Nascere nel XVIII° periodo del Nuovo Regno in una famiglia di faraoni non era certo una sfortuna, ma non era nemmeno una grande fortuna. Avere poi un padre con manie imperialistiche come Thutmose III non era semplice, per fortuna c'era la nonna Iside a stemperare il suo brutto carattere.
Mia madre Merira era praticamente inesistente e trascorsi così la mia infanzia a casa della nonna. Ero un bambino molto forte e, appena potevo, uscivo nei giardini del palazzo per arrampicarmi sulle palme e sulle mura costruite con una roccia calcarea gialla e splendente come il sole.
Menfi era una città piena di fasto ma abbastanza piccola e quindi quando compii 10 anni, mi fu permesso di uscire accompagnato da uno schiavo. C'era in particolare una statua al centro di una piazza che mi piaceva andare spesso a visitare, la Sfinge. Nonna Iside mi aveva raccontato che era una piccola riproduzione della grandissima sfinge che si trovava nella valle di Giza. Diceva che quella statua aveva poteri magici e poteva vedere nel futuro. Ma che avrebbe parlato solo davanti a colui che avesse pronunciato le giuste parole.
E così, appena potevo, facevo le prove con la piccola sfinge.
Mio padre ogni giorno mi costringeva ad esercitarmi con l'arco, nell'equitazione, nella corsa e con la canoa, discipline in cui eccellevo ma che non amavo particolarmente. Tu diventerai il prossimo faraone - mi diceva sempre - devi iniziare fin da ora a capire la grande responsabilità che avrai! Mi faceva leggere e rileggere le scritture del nonno dove vi erano le strategie di conquista, le opere di difesa, le scienze delle costruzioni, lo studio dei fiumi e delle colture... ma io preferivo mille volte il libro della nonna dove c'erano le avventure e le leggende degli dei. I miei preferiti erano Anubi il dio-sciacallo, Api un toro possente, Horus il dio-falco e Ra il dio del sole.
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Un giorno confessai alla nonna che mi sarebbe piaciuto tantissimo andare a Giza a vedere la vera Sfinge. Mio piccolo Amenofi - mi disse la nonna - se davvero lo desideri, dovrai trovare il coraggio dentro di te e chiedere direttamente a tuo padre.
Non era facile parlare con lui. Sempre indaffarato, arrabbiato e tra mille incartamenti. Avrei dovuto farmi venire un'idea e soprattutto trovare le giuste parole. Dopo giorni a pensare senza nessun risultato, un giorno che stavo cavalcando nella nostra tenuta, mi venne in mente un piano.
Così una mattina mi svegliai un po' agitato, presi un sacco, ci buttai dentro un po' di cose e andai veloce alla stalla a prendere il mio cavallo Ptah. Salii in groppa e senza troppo pensare iniziai a cavalcare a perdifiato verso la valle di Giza a nord. Avevo consultato alcuni libri di geografia e avevo scoperto che non era poi così lontana, inoltre era semplice da raggiungere seguendo il corso del fiume Nilo. Avevo detto al mio schiavo di comunicare alla nonna che ero uscito presto per fare delle prove di tiro con l'arco.
. . .
Ed eccola apparire in lontananza la possente Sfinge che tutto conosce.
Mi corse un brivido lungo la schiena.
Mi ero preparato talmente tante volte a quell'incontro che ora mi ero improvvisamente dimenticato tutto... Continuai a cavalcare ancora per un po' fino a quando mi trovai proprio sotto di lei, era altissima e maestosa, immobile come una sfinge.
Non mi veniva davvero in mente niente... mi sembrò che il terreno tremasse e sentii un ruggito...
Assalito dalla paura e dalla rabbia saltai in groppa a Ptah e con furia ritornai verso casa. Arrivato a palazzo, entrai dalla porta tutto sudato e corsi verso mio padre che stava dando indicazioni agli scrivani e urlai:
%à@ç &à&à, :^ §* ># §^@* =$à %ç!à ^+&ç@:à$:#
x%%°@ "! :**òç £é **>>%@@, r/6?? ^ !!!
Mio padre mi guardò esterrefatto.
Disse a tutti di andarsene. Si avvicinò a me e mi prese tra le sue braccia. Era la prima volta.
Tu sarai un grandissimo faraone e ti chiamerai
Amenofi II, Colui che regna sul giunco e sull'ape.
. . .
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La sua tomba venne scoperta nel 1898 dall'archeologo francese Victor Loret. Nel 1902 venne ritrovato per la prima volta nella storia dell'archeologia, un papiro in cui vi era raccontata in prima persona questa storia accompagnata da un ritratto del grande faraone Amenofi II. Grazie alla Stele di Rosetta fu possibile tradurre tutto il brano a parte le parole dette al padre... che rimarranno per sempre un mistero.
Grazie però ad altri documenti importanti si seppe che il suo fu uno dei regni più sfarzosi dell'antico Egitto.
Con questo post partecipo al contest theneverendingcontest n° 12 S2-P3-I1 - Contest di @spi-storychain Tema La Sfinge Ambientazione Antico Egitto proposto da @sbarandelli.
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Storia carina, con la parte dedicata ai "geroglifici" molto particolare ed originale.
Brava Isa!!!
Buon weekend!
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Grazie mille caro ❤️ Sto sperimentando il fatto che anche con la scrittura si può fare qualunque cosa 😃😘
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Ma soprattutto te hai degli strumenti non da poco con la matita...perchè allora non aggiungere anche le penna per far sí che il componimento da buono diventi ottimo.
Ti confermo che la qualità dei tuoi post sta subendo una palese evoluzione.
Rimane il mio modesto parere.
Un saluto Isa.
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Mi è piaciuto! Sarò in giuria ed è un compito veramente difficile!
Ti capisco @sbarandelli 😅 Sono contenta ti sia piaciuto. Buon lavoro allora!
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Bello Isa! Pensa che io ho ambientato la mia storia nel periodo della Regina Hatshepsut, un paio di generazioni prima!