pubblico dominioOlio su tela, datato 1886 a Parigi, musèe d'orsay.
Sempre vedute, ma a fare la differenza questa volta è l'ambiente. I toni dei colori sono sempre gli stessi, ma qui c'è la motilità delle onde, c'è l'infrangersi delle stesse sugli scogli, cui segue la spuma dell'onda che indietreggiando crea un odore particolarissimo. Descrizione pittorica che imprime maestosità e paura allo stesso tempo nell'osservatore che si appresta a goderne. Inizia cosi' un profondo studio che riguarda le burrasche. Anche il disegno doveva cambiare: occorreva imprimere in chi osservava la sensazione delle acque in movimento, degli spruzzi delle stesse, del colore torbido delle acque e dei fondali che non si vedono. Anche qui, come in altri quadri il colore del mare è un tutt'uno con quello del cielo, infatti il limite non si percepisce. Siamo sulla costa bretone, e diversamente da quella mediterranea si assiste alla forza visiva del mare in tempesta che era ciò che lui voleva rendere,differenziandola dalla dolcezza e dal romanticismo propri delle coste della liguria. Al suo dire solo con una continua osservazione si potevano fermare sulla tela i movimenti del mare, l'eventuale superamento degli scogli e lo stesso ritrarsi dell'onda quando infrangendosi, trovava la resistenza degli scogli. E chissà quanti granchi che si trovavano nelle porosità delle rocce, avrà travolto!!!. I toni bianchi fanno anche vedere meglio una certa fangosità dell'acqua, appena accennata con marroni e giallini, mischiati insieme.
La dinamicità riportata su tela.
Il mare privo di elementi umani, splendido unico protagonista.
La natura in ogni sua forma (quieta o irrequieta) trasmette sempre grandi sensazioni!
amo questo quadro per il movimento appassionato del mare....grazie gabriele
grazie a te!
Bel commento