Nei giorni scorsi, i drammatici fatti di Beirut hanno regalato qualche breve istante di pace alle scienze “mediche”; gli stupidi del web, infatti, hanno immediatamente riposto in un armadio camici e provette per trasformarsi in esperti di chimica, di esplosivi e di geopolitica. La magia, però, è durata ben poco: l’annuncio di Putin riguardo la registrazione del primo vaccino contro il COVID-19 ha riportato velocemente i vecchi dibattiti al centro della scena.
Oggi non ho alcuna intenzione di perdere tempo a scrivere l’ennesimo post per spiegare l’importanza dei vaccini e perché questi, oggi, siano assolutamente sicuri. Inizio a credere che sia una battaglia persa, e che solo la selezione naturale rimetterà al loro posto gli imbecilli.
Vorrei invece farvi riflettere sul perché i NoVax debbano essere considerati codardi della peggior specie, e sul perché ciascuno di noi dovrebbe ben guardarsi dal coltivare amicizie del genere.
Frequentereste mai un serial killer?
Se le risposta a questa domanda è “no”, sappiate che, come dicevo, dovreste evitare di frequentare persone che si professano NoVax. Perché anche se il paragone può sembrare un po’ estremo, vi assicuro che non corre molta differenza tra uno e l’altro.
Un serial killer, inoltre, agisce in un determinato modo a causa (quasi sempre) di gravi problemi psicologici o psichiatrici; un NoVax, invece, lo fa solo per ignoranza, egoismo e codardia.
Ignoranza. Perché se passasse più tempo sui libri e meno su Facebook probabilmente acquisirebbe quel minimo di cultura necessario a comprendere i vaccini.
Egoismo. Perché agisce nella sola tutela del proprio (presunto) interesse, senza considerare minimamente le conseguenze che le sue azioni potrebbero avere sul resto della comunità.
Codardia. Perché può permettersi di agire in un determinato modo solo e solamente perché i suoi interessi vengono in qualche modo protetti dal resto della comunità.
Un vero NoVax, con le sue azioni scellerate, può causare in poco tempo molte più vittime di quante diversi serial killer riuscirebbero a fare in un’intera esistenza. Una persona non vaccinata, infatti, rappresenta una vera e propria bomba a orologeria, in grado di mettere in pericolo la vita non solo di quelle persone che, per motivi seri, non possono usufruire dei vaccini, ma anche di tanti altri, come vedremo tra poco.
Il “caso” polio
Uno dei grandi cavalli di battaglia delle campagne NoVax è rappresentato dalla storia controversa del vaccino contro la poliomielite. Il primo vaccino anti-polio, infatti, pur essendo un vaccino estremamente potente, mostrava effettivamente alcuni gravi effetti collaterali. Proprio per questo motivo, però, la medicina non si è fermata a questa prima arma, ma ne ha sviluppata una seconda, meno potente ma totalmente sicura.
Questo primo vaccino, ideato da Albert Sabin e chiamato con il suo nome, conferiva ai pazienti un’immunità molto forte; veniva utilizzato un virus vivo attenuato, modificato in laboratorio in modo da fargli perdere la capacità di raggiungere il sistema nervoso creando danni. L’immunità così generata rendeva il sistema immunitario in grado di riconoscere il virus già a livello della mucosa intestinale (sito di ingresso del virus), bloccandolo e impedendone la replicazione. Questo impediva al virus di moltiplicarsi e di diffondersi nella popolazione. Purtroppo, trattandosi di un virus attenuato, sono stati osservati casi di retromutazione, a causa della quale il virus riguadagnava la capacità di raggiungere il sistema nervoso, dando origine ad alcuni episodi di infezione da vaccino. Questo è senza dubbio un grave effetto collaterale, ma l’incidenza di questi eventi è di circa 1 caso ogni 750.000 vaccinazioni; è evidente, quindi, che in paesi dove la malattia è endemica, si tratta di una percentuale più che tollerabile.
La progressiva scomparsa della polio proprio per merito del vaccino, però, iniziò a rendere la percentuale di eventi avversi non più accettabile: a fronte di pochi casi rimasti, il rischio di 1 su 750.000 iniziava a essere troppo alto. Si iniziò a preferire allora il vaccino di Salk, ottenuto mediante l’uso di un virus inattivato, e quindi non più in grado di replicare. Non essendo in grado di replicare, questo vaccino è molto sicuro, ma anche molto meno efficace di quello di Sabin. Protegge molto bene il singolo individuo, ma permette comunque, seppur in minima parte, la replicazione del virus originale qualora questo dovesse raggiungere l’organismo. Ciò significa che, in caso di infezione, un individuo potrebbe avere una risposta immunitaria adeguata ed essere asintomatico, risultando però a sua volta infettivo per altri individui.
L’uso del vaccino di Salk, quindi, è indicato qualora la malattia non sia endemica. Si tratta di un vaccino molto sicuro, che protegge la persona, ma che non arresta il diffondersi della malattia; in un paese libero dalla polio questo vaccino è l’arma senza dubbio migliore per far fronte a un eventuale caso isolato di importazione.
In paesi dove la malattia è endemica, invece, è importante non solo prevenire i sintomi, ma anche arrestare la diffusione del virus stesso, ed è quindi più utile il vaccino di Sabin, che porta però con sé alcuni rischi intrinseci.
NoVax codardi
Ma perché questo caso è così indicativo della codardia, della stupidità e dell’egoismo dei NoVax?
Come detto, il vaccino più sicuro (quello di Salk) è utile quando vi è ampia copertura vaccinale della popolazione e quando la malattia non è presente in modo endemico. La situazione attualmente presente in Italia è questa, e infatti, così come in tanti altri paesi, possiamo permetterci di utilizzare questo tipo di vaccino, che viene comunemente somministrato ai bambini attraverso la vaccinazione esavalente.
Ma se la copertura vaccinale dovesse diminuire, e dovessero iniziare a presentarsi focolai sparsi, allora saremmo immediatamente obbligati a ripiegare sul vaccino di Sabin, molto più efficace, ma anche decisamente più suscettibile a eventi avversi.
L’ostinazione dei NoVax nel non voler assumere un vaccino molto sicuro come quello di Salk, quindi, potrebbe in un futuro non tanto difficile da immaginare obbligare tutti gli altri ad utilizzare un vaccino meno sicuro. Questo, a casa mia, si chiama egoismo. E si chiama egoismo soprattutto nella misura in cui qualcuno può permettersi di rifiutare un vaccino perché tanto tutto il resto della popolazione ha accettato di farlo, garantendo di fatto copertura anche agli imbecilli. Ma allo scoppio della prima epidemia sarebbe drammatico e divertente al tempo stesso ammirare i NoVax correre presso i centri vaccinali implorando una dose di vaccino, perché quando le cose si mettono male alle persone passa velocemente la voglia di fare gli splendidi.
La verità, allora, è proprio questa. Oggi ci si può permettere di essere NoVax perché viviamo in un mondo libero da tanti dei mali che, in passato, hanno afflitto i nostri genitori e i nostri nonni. Ci siamo dimenticati il dolore che alcune malattie hanno causato non troppo tempo fa, e coltiviamo la certezza che queste non torneranno più. Ma non è così. La progressiva diminuzione delle coperture vaccinali, infatti, apre delle falle enormi nei nostri sistemi di sicurezza, e rende sempre più fragile l’immunità di gregge. Arriverà il giorno in cui una malattia che pensavamo sconfitta tornerà a bussare alle nostre porte, e la probabilità che riesca a fare breccia è tanto maggiore quanto più alto è il numero di non vaccinati.
E non è un caso che, come riportato da The Economist, la fiducia nei vaccini sia più bassa nei paesi più “ricchi”. Perché nei paesi più “poveri”, dove malattie da noi dimenticate si portano via continuamente tante vite, il vaccino è visto come un salva-vita.
Qualcuno potrebbe pensare che non importa, che sarà un problema di chi non si sarà vaccinato. Ma non è così. Non tutti possono vaccinarsi, e non tutti reagiscono al vaccino nello stesso modo; ogni singola vita persa a causa del ritorno di qualcosa che pensavamo sconfitto per sempre sarà colpa di chi, non vaccinandosi, non avrà contribuito a proteggere gli altri.
Fonti
• The Economist. Conspiracy theories about covid-19 vaccines may prevent herd immunity.
• Medical Facts. https://www.medicalfacts.it/2019/04/15/poliomielite-la-storia-dei-vaccini-e-il-perche-di-una-legge-per-gli-indennizzi/.
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