Chi o cosa ha influenzato maggiormente la persona che sono oggi? Unto&Bisunto Contest - Olio di Balena Community (ENG/ITA)

in Olio di Balena4 months ago (edited)


Come i Miei Genitori Mi Hanno Fatto Diventare Quello Che Sono



Immagine scaricata da Pixabay


Versione italiana, quella inglese è subito dopo!


Capita a volte di fermarsi e guardarsi indietro. Di chiedersi: chi mi ha reso davvero la persona che sono oggi? Per me, la risposta è semplice: i miei genitori. Due persone normali, con i loro pregi e i loro difetti, che hanno lasciato un'impronta indelebile nella mia vita.


Quando i Valori Ti Salvano la Vita


Pensatemi a 16 anni. Un'età difficile, dove tutti intorno a te sembrano pazzi, ribelli, pronti a tutto. La mia banda di amici stava scivolando sempre più giù: droga, spaccio, roba brutta insomma.

Ma loro, i miei - con la loro solita vocetta dentro la mia testa - mi ripetevano sempre: "Stai attento", "Scegli bene", "L'onestà viene prima di tutto". Roba che da ragazzino sembrava solo una rottura, invece era oro colato.

Ricordo ancora le loro facce serie quando parlavamo di rispetto, di conseguenze, di scelte. Non erano prediche, ma lezioni di vita sussurrate a bassa voce, durante le cene, nei weekend.

Ecco perché quando gli altri hanno iniziato a scherzare con le bustine di coca, io ho capito subito che era ora di staccare. Ho mollato quella banda prima che mi trascinassero nel baratro. Un distacco netto, difficile, ma necessario.

Oggi posso dire: no, non sono finito in galera. No, non sono diventato uno spacciatore. Sono una persona normale, con un lavoro, degli amici, dei valori. Tutto grazie a due genitori che mi hanno dato le coordinate giuste quando il mondo sembrava un labirinto.


Il Sogno Tradito


Poi c'è l'altra faccia della medaglia. Sempre loro, questi genitori che ti vogliono bene, a volte sbagliano.

Io volevo fare grafica. Punto. Avevo le mani che fremevano di disegnare, di creare. Vedevo colori, forme, composizioni dove altri vedevano solo fogli bianchi. Ma loro? "No, tu sei bravo a scuola, devi fare il liceo o perlomeno un istituto tecnico. Poi magari commerciale, che così trovi un lavoro sicuro".

Hanno ascoltato più i consigli degli insegnanti che le mie urla silenziose. Hanno costruito un futuro per me, dimenticando che quel futuro lo avrei dovuto vivere io.

Risultato? Sono qui, a fare un lavoro che non mi fa impazzire. Ogni giorno mi chiedo: e se avessi seguito il mio istinto? E se mi avessero lasciato scegliere? Quanti sogni sono rimasti nel cassetto, ricoperti di polvere?


Cosa Ci Insegna Tutto Questo?


I genitori sono incredibili. Ti salvano la vita in un modo, ti complicano la vita nell'altro. Non sono né cattivi né perfetti. Sono umani, proprio come noi.

Fanno del loro meglio con gli strumenti che hanno. A volte sbagliano per troppo amore, altre volte centrando l'obiettivo con una precisione chirurgica. Sono un mix di istinto, paura, speranza e immensa tenerezza.

A chi legge dico: ascoltate i consigli, ma non perdete mai di vista voi stessi. A chi è genitore dico: provate a fidarvi, ogni tanto. Vostro figlio sa cosa vuole più di quanto pensiate.

La vita è un viaggio strano. I miei mi hanno dato la bussola. Poi ognuno trova la sua strada.

E va benissimo così.


Grazie per aver visitato il mio Blog
Un caro saluto da @stradaxlaliberta



How My Parents Made Me Who I Am



Image downloaded from Pixabay


Versione Inglese


Sometimes you pause and look back. You ask yourself: who truly shaped the person I am today? For me, the answer is simple: my parents. Two ordinary people, with their strengths and flaws, who left an indelible mark on my life.


When Values Save Your Life


Picture me at 16. A tough age, where everyone around you seems crazy, rebellious, ready for anything. My group of friends was spiraling downward: drugs, dealing, bad stuff, really.

But they, my parents—with their familiar little voice inside my head—always told me: "Be careful", "Choose wisely", "Honesty comes first". Stuff that, as a kid, felt like a nuisance but turned out to be gold.

I still remember their serious faces when we talked about respect, consequences, and choices. They weren't sermons but life lessons whispered softly during dinners and weekends.

That’s why, when others started joking around with little bags of coke, I immediately knew it was time to walk away. I left that group before they could drag me into the abyss. A clean break, hard but necessary.

Today I can say: no, I didn’t end up in jail. No, I didn’t become a dealer. I am a normal person, with a job, friends, and values. All thanks to two parents who gave me the right compass when the world felt like a maze.


The Dream Betrayed


Then there’s the other side of the coin. These same parents who love you can sometimes get it wrong.

I wanted to be a graphic designer. Period. My hands were itching to draw, to create. I saw colors, shapes, and compositions where others saw blank pages. But them? "No, you're good at school; you should go to high school or at least a technical institute. Maybe business school later, so you can find a stable job".

They listened more to the teachers’ advice than my silent screams. They built a future for me, forgetting that it was a future I would have to live.

The result? Here I am, doing a job that doesn't thrill me. Every day I wonder: what if I had followed my instincts? What if they had let me choose? How many dreams are still locked away in a drawer, gathering dust?


What Does This Teach Us?


Parents are incredible. They save your life in one way and complicate it in another. They are neither bad nor perfect. They are human, just like us.

They do their best with the tools they have. Sometimes they make mistakes out of too much love, other times they hit the mark with surgical precision. They are a mix of instinct, fear, hope, and immense tenderness.

To those reading this: listen to advice, but never lose sight of yourself. To parents: try to trust a little, sometimes. Your child knows what they want more than you think.

Life is a strange journey. My parents gave me the compass. Then each of us finds their own path.

And that’s perfectly fine.


Thank you for visiting my blog
Best regards, @stradaxlaliberta


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Non è facile fare il genitore. Nessuno ci insegna a fare il genitore. Il mestiere di genitore se impara dai proprio genitori e dalle proprie esperienze.
Non li conosco, ma da quello che racconti, sono buoni genitori.
Oggi come oggi lavorare con la grafica e con l'arte è molto più semplice rispetto a 25 anni fa (quando ho fatto il liceo io più o meno) e mi rendo conto che se avessi scelto un indirizzo grafico anche i miei avrebbero fatto di tutto per farmi cambiare idea...anche perchè 25 anni fa, se uscivi dal grafico, potevi fare giusto il grafico pubblicitario...oggi con i social è tutto diverso!

!LOLZ

I asked my Mom why ADHD runs in our family.
She said because it won't sit still.

Credit: minopoly
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(1/10)
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Grazie per il commento! Si sicuramente per dire se è stata la scelta giusta dovrei conoscere il me in un mondo parallelo che ha fatto grafica pubblicitaria anziché ragioneria. A prescindere da tutto amo i miei genitori e gli sono grato per tutto quello che hanno fatto per me e per tutto quello che mi hanno insegnato e spero di riuscire a ricambiare anche solo il 50% di quello che loro hanno dato a me.

Non è semplice per un figlio riuscire a distinguere quando un genitore sta facendo il tuo bene oppure no.
Io sono stato fin troppo condizionato e avrei voluto riuscire a staccarmi prima. Sarei molto più libero e più avanti nel mio percorso adesso

Grazie per il commento! Nel bene o nel male (tralasciando quei casi dove i genitori in realtà non ci sono e anzi sono un danno per i loro figli) vogliono solo fare il bene dei loro bambini. Forse ci mettono un po' troppo a capire che a un certo punto i figli devono prendere la loro strada perchè sono cresciuti.

Grazie a Dio gli hai dato retta, dato che la vita dello spacciatore non è quel grande affare che gli ambienti sociali di bassa lega decantano. Per la professione, guarda, i tuoi genitori hanno soltanto seguito la cultura dominante dell'epoca dei boomer, generazione X e millennials. S'era sviluppata una cultura che privilegiava le discipline che generano ricchezza (e dunque per forza di cose le più amate da Confindustria). Le arti purtroppo non generano ricchezza (la filosofia peggio ancora) e dunque, esattamente come il genitore medio, anche i tuoi genitori paventavano che ti ritrovassi a fare la fame. Da persona avvezza a vedere (e credimi che non è un bello spettacolo) finanche conoscenti rovistare nei cestini pubblici dell'immondizia (e non soltanto nel paese del terzo mondo dove a tutt'ora vivo, ma pure e perfino di più nella mia città natale, realtà di provincia dalla puzza sotto il naso che nemmeno l'alta borghesia britannica dei vari re George) per trovarci tutto quel che non non potevano/non possono comprare, non me la sento di biasimarli del tutto. Considerando che posti come hive figuravano pura fantascienza ai nostri tempi (suppongo tu sia di generazione millennial).
!ALIVE

Grazie per il commento! Per tutti i valori che mi hanno insegnato e che mi hanno permesso di salvarmi la vita, nel vero senso della parola, non posso che essergli grato per sempre. Sul tema studi sicuramente hanno ragionato pensando che il grafico non avesse sbocchi lavorativi, mentre il ragioniere avrebbe avuto una carriera sicura. Però in questo mi hanno lasciato un piccolo rammarico: perché la domanda "Ma se avessi fatto quella scuola oggi, sarei più felice, più realizzato e soddisfatto a livello professionale?" me la faccio e me la farò per sempre. Sicuramente avrei potuto provare a reinventarmi e cambiare rotta una volta diventato autonomo, ma poi scegli la strada di un matrimonio, di indebitarti per la casa, di fare dei figli e quindi tante scelte poco sicure diventano più difficili da prendere e realizzare, perché non impattano più solo su te stesso, ma anche sulle persone che ami e ti sono vicine.

Il ragioniere? Quindi aspè, non sei degli anni ottanta? Perchè già per gli ultimi di generazione X, volendo diventare ragionieri, si prospettava l'obbligo della laurea in economia o giurisprudenza più due anni di praticantato presso lo studio di un commercialista (fu così che fregarono la mia migliore amica che non è millennial proprio per poco). Quindi un corso di studi molto più lungo del previsto, mentre ai boomer andava di lusso, dato che bastava il diploma per accedere all'esame di Stato. Neppure mia cugina nata a inizio 1976 riuscì a qualificarsi come ragioniera con il solo diploma, non sentendosela di affrontare un percorso così tortuoso e alla fine ha ripiegato sul settore sanità diventando OSS.

Sono del 1988. Ho frequentato un ITC (indirizzo programmatore) e subito dopo il diploma sono stato contattato da una società per cui ancora oggi lavoro, come payroll specialist nell'amministrazione del personale.

Ah, ecco, quindi una figura diversa dal ragioniere tout court. Se non altro, bene o male ti ha garantito la stabilità che parecchi millennial purtroppo possono soltanto sognarsi...

 4 months ago  

E' difficile essere figli, ed è difficile essere genitori, l'importante è cercare sempre un modo per comunicare correttamente...

!LOLZ
!PIZZA

Archaeology
Now there is a career in ruins.

Credit: reddit
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(1/10)

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@stradaxlaliberta, I sent you an

Grazie per il commento! Assolutamente vero, la maggior parte dei problemi, in generale, deriva da una mancanza o una mal comunicazione. Ora che ho due figlie capisco quanto sia difficile essere genitori e di conseguenza capisco anche molto di più decisioni e comportamenti dei miei, con me.


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