Dov’è lei ? Non è in biblioteca, tra le margherite appassite, nel silenzio delle parole consumate dalla memoria, tra le fredde luci delle scrivanie logorate dalla miopia di giovani studentesse indaffarate.
Non è all’ingresso nel gruppetto consueto di chiacchiericcio universitario, tra i gradini assediati da sguardi maliziosi, ricolmi di viole ingorde di polline.
Non è sul terrazzo al sole tra i girasoli, ne all’ombra della luna con le ipomee bianche, tra mattoni roventi e finestre abbagliate, chiuse.
Chiuse come lo sono le rose nei vigneti nell’attimo in cui sanno di poter sbocciare.
Chiuse da riflessi tiranni, quei riflessi che accecano lo sguardo, consentendogli di osservare solo se nasce dall’interno, e mai viceversa.
Dov’è il candore della sua bianca pelle, dov’è il suo profumo intriso dai Mari del Sud.
Dove sono gli smeraldi scogli sostanza dei suoi occhi su cui si infrange l’oceano?
Quegli occhi che ai miei sono ali di farfalla, grandi, sfuggenti, adagiati sui petali di un fiore volti ad assaporarne il nettare in un campo esposto a Sud. Dove sono?
Battito di ali, battito di ciglia, qual’è la differenza se nel mezzo ci sono loro?
La cerco ovunque, chiedo ai passanti: api operaie meravigliate dalla mia tenacia, vespe agguerrite solidali, incuriosite dal mio ardore.
Boccheggia il marinaio sul terrazzo, mi concedo al sole senza timore di essere punto. Un grido dentro me risuonava a tempo con le onde del mio mar: Dov’è lei?
Me ne restai attonito. Attonito come un Marinaio sa fare.
Attonita la mente, vi tacque ogni suono.
Attonito il sangue bollente, circolava silenzioso nel cuore, come se stesse sgattaiolando via dal mondo inseguitore.
Dov’è la destinazione della mia rotta.
Dov’è lei, sarà forse immaginazione? Sarà forse uno spettro? L’ennesima sfida, l’ennesimo scherzo degli Dei che tanto si dilettano a far naufragar i marinai.
La voce dentro me mi condusse, con folle impeto percorsi mille miglia, e d’un tratto galoppante, infine, dentro me lo appresi: Una farfalla non può essere trovata è lei che trova te, non può essere toccata o perderà il volo; perderà i suoi occhi ed io perderò me stesso. Non potevo fare altro che lasciarle un nodo: lo diedi alla terra; lo affidai al vento; con la promessa che avrei protetto quelle ali. Con la promessa più ardua da mantenere: la promessa di libertà.
Me ne andai ma mai del tutto. Me ne andai, ma lei continuò a volare.
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