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RE: Una (bestiale) notte al museo. Parte seconda.

in #ita-cinema6 years ago

Davvero una bella analisi, diversa dalle recensioni che sono abituata a leggere. Persino a me, che sono naturalmente poco incline ad apprezzare il genere horror, viene voglia di vedere il film e leggere il libro, per consapevolezza.
Quello che scrivi è vero, diciamo che le esigenze dei due mondi (letteratura e cinema) sono effettivamente diverse, il pubblico cambia anche in modo radicale. Il cinema deve essere altro per forza di cose, per cui il riadattamento ci sta. Che poi questo riadattamento si trasformi in un nuovo prodotto completamente diverso, beh...a volte fa un po' rabbia, per chi vorrebbe la fedeltà assoluta è una forma di tradimento; ma è anche una forma di creatività che può portare a risultati ottimi (nella diversità).

Visto che in gioventù sono stata una fan sfegatata del Signore degli Anelli, ad esempio, posso dirti che ho amato Peter Jackson nei suoi riadattamenti cinematografici, anche soltanto per avere eliminato Tom Bombadill, personaggio che nel libro ho detestato! Insomma, viva i riadattamenti, non sai mai cosa aspettarti in questo modo :P

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Cara @nawamy, grazie davvero! Hai assolutamente ragione. Di fatto la traduzione da un medium all'altro è di per sé tanto problematica quanto affascinante. In molti casi è ragionevole supporre che non sia realmente possibile... Se non a condizione di produrre un'opera completamente nuova e diversa. Nel caso di questo romanzo, viceversa, la traccia narrativa (diciamo, l'equivalente della sua colonna vertebrale) era sufficientemente semplice da poter essere in qualche misura "conservata" anche rinunciando a molti elementi... In ogni caso (a prescindere, naturalmente dai gusti personali e dalle altrettanto personali emozioni/riflessioni che una storia suscita in noi), è sempre interessante analizzare il processo di "traduzione" e chiedersi come l'avremmo realizzato noi...