Mi è presa un po’ di malinconia ripensando a quanto era bello da bambini, dedicarsi al collezionismo. Quell’attesa settimanale che si realizzava in una corsa fino all’edicola per prendere il nuovo numero di “Dinosauri” e finalmente avere tra le mani il triceratopo che si illuminava di notte.
O il t-rex da costruire, un osso ogni uscita! Peccato che dopo qualche tempo mia madre smise di comprarmelo, e io non potevo farci nulla se non lagnarmi per un po’, per poi lanciarmi su altro. No, il modellino del Corpo Umano è l’unica cosa che non ho mai gradito né che mi sia mai interessato possedere. Piuttosto, la raccolta dell’Enciclopedia degli animali con tanto di stickers per decorare i raccoglitori. O le Magic, ma quelle le dovevi sudare: i mazzi costavano parecchio, e i miei vicini di casa, tutti maschi e ferrati nel gioco, vincevano facilmente contro di me, privandomi delle carte migliori.
E bramavo ogni volta che il postino mi recapitava Topolino, con le sorprendenti macchinine o gli aeroplanini di Paperino, Paperoga e Minnie. Potevo giocarci per settimane, perché niente mi appagava di più del sapere che le avevo montate tutte io. Un po’ come le sorprese degli ovetti Kinder con le Tartallegre, i Coccodritti, gli Happy Hippo e chi più ne ha più ne metta. Quale gioia era trovare quel maledetto 1 su 3, alla faccia di tua sorella che rimaneva a bocca asciutta. Ancora meglio se lo trovavi così, a botta di culo. Lo confesso, tutt’ora, nonostante abbia molte perplessità sulle nuove aperture delle sorprese e sul loro contenuto, continuo a comprarli per cercare quello speciale, e a regalarmi le uova di Pasqua con i giochi di Tom e Jerry. Però di solito quelle collezioni non finivano mai. D’altra parte una cosa che ho completato, sempre, sono le raccolte di figurine. Dal Re Leone a Jurassic Park, dalla Bella e la Bestia a Sailor Moon, fino agli Sgorbions.
Penso che ogni bambino provi un senso di eccitamento nel poter ammirare un libro finito, fatto proprio da lui. È un’emozione che non morirà mai.
Per questo mi sono sempre chiesta che fine facessero tutta la miriade di collezioni, il cui primo numero è sempre in esclusiva a 1,99 euro. A volte ho pensato che dopo il primo non ne uscissero più. Teoria confermatami da una collega: anche lei suppone che dopo la prima uscita si producano pochi numeri, tanto il guadagno principale è solo con l’offerta lancio. Un mondo crudele se fosse davvero così, perché priverebbe gli appassionati della possibilità di concludere un ciclo della loro vita, che ruota intorno a cucchiai, orologi antichi, modellini in scala 1:10 o miniature della prima guerra mondiale.
Molto adulti mi hanno ripetuto spesso e volentieri che l’entusiasmo lo si ha solo da bimbi, che poi si perde, che non si troverà più quell’emozione pura e genuina di quando appiccicavamo le figurine nel loro riquadro, così come la stizza di quando si attaccavano male e ci rovinavano un intero album. ma io, superati i 30, ancora aspetto con ansia la settimana successiva per una nuova puntata di telefilm, per il nuovo libro del mio scrittore preferito, per mangiare un hamburger da America Graffiti e per il nuovo disco di M83.
A voi figli della noia quotidiana e delle passioni in offerta speciale dico che a me non interessa lo sconto sul primo numero, io continuo a desiderare l’intera collezione delle emozioni.
Grande! La penso come te... anche se ultimamente non sto collezionando granché... a parte le cartoline e le parrucche di Steemitri, hahaha
... e chiaramente anch'io aspetto i nuovi singoli degli M83 ;-)
LA CARTOLINAAAAAARGH, ma la vuoi vera o una foto? no perché adoro vera ne ho una fighissima da mandarti ma devi mandarmi il tuo indirizzooo.
e va beh, sugli M83 lo sappiamo che andiamo d'accordo <3
Per la cartolina non ti preoccupare ;-)
Comunque accetto di tutto... c è chi ha mandato una classica e c'è chi l'ha personalizzata (soprattutto gli artisti).
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Non diventare matta ;-) se riesci ok, altrimenti no problem at all :-)
sarà fatto :)
ahaha verissimo, la gioia di trovare "quel maledetto 1 su 3" e quanta tristezza se non ero io a trovarlo