Ciao a tutti, oggi riprendiamo con la seconda parte la storia di questo serial killer che ha tenuto sotto scacco la Toscana e l'Italia intera tra gli anni 60 ed 80.
Come specificato nella parte 1 i delitti del mostro di Firenze avvennero a partire dal 1968. Ma quando avvenne questo primo duplice omicidio nessuno sapeva che poi ci sarebbe stato un collegamento col futuro serial killer. Si pensò solamente ad un omicidio passionale dove fu indagato, processato e condannato il marito della donna uccisa. Ancora non si parla di mostro, ancora non è scoppiata la psicosi e quel duplice omicidio venne classificato come passionale, un marito geloso che trova la moglie insieme all’amante. Niente di più classico.
Adesso catapultiamoci nel 1968 e analizziamo questo duplice omicidio. Ma teniamo conto che negli anni successivi, quando questo sarà attribuito al mostro di Firenze, ci torneremo su per capire invece cosa effettivamente potrebbe essere accaduto.
Una calda sera di agosto 2 amanti si appartano nella campagna di Signa, piccolo comune a pochi chilometri da Firenze. Sono amanti, entrambi sposati con figli. Lei originaria della Sardegna, lui muratore siciliano dotato di automobile, un bene non alla portata di tutti a quei tempi. Decidono di andare al cinema come verrà testimoniato dalla cassiera e dal marito poi in fase di interrogatori. Terminata la proiezione i due dalla piazza del paese percorrono la strada che li porterà in campagna, in cerca di intimità. Prendono una piccola strada sterrata tra i campi, nascosta tra le canne e parallela ad un fiume. Nel 2017 ho fatto personalmente un sopralluogo insieme a @nicola71 e a 50 anni di distanza il luogo è tutt’ora completamente buio di notte, figuriamoci nel 1968.
(Immagine rappresentativa di strada simile alla scena del crimine del 1968)
(Immagine di mia proprietà)
I due amanti si sentono tranquilli, ma non sono soli. La donna ha con se in macchina il figlio di 6 anni che dorme sul sedile posteriore. Appena il tempo di iniziare a spogliarsi vengono attaccati dall’omicida che spara prima all’uomo che si trovava sul sedile passeggero e poi alla donna che si trovava sopra l’uomo. Erano parzialmente spogliati, l’uomo verrà ritrovato con le mani in posizione di abbassarsi o tirarsi su i pantaloni. Nel secondo caso probabilmente aveva sentito dei rumori e tentava di rivestirsi. La dinamica preciserà che i colpi sono stati sparati esternamente al mezzo, poi probabilmente gli ultimi colpi dall’interno dell’abitacolo in quanto un bossolo verrà ritrovato sul tappetino dell’auto. E il bambino dietro? Secondo quanto racconta lui si sveglia ma non sa per quale motivo. Si accorge che la mamma non risponde. Esce da solo dal finestrino posteriore semi aperto che la madre aveva lasciato per fargli prendere fresco e si incammina sulla strada buia e tortuosa, parallela ad un fiume col rischio di finirci dentro. Percorre 2 chilometri nel buio più totale a piedi, senza scarpe, fino a che alle 2 di notte non vede una luce di una casa a cui suona il campanello.
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I proprietari increduli aprono e il bambino riferisce una frase agghiacciante: “Aprite ho sonno, il mio babbo è a casa malato e mia mamma e lo zio sono morti in macchina”. Il proprietario di casa pensa subito ad un incidente. Vengono allertati i Carabinieri del luogo e iniziano una ricerca perché sulle strade principali non c’era traccia di incidente.
Dopo un’ora circa che perlustrano le zone notano un’auto in una stradina sterrata con la freccia accesa. Non si sa se su indicazione del bambino o meno, ma hanno trovato l’auto. Il Carabiniere si avvicina e nota i due all’interno uccisi.
Le indagini
Viene avvisato il comandante della Stazione e iniziano i sopralluoghi. Vengono reperiti i bossoli e identificati i due amanti. Ai Carabinieri non resta che andare a casa del marito a chiedere spiegazioni. Tutto si concentra su di lui. Ma si scopre che la donna non aveva solo un marito, non aveva solo un amante, ma aveva diversi amanti, molti dei quali all’interno della cerchia di famiglia. La tecnologia di quegli anni offre il guanto di paraffina che viene fatto al marito ed amanti. Ci saranno 2 positivi, ovvero il marito ed un suo conoscente, anch’esso potenziale amante della donna. Ma quest’ultimo lavora con solventi che avrebbero falsato il risultato. Quindi non rimane che il marito il quale si scoprirà avere un carattere molto suggestionabile, malleabile, per niente forte, qualcuno scrive anche oligofrenico. Viene messo sotto torchio e invece di collaborare inizia ad accusare più persone nel giro di pochi giorni tra questi anche gli amanti della moglie. Gli inquirenti devono capire dove mente e dove invece c’è una verità. Alla fine si accuserà da solo dell’omicidio. Condannato!
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Come potete intuire già questa storia ha dell’assurdo. Un marito che accusa tutti, ritratta, poi si accusa per se stesso facendosi il carcere. Avviene all’interno di un contesto familiare complesso, dove si scopriranno amanti, personaggi ambigui che frequentavano scambi di coppie e con tendenze bisex. Inoltre tra gli indagati c’erano soggetti con precedenti penali. Alcuni si accuseranno a vicenda ma mai nessuno che incolpa un assassino esterno a questo giro. Ma per gli inquirenti il caso è comunque chiuso: moglie con l’amante, marito geloso reo confesso. Caso risolto.
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Il bambino della vittima verrà riconsegnato alla famiglia, poi verrà inserito in un istituto. Ne ha passate veramente di brutte. Al processo dirà che di suo padre ha un primo ricordo in carcere. E’ una vittima innocente che purtroppo ha subito un fortissimo trauma. Quando si scoprirà la matrice di questo delitto si dirà che quel bambino è l’unica vittima sopravvissuta al mostro di Firenze.
Il caso viene archiviato, e negli anni a venire saranno emessi tutti i gradi di giudizio contro il marito. Tutti ritornano alla vita normale e nessuno darà più importanza a questo duplice delitto del 1968, a prova che il colpevole è già stato identificato e finito definitivamente dietro le sbarre. Gli anni passano, nessuno ci farà più caso anche quando nel 1974 avverrà un nuovo duplice omicidio.
Mi hanno sempre appassionato le storie macrabre. Di questa, in particolare, ho letto diversi libri. Ce n' era uno in particolare, "Il mostro" , che non riuscivo a leggere con molta tranquillità quando ero in casa da sola, agghiacciante!😅😅
Sono stati scritti diversi libri. Alcuni interessanti, altri meno. Ognuno riporta teorie diverse ma le indagini sono identiche per tutti. La storia sotto l'aspetto criminologico è interessante.
Grande Leandro stai facendo davvero un ottimo lavoro. Io non sarei riuscito a sintetizzare così bene il tutto.
Grazie. Ultimamente mi sono dato una rinfrescata al caso anche in virtù degli ultimi studi criminologici che ci sono stati.
Bel post e bel lavoro, mi appassiona tutto ció che parla di serial killer, non per nulla ci sono film che hanno fatto successo, vedi "Il silenzio degli innocenti o il collezionista di ossa"
Grazie. Doveva uscire molti anni fa anche un nuovo film sul mostro di Firenze, con tanto di George Clooney. Ma fu "bloccato". Una recente notizia invece sembra che lo stesso film sia prossimo. C'è già un bel film sul mostro, una miniserie che è interessante.
Tanto per dire che su steemPostit non ci facciamo mancare nulla, noto con estrema soddisfazione che, tra i narratori del gruppo, annoveriamo il nostro Leandro, che al confronto Carlo Lucarelli gli fa un baffo! A parte l'ironia, faccio i complimenti al tuo lavoro e attendo di leggere il seguito di questo avvincente giallo italiano. Per non perdermi le prossime puntate, inizio a segurti, ovviamente dopo averti votato.
Grazie mille. Farò del mio meglio. Un giallo ci voleva, peccato che sia una vicenda vera con molte zone d'ombra.
Complimenti hai fatto un ottimo lavoro in questo post!
Grazie.
Davvero un bel lavoro.. non conoscevo la storia ed è incredibile! Bel post
Grazie. C'è molto di più di ciò che ci hanno sempre fatto vedere.
Questo è un caso misterioso e piuttosto strano... Non capisco come sia possibile che il bambino non si sia svegliato nel mezzo della sparatoria ma solo dopo. E poi... Chi è che si porta il figlio ad un'uscita con l'amante?😅
La madre se lo portava sempre con se. Il bambino chiama "zii" tutti gli amanti della donna. Per questo dice "la mamma e lo zio sono morti in macchina". Per molti questo omicidio è la chiave di tutto. Ma ci tornerò su quando sarà attribuito al mostro.
Ammazza che bel servizio... Sembra fatto da quel tipo... dai, come si chiama... quello bravo, sempre vestito di nero, col pizzo, un po' grassottello,... Bravo!
Nooo, quella è gente di serie B hahahahah. Grazie.
;)
Devi sapere che, da ragazzina (circa 13-14 anni), collezionavo tutti gli articoli che uscivano sui quotidiani sulla vicenda del mostro di Firenze. Avevo una scatola dove li tenevo assieme ad un quadernetto dove appuntavo dati e riflessioni, come un piccolo detective. E' stata una vicenda che ha scosso molti, non solo a Firenze, ma anche qui nella nostra città perchè, come sai, molti ragazzi pistoiesi frequentavano Firenze la sera. E' stato il primo "contatto" della mia generazione con l'orrore generato da simili mostri, un orrore fin troppo vicino (e con così tante ombre nel corso degli anni) che era impossibile non lasciarsi avvolgere dall'inquietudine e dalla paura.
Io ero piccolo ma mi ricordo per sentito dire di questo mostro. Poi negli anni successivi la storia mi appassionò e seguii i processi in tv. Rimasi allibito quando vennero fuori tutte quelle storie e le abitudini di certi personaggi in quei paesini. Tra guardoni, pervertiti ecc... In quegli anni cambiò veramente il modo di vivere in quelle zone.