Nella baixada fluminense di Rio de Janeiro. Si, sono insegnante di lingue straniere. Qui ho preso una seconda laurea in letras espanhol più specializzazioni in metodologia do ensino da língua espanhola e psicopedagogia institucional (attualmente sto completando il percorso con psicopedagogia clínica, purtroppo nulla che si trovi in Italia). Siccome per l'italiano sono nativa, capita pure che me lo chiedano per l'insegnamento. Ma la lingua che mi chiedono di insegnare più spesso è l'inglese (mentre c'ero, m'era capitata pure qualche lezione di informatica, perfino a un ingegnere). A dispetto del fatto di essere l'unico paese Mercosur non ispanofono, l'insegnamento dell'inglese è il più diffuso, anche se nelle zone più disagiate, comprese le baixadas, la voglia di grattarsi le ginocchia e la pancia supera di gran lunga l'amore per lo studio:

Qui vanno forti le attività nel campo della bellezza (in una sola viuzza troverai quattro o cinque saloncini di parrucchiere più decorazione unghie e sopraccigli). Pensa che la mia parrucchiera a mezzanotte ha ancora clienti nel salone. A dispetto dei salari minimi con i quali non ci pagano nemmeno l'affitto e le bollette, i saloni di bellezza non sono mai vuoti e raramente vedi una donna sia pure abitante in un'area oltremodo disagiata senza unghie posticce e decorate e senza sopraccigli disegnati come una miliardaria. Con le unghie come mamma natura le ha fatte ci vedrai quasi solo me, dato che unghie lunghe, posticce, smaltate e disegnate sono nemiche della musica:

Non si possono suonare strumenti musicali con le unghie in queste condizioni e infatti dovresti vedere il deplorevole stato delle (mancate) conoscenze musicali da queste parti. La disciplina educazione musicale è completamente assente nelle scuole delle baixadas. La gente qui vede un violino si e no in televisione, mentre una viola non sanno nemmeno cosa sia.
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