Il giornalismo, in Italia, sta passando un periodo di profonda crisi. Ma di chi è, realmente, la colpa?
L’antefatto
Sabato 12 maggio, lungo una strada dello Utah, una Tesla Model S si è schiantata contro un camion dei pompieri fermo ad un incrocio. L’incidente non ha avuto, per fortuna, gravi conseguenze: il conducente del mezzo pesante ne è uscito illeso, mentre l’automobilista se l’è cavata con la frattura di una caviglia.
Le conseguenze
A subire le ripercussioni più pesanti, però è stato il giornalismo italiano. La prima testata a riportare la notizia nel nostro Paese, nella giornata di domenica 13 maggio, è stata nientepopodimeno che l’Agenzia Ansa, titolando “Tesla con pilota automatico si schianta contro camion”.
Niente di nuovo sotto il sole: il sistema di guida semi-automatica dell’azienda di Elon Musk si è reso, suo malgrado, protagonista di un incidente mortale avvenuto in California il mese scorso.
Peccato che, questa volta, l’Autopilot non sia colpevole. Aprendo l’articolo, infatti, la stessa Ansa specifica che:
La polizia sottolinea che non è certo che la modalità di guida semi-autonoma fosse inserita, e sull'incidente è in corso una inchiesta.
Questo contraddice non solo il titolo della notizia, ma anche il primo paragrafo della stessa:
Una Tesla Model S con funzione di guida semi-autonoma inserita si è schiantata contro un camion dei vigili del fuoco fermo a un semaforo lungo una strada dell'Utah.
Insomma, secondo gli inquirenti è ancora troppo presto per saltare a conclusioni affrettate. Per i giornalisti nostrani, invece, è il momento perfetto per attirare visite al proprio portale con un titolo fuorviante ed un testo che contraddice sé stesso.
Interpretare le fonti: lo stai facendo nel modo sbagliato
Come se non bastasse, poi, nell’articolo sono presenti altri errori che dimostrano l’incapacità, da parte del giornalista che se ne è occupato, di leggere, comprendere ed interpretare le fonti.
Secondo quanto riportato da Associated Press, citata dalla stessa Ansa, infatti, l’auto stava viaggiando a 60 mph (ovvero circa 97 km/h) e non a 60 km/h, come indicato dall’agenzia nostrana.
In un momento in cui la fiducia nel giornalismo italiano è ai minimi storici e sempre più persone preferiscono affidarsi a portali dai nomi altisonanti ma contraddittori come “Cose che nessuno ti dirà”, "Piove, governo ladro" o “Il populista”, all’editoria del nostro Paese è richiesto un ulteriore sforzo per dimostrare la propria attendibilità.
E, invece, si preferisce un’informazione troppo spesso approssimativa, soprattutto quando si parla di tecnologia, e di parte. Si preferisce l’impatto visivo (le foto della strage di Nizza, rilanciate da tutte le testate nazionali, ne sono un chiaro esempio) ad una informazione neutrale, razionale e basata sui fatti. Si predilige, insomma, fare leva sull’emotività dei lettori, anche con titoli d'impatto ma fuorvianti, per ottenere qualche click in più.
E, allora, a questo punto cosa distingue Ansa ed altre importanti realtà editoriali da quei siti che diffondono bufale e disinformazione solamente per ottenere facili guadagni?
Fonti ed approfondimenti:
Tesla con pilota automatico si schianta contro camion - Ansa
Copia dell’articolo salvata su Archive.is
Spunto molto interessante. Purtroppo il malcostume di riportare notizie in maniera ambigua, o con mezze verità è molto diffuso.
In questo caso, hai scovato benissimo una notizia ingannevole.
Bisognerebbe sempre fare delle verifiche. Purtroppo quasi nessuno è scrupoloso come lo sei stato tu in questo caso
Ogni tanto, scrollare il feed di Twitter aiuta: il titolo "Tesla con pilota automatico si schianta contro camion" ha attirato la mia attenzione ma leggendo la notizia mi sono reso conto delle numerose incongruenze. Comunque, per fortuna, persone ben più capaci di me in questo, come Paolo Attivissimo hanno fatto notare l'errore in maniera tempestiva (ma a quanto pare non è servito, visto che Ansa non ha ancora corretto nulla).
Beh secondo me non sono ancora arrivate al punto di inventare le notizie. Le storpiano, cosa comunque grave
Il problema è che molti siti bufalari non inventano le notizie di sana pianta. In molti casi (non dico che siano la maggioranza, non avendo numeri certi a disposizione in questo momento), questi siti prendono notizie vere, magari avvenute anni prima, le modificano, rimuovono alcuni dettagli, ne aggiungono altri e le manipolano per un proprio tornaconto.
E questo è, fondamentalmente, ciò che ha fatto Ansa in questo caso e che tante testate fanno quasi quotidianamente.
La base di partenza è sbagliata! Si parte dall'idea che si devono vendere copie del giornale e non da quella che si deve fare informazione.. una cosa per la quale i giornalisti prestano giuramento (di Ippocrate) e vengono iscritti all'ordine.
Quindi il titolo diventa lo specchietto per le allodole e il corpo dell'articolo perde importanza.
Lo dico con fervore perché il mio sogno sarebbe stato diventare una giornalista!
Nell'albo dei giornalisti figurano nomi di persone alle quali non dovrebbe essere data alcuna possibilità di scrivere. Diventa sempre più difficile trovare giornalisti degni di questo nome. E mi piange il cuore nel dirlo, perché, anche io, in questi ultimi anni, ho iniziato a maturare l'idea di lavorare in questo settore, magari come giornalista pubblicista.
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