pubblico dominioOlio su tela a Parigi al musee d'Orsay.
È dunque l'atmosfera di Londra: paesaggio di cui non si distinguono i contorni, a cui Monet cerca di dare luce con i colori ponendo in rilievo la diversità delle vedute rispetto a quanto dipinto prima. Qui le vedute sono urbane, confuse nei tratti dei disegni, per esempio nella facciata del parlamento, forse proprio come confuse lo sarebbero le coscienze di chi vi abita e prende decisioni importanti. L'osservatore si trova a notevole distanza dalla scena, e quest'ultima è esente da tracce di vita: non c'è gente che pullula per le strade, o che sta per entrare al parlamento è come se la città fosse ferma, c'è un leggero movimento reso da Monet solo per indicare le acque del Tamigi. Amici sempre le acque, ma rese in modi diversi da come di solito siamo abituati a vederli in tanti quadri. Colori molto soft. Credo che Monet fosse cosi' anche nella vita reale. Stesso movimento che muove le acque, muove anche l'aria, c'è un leggero turbinio di venti che accarezzano il tamigi e che l'autore rende con i colori vivi del giallo con cui colora la parte del cielo che ha in sé il sole. E poi i cromatismi fanno il resto: foschia, fumo e riflessi grigiastri, blu e rosati che è come se realizzassero un ambiente avvolto dal mistero, dove si consumano i più efferati delitti. Non c'è prospettiva in questa tela e il vento muove tutto in modo circolare confondendo i confini. Un quadro del genere dovrebbe essere realizzato oggi per mettere in evidenza a chi osserva tutti i confini sfumati e inesistenti della società in cui viviamo. Oleografia, a mio avviso, attualissima.