Così, le due cognate e la vispa ragazzina partirono per le terme.
L’autista le accompagnò, le aiutò a scendere i (non pochi) bagagli e ripartì con l’accordo di tornare a prendere dopo una settimana.
Nenina era particolarmente ilare, trascorrere un’intera settimana in un così bel posto e in ottima compagnia le aggradava moltissimo, anche perché il poro Beppe (come lei chiama suo marito) era sempre più noioso e anche un po’ triste. Davvero, certe volte non lo sopportava. Specialmente la sera, quando si trovavano da soli nella loro grande casa, ora che la passione dei primi anni era del tutto svanita, calava una sorta di tristezza priva di entusiasmo.
Ma lei ancora si sentiva giovane e in forma, certo non sarebbe stata la mancanza di un figlio a ridurla malinconica e demotivata.
E poi c’era Eleonora. Nenina adorava la nipote, con lei si divertiva moltissimo, anche perché avevano in comune la passione per il disegno e la pittura. Per lei disegnare era stata sempre una soddisfazione, tanto più che, nell’adolescenza, aveva frequentato per quattro anni la scuola d’arte a Siena. Ricordava quel periodo come felicissimo. La bellezza della città e la piacevolezza degli studi avevano reso fantastici i suoi anni giovanili.
Una volta tornata a Grosseto, avrebbe voluto insegnare disegno nelle scuole, ma la sua famiglia si era opposta e così si era limitata a continuare a dipingere per svago.
Ma, da quando Eleonora aveva raggiunto i cinque anni, era diventata la sua insegnante speciale e insieme realizzavano piccoli capolavori.
L’unica che doveva davvero fare le cure termali era Nuzzi, così zia e nipote, da subito, avevano preso a dipingere nel giardino dell’albergo e molti clienti le osservavano ammirati.
Mentre la signora Carmi n.1 si dedicava alla cura delle acque per aiutare i suoi succhi gastrici e biliari decisamente pigri, loro alternavano la pittura a piacevoli passeggiate nella cittadina.
I primi due giorni trascorsero sereni e senza soprese, ma all’ora di pranzo del terzo giorno, Eleonora comunicò una notizia decisamente curiosa.
Eleonora aveva chiesto il permesso di passeggiare insieme a un’altra bambina, figlia di una coppia di ospiti dell’albergo.
Annetta, così si chiamava, era una sua coetanea, anche lei sveglia e simpatica. Così le due bimbe avevano stretto amicizia e, nello scorcio di mattinata che separava la seconda colazione dal pranzo , avevano deciso di fare da sole un giretto per la località termale.
Il padre di Annetta, in realtà, le aveva seguite a distanza e aveva tranquillizzato Nuzzi e Nenina sul fatto che le bambine non avrebbero corso pericoli.
Alle 12 e 30, a tavoli apparecchiati, Eleonora raggiunse madre e zia al tavolo che era stato riservato loro proprio nell’angolo più tranquillo del salone.
“Mamma, zia, sapeste chi ho incontrato in paese!”
“Chi? – fece Nuzzi curiosa. Proprio non capiva chi potesse conoscere sua figlia a Montecatini.
“Ho incontrato la maestra Folgore!”
(continua)
Ho letto queste due prime puntate. Hai uno stile progressivo, tipo I grandi della letteratura russa o Mann. Crei la tua ragnatela letteraria e via. Sono curioso per il seguito. Spero di poterlo seguire, come mio tempo. Brava!
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A causa del tempo sempre più tiranno non avevo letto le prime due puntate, ho recuperato questa mattina, complimenti, cara Fulvia, nuovo gradevole racconto ottimamente confezionato, corredato di tutto punto
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