Pubblico dominio Olio su tela che si trova a Mosca al museo Puskin.
Anche questa volta; Monet ci stupisce con un capolavoro impressionante, la maestria dell'artista nel ritrarre persone da una certa distanza con una ambientazione davvero ben realizzata che suscita realismo allo stato puro.
Tela a mio avviso molto bella, ne amo il gusto anche nell'uso dei colori e sollecita il mio guardarla spesso in quanto qui c'è un'interpretazione e non il semplice modo di eseguire una raffigurazione "copiando" la natura. Spazio riempito da una pletora di gente che si appresta a festeggiare il carnevale... chi osserva si rende conto della moltitudine in quanto l'autore rende la presenza delle persone piccolissima proprio ad indicarne la quantità che impazza per le strade. Il tutto a ridosso di alberi scheletrici, che fanno pensare al rachide umano, spoglio, quasi a sottolineare il significato del carnevale che porta via con sé feste e mangiate. Alla festa si assiste da un balcone che fa emergere il rosato e il giallino dei colori che contraddistinguono questo paesaggio invernale e danno splendore alla rappresentazione. Colori sempre soft e pastello, interrotti solo dal nero delle figure che vagano per strada e dallo scuro del disegno degli alberi. In alto uno sprazzo di cielo di un azzurrino e verdastro tenui, interrotto dalla visuale dei palazzi che riempiono tutta la tela. Questo carnevale dà tensione perché richiama la mia attenzione sugli ozi borghesi sempre più evidenti in occasione di feste ritratte da scorci visti dall'alto e che danno un forte impatto emozionale. La sua vocazione resta comunque data da visioni naturalistiche colorate con toni diafani, bianchi, grigi che preannunciano folate di vento o incresparsi di acque in altre sue tele importanti.