Avete mai provato la sensazione di poter fare agevolmente qualche cosa di estremamente difficile o che di solito non vi riesce?
E quella di essere totalmente immersi in un'attività, a tal punto da compiere quasi meccanicamente i vostri gesti?
Ci sono situazioni di grande competitività o concentrazione, nelle quali non ci rendiamo conto del tempo che trascorre, siamo in uno stato quasi extra-corporeo.
E allora succede che all'improvviso ci risvegliamo e ci accorgiamo di essere stati in grado di fare più di quello di cui eravamo convinti o di aver compiuto azioni che razionalmente ritenevamo impossibili per noi.
Questo accade in alcune occasioni nelle quali si entra in uno stato di esaltazione e di soddisfazione che è difficilmente catalogabile con una spiegazione razionale.
Eppure, una spiegazione c'è eccome.
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Questo signore con la barba che vedete in foto è Mihály Csíkszentmihályi, uno psicologo ungherese dal cognome impronunciabile, ma dalle idee molto molto chiare che, nel 1975, introdusse ed iniziò a parlare del concetto di Flow.
DEFINIZIONE
Lo stato di Flow è una condizione di completo coinvolgimento mentale e fisico in un'attività che si sta compiendo. Si configura come un'esperienza ottimale, quello stato di consapevolezza che, più di ogni altro, si avvicina ad una condizione ideale e che trova applicazione soprattutto nel campo artistico, sportivo, creativo e spirituale.
I momenti migliori della nostra vita non sono tempi passivi, ricettivi, rilassanti… I momenti migliori di solito si verificano se il corpo e la mente di una persona sono spinti ai loro limiti nello sforzo volontario di realizzare qualcosa di difficile e per cui ne valga la pena.
Mihaly Csíkszentmihályi (1990)
Csíkszentmihályi, emigrato negli Stati Uniti a 22 anni, iniziò fin da allora a studiare psicologia e a leggere i testi di Jung. Il suo obiettivo era quello di capire quali fossero le motivazioni che portavano alla massima soddisfazione e alla felicità un individuo.
Studi statistici condotti da lui stesso e dai suoi collaboratori a partire dal 1956, dimostrarono che il 30% delle persone negli Stati Uniti dichiarava di vivere una vita molto felice.
Durante gli anni successivi, ci fu una consistente crescita economica: il reddito personale medio risultò quasi triplicato, ma il dato sulla risposta in merito alla felicità rimase sorprendentemente invariato.
Quindi era ovvio che non fosse l'aumentare di disponibilità di beni materiali in famiglie e soggetti che avevano già un livello medio di soddisfazione, ad elevare il grado di felicità.
E così, conducendo studi sulla creatività in soggetti con particolare conoscenza tecnica e con alto livello di abilità, lo psicologo arrivò alla conclusione che queste persone trovassero il maggior grado di soddisfazione nel momento in cui riuscivano ad esprimere la loro arte o le loro qualità al massimo.
Soprattutto, in caso di un'attività che risultava piacere particolarmente all'autore della stessa, si innescava un motore motivazionale...un flusso che permetteva un'incredibile capacità di creare quasi senza sforzo e di ottenere risultati sopra la media delle proprie abilità.
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In questo piano Cartesiano, possiamo osservare la campionatura delle esperienze e renderci conto di quali siano le condizioni ottimali perché si verifichi l'effetto di una Flow experience.
Sull'asse delle ordinate, troviamo il livello di difficoltà richiesto nell'attività da svolgere.
Su quello delle ascisse, c'è invece il grado di abilità del soggetto protagonista.
Possiamo vedere come lo stato di Flow possa essere raggiunto quando a sfide con un livello di difficoltà alto si unisce un'alta abilità percepita da colui che compie l'attività.
E' il momento in cui ciò che stiamo facendo, è fatto per il piacere intrinseco che ci provoca e per nessun altro motivo.
Gli altri stati positivi sono l'eccitazione (arousal) e il controllo.
Nel primo caso dovremo migliorare le nostre abilità e nel secondo alzare la competitività delle nostre sfide, per trovare quella motivazione e quella gratificazione intrinseca che ci porterebbero in zona Flow.
Di contro, la più negativa è la sensazione di apatia, in quanto la persona che si trova in questo stato mentale, sente di non star facendo niente di gratificante e di non avere neanche particolari capacità sviluppate, tali da motivare un'attività che possa elevare lo stato psicologico di quel momento.
I NOVE ELEMENTI PRINCIPALI DELLO STATO DI FLUSSO
Ma come ci si sente e quali sono le condizioni presenti quando si entra in uno stato di Flow?
Furono individuati ed elencati gli elementi principali che caratterizzano e costituiscono il flusso di coscienza.
Eccoli qui di seguito.
- Obiettivi chiari da raggiungere
- Feedback immediato per ogni azione compiuta
- Equilibrio tra sfide e abilità
- Completa integrazione tra azione e consapevolezza
- Altissimo grado di concentrazione sull'azione: ogni distrazione è esclusa
- Nessuna preoccupazione di incappare nel fallimento dell'azione
- Perdita del senso di autoconsapevolezza e di percezione del proprio ego
- Distorsione ed alterazione della percezione temporale
- Esperienza autotelica: l'attività genera un piacere e un benessere intrinseco
Csíkszentmihályi spiega anche che il cervello umano ha la capacità di recepire ed elaborare una quantità massima di informazioni per secondo, per la precisione 110 bit.
Questo limite non permette, per esempio, che ci sia possibilità di partecipare a conversazioni e poter, contemporaneamente, svolgere attività impegnative o che richiedano un elevato grado di ingegno, in quanto l'ascolto attento e la comprensione di un dialogo richiedono circa 60 bit al secondo.
Ed è per questo che, per esempio, non ci è possibile comunicare e comprendere i discorsi di più di due persone che ci parlano nello stesso momento.
In stato di Flow, tutta l'attenzione, la capacità e le abilità sono concentrate e sfruttate al 100% e non c'è spazio per altro che non sia quel compito o quella attività che si sta compiendo.
Questo fa sì che si venga a creare una condizione di mancata percezione dell'esistenza di sé stessi.
Il motivo di tale fenomeno è veramente semplice: quando un individuo è totalmente assorto in un processo di creazione o di competizione che lo soddisfa pienamente, non rimane abbastanza attenzione per pensare al proprio corpo, ai propri bisogni o anche ai propri problemi.
Il nostro corpo scompare e la nostra identità sparisce dalla sua coscienza.
Pertanto l'esistenza è temporaneamente sospesa.
E' una condizione riconducibile all'estasi, parola nell'etimologia della quale, possiamo ritrovare uno degli elementi elencati: la perdita della percezione del proprio ego.
Estasi in greco, infatti, significa letteralmente stare a lato di qualcosa.
In uno stato di massima motivazione e gratificazione, un individuo sente che non si trova nella sua ordinaria routine quotidiana, ma vive un'esperienza che può essere considerata come un salto al di fuori della realtà percepita, in una dimensione che è alternativa.
Una dimensione parallela.
Ci sono tantissimi sportivi che sperimentano condizioni di Flow e che contagiano i loro compagni, se la prestazione non è singola, ma collettiva.
In un prossimo post, parlerò di alcune imprese, situazioni ed eventi che sembravano impossibili, ma che sono stati compiuti grazie alle alte motivazioni e allo stato di benessere psicologico ideale raggiunto.
Vi lascio intanto con queste parole dell'immenso Ayrton Senna, che meglio di qualunque trattato scientifico, studio o ricerca, ci spiegano cosa si prova in un momento di trascendentale stato di grazia.
"Qualche volta penso di sapere le ragioni per le quali faccio quello che faccio.
Montecarlo, 1988, sessione di qualifica. Sabato pomeriggio.
Avevo già la pole. E giravo mezzo secondo, poi un secondo più veloce e stavo andando. E stavo andando, stavo andando, stavo andando.
Improvvisamente ero circa 2 secondi più veloce di chiunque altro.
Era come se stessi guidando solo d’istinto. Ero in un’altra dimensione, ero in una sorta di tunnel. Ben oltre la mia comprensione e coscienza.
Qualche volta, quando sto guidando, mi distacco completamente da ogni altra cosa”Ayrton Senna
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Fonti Web
- https://positivepsychologyprogram.com/mihaly-csikszentmihalyi-father-of-flow/
- http://www.stateofmind.it/2015/11/flow-experience-prestazione-perfetta/
- http://vedpuriswar.org/Book_Review/Leadership_Managerial_Effectiveness/Creativity.pdf
Bibliografia
- Csikszentmihalyi, Mihaly (1990). Flow: The Psychology of Optimal Experience. New York: Harper & Row
- Csikszentmihalyi, M. (1975). Beyond boredom and anxiety. San Francisco, CA: Jossey-Bass.
- Nakamura, J., & Csikszentmihalyi, M. (2002). The Concept of Flow. Handbook of positive psychology, 89-105.
Grazie a tutti per aver letto e alla prossima
GM
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Uno dei migliori post che abbia mai letto @girolamomarotta, complimenti.
Senna è sempre stato uno dei miei idoli, sono contento tu lo abbia citato in merito a questo argomento.
👏
Grazie caro @bafi, sono lusingato!!
Il flow di Senna, raccontato in quel modo, mi ha sempre fatto venire i brividi...un mito!!
Graaaande Girolamo!!!! Mi hai fatto tornare al 1999 quando studiavo scienze motorie a Zurigo!!!
Ho sperimentato questi momenti di Flow durante partite di tornei tennistici... la racchetta da tennis sembrava quasi far parte del tuo corpo!!! Ricordo che mi "entrava" tutto e mi sentivo in uno stato tra trance ed esaltazione... tutto era così perfetto!!! Sensazioni incredibili, ri-sperimentate in una mezza maratona... sembravo Forrest Gump!!!
Grazie del bel post!!!
Ciao ciao
Lucas
Grazie Lucas!!
Dopo l'impresa della Roma, ho letto alcuni interessanti articoli sull'argomento e mi sono documentato immediatamente, perché il concetto è davvero affascinante.
Sono felice di averti ricordato questi momenti...un grande abbraccio!!
Anni fa avevo letto un libro sul Flow nello sport. In quel ambito è molto diffuso e non solo a livello professionistico.
Corpo-mente-cuore possono fare cose incredibili... soprattutto quando sono in armonia ;-)
Ecco mi hai fatto venire voglia di giocare a tennis ;-) ... vado a chiedere a @steemitri se ha voglia di fare due tiri, haha!
Forse è meglio se chiedi a Diana...per giocare a tennis è necessaria una certa flessibilità e ultimamente @steemitri l’ho visto un po’...rigido 😂😂
Comunque un bel post con @steemitri alla Federer non sarebbe male...pensaci!
fantastico post! E tu sei uno psicologo? Ho sentito parlare spesso di Flow in arrampicata ma non ho mai capito bene di cosa si parlasse, forse è capitato anche a me
Ciao Luigi!
Mia moglie è una psicologa e qualche volta mi ha dato delle dritte per alcuni post, ma in questo caso è tutta farina del mio sacco...ho fatto un po' di ricerche, perché ho trovato l'argomento davvero appassionante.
Se fai arrampicata e vai in flow...deve essere una sensazione pazzesca!!
Grazie per aver letto e per i complimenti
Un abbraccio!!
Girolamo
Bell'articolo interessante, complimenti!
Mi sono appassionato alla psicologia quando ho fatto un corso sui "colori della voce" (del fu Ciro Imparato) e lì incontrai il concetto di Flow nel public-speaking.
Complimenti ancora 👍🏼
Ciao Luca, ti ringrazio per i complimenti!
Anch’io sono appassionato di psicologia, ma anche di sport e quindi l’argomento mi ha subito affascinato.
Grazie per il tuo commento e per aver letto.
Girolamo
Nell gergo della pallacanestro si utilizza il termine ON FIRE. Come se in un determinato momento il talento si stesse accendendo e niente o nessuno possa fermarti.
Gilbert Arenas, ex-giocatore NBA, analizza questo stato facendo un paragone con la vita reale: "E' come se tu, con la tua macchina, stessi percorrendo una strada in cui tutti i semafori sono verdi. Tutto ti sembra più facile, poi quando realizzi cosa hai fatto o ti è accaduto, ti rendi conto anche tu stesso dell'impresa sostenuta".
Lo sport è un qualcosa che porta le tue capacità al limite grazie all'adrenalina e la competitività.
Bel post
Assolutamente sì...ho intenzione di approfondire ancora l'argomento con altri post sul tema, soprattutto trattare gli sport di squadra. Lì effettivamente, c'è bisogno di unire forza e stati mentali, cosa davvero non semplice.
Grazie per aver letto e per i complimenti!
Saluti
Girolamo
Very good that this buddy enough to attract everyone's attention, oh ya greetings respect me maulanazikri need his guidance
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