Essere dei buoni genitori non è facile, ma ci sono dei modelli da cui prendere spunto per non fare gli stessi errori.
In quasi tutti i cartoni animati ci sono esempi di situazioni familiari, il che non implica sempre madre/padre/figlio perché sappiamo bene che può capitare che la famiglia siano i nonni, gli zii, gli amici o chi comunque reputi una persona degna di tale nomea.
Le dinamiche che contraddistinguono i cartoni animati sono spesso le solite: mentre tutto va bene arriva un contrasto, c’è un litigio, separazione, riappacificazione e la morale, non sarà quindi difficile passare ad un’analisi di alcuni di questi cartoon.
Il primo che cito è LA SIRENETTA.
Ariel non ha la mamma e suo padre è una figura molto autoritaria. Quando lei prova a chiedere di salire in superfice rivendicando i suoi 16 anni, lui le urla e le dice un categorico NO! Subito dopo il Re Tritone chiede però a Sebastian – il granchio – di seguirla per controllarla, e secondo voi che tipo di genitore è chi delega!? Indubbiamente non sarà credibile agli occhi della figlia! Se sei così preoccupato sei tu che vai a controllare, non deleghi il lavoro sporco a qualcun altro! Ebbene, questo atteggiamento delegante, rigido e autoritario è una delle tante cose da evitare in qualità di genitore.
Il secondo esempio importante è NEMO.
Anche il piccolo pesce pagliaccio non ha la mamma e il papà di Nemo è ansioso, iperprotettivo e limitante. Quando Nemo vuole andare a scuola, Marlin fa di tutto per distoglierlo da questo desiderio perché è preoccupato per il figlio che, non dimentichiamo, ha anche una pinna difettata che secondo il padre, lo rende più lento nel nuotare. Sappiamo invece che Nemo ha imparato ad accettare la sua pinna e a compensare questa sua disabilità, l'unico che non vede quanto il piccolo è in realtà più forte è proprio il papà che preferisce tenerlo nella campana di vetro!
Questo atteggiamento fa riflettere perché un bambino con disabilità si adatta presto ma spesso è il genitore che fa più fatica ad accettare la situazione provocando solo più danno che bene!
Un altro esempio fantastico è KUNG FU PANDA.
Sappiamo che Po, il panda è stato adottato dall’oca Mr. Ping che è un padre amorevole ma con un atteggiamento decisamente evitante. Non ricordo in quale dei tre film, ad un certo punto il panda chiede al papà spiegazioni sulla sua vita e Mr. Ping gli confessa che è stato adottato e quando il figlio gli risponde “l’avevo immaginato” l’oca risponde preoccupato: “chi te l’ha detto?!”. Beh è evidente che un panda non può venir fuori da un’oca!
Questa situazione mi fa pensare a quante volte i genitori tengono fuori i figli dalla vita familiare pensando di proteggerli! I bambini non hanno orecchie ma parabole e quindi capiscono tutto ciò che gli accade intorno. Se tu genitore non ritieni tuo figlio capace di comprendere determinate cose in futuro lui non si sentirà capace di affrontare situazioni più complicate!
Questo atteggiamento evitante è sicuramente da…evitare!!!
E poi ancora possiamo citare il rapporto tra Lilo e sua sorella maggiore nel cartone LILO & STITCH.
Nani funge da madre alla piccola Lilo e le due hanno un atteggiamento aggressivo reciproco. La sorella maggiore per mettersi al pari della bambina perde il suo ruolo e Lilo prende il sopravvento.
Mai perdere le staffe perché così facciamo solo il gioco dei bambini e scendiamo al loro livello. Questo comporterà la perdita del nostro ruolo di figura adulta.
Poi abbiamo un padre assente e accomodante nella famiglia degli INCREDIBILI, un padre distratto nel cartone CHICKEN LITTLE, un padre orgoglioso di sua figlia in MULAN e una madre ossessiva, simbiotica e limitante in RAPUNZEL.
Insomma sono molti gli esempi che si possono fare ma mi fermerò qui perché era giusto un’ulteriore spunto di riflessione su un argomento che mi sta molto a cuore: la famiglia!
Sperando vi sia piaciuto...
Abbracci contagiosi
I bambini percepiscono.. è una questione di chimica, credo. Un bambino riconosce la sua mamma, ma anche le figure familiari e a un certo punto comincia a fare un distinguo tra nonno/a e signore/a anziano/a, lo stesso per zii cugini ecc.
E' comunque molto difficile muoveri in questo campo, perchè un bambino si confronta con altri bimbi e quindi certe domande, per esempio sull'assenza di un genitore nella sua vita quotidiana, nascono spontanee..
Eh sì, quando hai a che fare con i bambini è sempre una questione delicata! Capiscono e percepiscono tutto...e tu, genitore, devi.essere bravo a trovare le parole giuste e mediare la verità :)