Una Rosa Per Viterbo.

in #ita7 years ago (edited)

Ogni anno il 3 Settembre la mia città si ferma, alza gli occhi al cielo e prega per la sua Rosa.

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La Storia

Rosa nasce a Viterbo nel 1233 , in questo periodo storico troviamo l'imperatore Federico II impegnato a sottrarre il controllo della città allo Stato Della Chiesa. Le strade sono in subbuglio per le continue lotte tra le rispettive fazioni di guelfi e ghibellini, lo scenario è cruento , gli assedi continui , il sangue scorre per le vie della città. La fanciulla, di semplici origini, cresce per i vicoli di Viterbo conducendo una vita di penitenza e carità verso poveri ed ammalati. Rosa continua il suo percorso professando la pace , e per questo motivo verrà successivamente bandita dalla città con tutta la sua famiglia dell'imperatore stesso. Durante il periodo viterbese, Rosa compie diversi miracoli. Per citarne uno, il più famoso, quando una mattina la giovane prese del pane in casa per portarlo ai poveri, il padre, estremamente preoccupato per la salute della figlia denutrita, la incitò a scoprire il grembiule. Al suo posto erano apparse fresche rose rosse. Come se non bastasse, il corpicino della ragazza soffriva di una grave malformazione, l'assenza dello sterno ( agenesia totale dello sterno ), in genere la morte per il soggetto sopraggiunge nei primi tre mesi di vita. Rosa invece muore a 18 anni, nel 1251. Dopo la sua sepoltura i miracoli si sono moltiplicati, chi visitava la sua tomba riceveva una grazia, questo clamore portò papa Innocenzo IV a procedere con gli atti di canonizzazione. Tutt'ora il corpo della santa risiede nella Chiesa Delle Clarisse, visibile nei giorni della festa, custodito con amorevole cura si trova ancora in perfetto stato e la leggenda narra che durante la manutenzione di possa sentire un forte odore di rose.

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( Foto dell' Autore.)

Viterbo negli anni non si è dimenticata di Rosa. Il 3 settembre di ogni anno (dal 1258 ad oggi ) si rinnova la tradizione, una struttura di 30 metri chiamata Macchina di Santa Rosa sfila per le vie della città, portata in spalla da 100 possenti e devoti facchini. Vestiti in bianco e rosso con il classico abito della cerimonia. Le luci si spengono ed il campanile di luce si mostra. L'effetto è surreale.

I Facchini

I 100. Vengono selezionati negli anni tramite le prove del peso da portare in spalla per un lungo tragitto. Che può arrivare ad oltre 100 kg ciascuno. E' Il Sodalizio dei Facchini che si occupa della preparazione al trasporto, in ogni suo dettaglio. Grazie alle forze dell'ordine viene calcolato ogni anno il percorso, i tempi e le distante per permettere alla Macchina di arrivare a destinazione al Santuario della santa. Si può notare le smorfie di dolore e fatica , sui volti ad ogni passo, alleggerite però dalla fede di ognuno di loro.

Il Trasporto

Tutto ha inizio nella giornata del 2 di settembre, dove 300 figuranti compongono il tradizionale corteo, vestiti con abiti antichi. Accompagnati dai facchini stessi che portano il corpo di Rosa ed il Cuore per le strade. Eccoci dunque al fatidico giorno, il 3 settembre. I viterbesi scendono in strada, cercano un angolo uno spiraglio, per assistere all'evento. Alcuni si accaparrano i preziosi posti, trascorrendo la notte nelle piazze a cantare. Queste data per tutti noi ha un peso specifico. Ogni cittadino si sente parte del trasporto. Soffre, incita ed esulta ad ogni sosta. Come si dice dalle nostre parti Siamo tutti d'un Sentimento.

Ci siamo, cala la notte, si spengono le luci, sta per partire.
I facchini fanno l'ultimo giro della città per poi recarsi alla partenza, procedendo poi nelle soste prestabilite. Sono 5, rispettivamente : Piazza Fontana Grande, Piazza del Plebiscito, Piazza delle Erbe, Chiesa del Suffragio, Piazza del Teatro e per ultima Il Santuario di Santa Rosa. Un ultima benedizione viene impartita dal vescovo ai 100 uomini, l'estrema unzione , negli anni passati non sono mancati gli incidenti visto il grande peso che ognuno deve portare per circa un paio d'ore.

Sollevate e fermi

Questo è il grido che da inizio al trasporto. Il capo dei facchini dopo averli posizionati sotto alla Macchina, da' il comando. La Colonna lucente si alza, e dopo qualche secondo, inizia a sfilare per la città , concedendosi qualche sosta per rifiatare. In alcuni tratti sfiora persino i palazzi. Accompagnata dalla sua banda, Santa Rosa è pronta per emozionarci di nuovo.

Quando il percorso volge nelle vie più strette i facchini esterni rientrano a comando sotto la macchina uno dopo l'altro. In queste situazioni la precisione è tutto, basta un piccolo errore e il peso aumenta in maniera insostenibile. Pensate che una leggera oscillazione della Macchina, può aumentare il carico in spalla di oltre 50 kg. Nella seconda tappa a Piazza del Plebiscito, la Macchina fa un giro su se stessa ( qui si raccoglie il maggior numero di visitatori) e quando il papa venne a benedirla durante il trasporto, i 100 si inchinarono ( sforzo non da poco).

La Salita


Il Santuario di Rosa, è preceduto da una ripida salita. Questo comporta l'aggiunta di altri facchini alle corde. Posti frontalmente , tirano con tutta la forza le funi. Questo ultimo tratto viene infatti affrontato di corsa dai 100 facchini. E' il momento più emozionante, le urla accompagnano l'ultimo tratto, l'apprensione di tutti i viterbesi è concentrata nell'atto finale. Dopo un breve silenzio i facchini si abbassano. Entrano i cavalletti, la Macchina viene adagiata lentamente. '' Piano , fate con calma'' si sente attraverso il microfono. All'urlo del capo dei faccini '' Evviva Santa Rosa!'' il popolo risponde '' Evviva''. Quest'ultimo urlo sancisce la fine del trasporto, un grido di liberazione e soddisfazione. Anche quest'anno il Trasporto è andato bene.

Grazie a te Rosa.

By frask14

Fonte Foto
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Fonte Video
Visit Lazio

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Non conoscevo la storia di Rosa e questa tradizione :) molto interessante!

Ti ringrazio, il mio intento è di far conoscere quest'evento bellissimo con la speranza che in futuro abbia i riconoscimenti che merita !