Rusbigghiasonnu" (risveglia sonno) nomignolo dato sia per l'intenso cinguettio mattutino dei tanti uccelli che vi stazionano sia perchè le sue fronde basse sbattevano sui visi dei contadini che vi passavano vicino col carretto e li svegliavano dal loro stato di dormiveglia.
Posto favoloso!
Davvero interessante la storia di questo castagno mi è piaciuta molto bravissima!
Grazie, é una storia davvero particolare...!
Complimenti davvero!!! da divoratore di castagne, per me è un posto assolutamente da visitare
Grazie, anche a me piacciono tanto...!🌰🌰🌰