Per il punto 2 non so, meglio l'anonimato secondo me, sei libero di scrivere ciò che vuoi (a differenza di Faccialibro o Instragram) e almeno se guadagni nessuno sa chi sei...
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Per il punto 2 non so, meglio l'anonimato secondo me, sei libero di scrivere ciò che vuoi (a differenza di Faccialibro o Instragram) e almeno se guadagni nessuno sa chi sei...
...soprattutto il fisco italiano🤣:
Ok, lollate a parte, sappi che non è alcun incentivo a evadere le tasse e ci mancherebbe. Si tratta soltanto di guardare in faccia alla realtà, dato che soltanto a menti malate nel paese delle banane (la normativa in questione risale già agli anni quaranta o cinquanta, mi pare) poteva venire in mente di burocratizzare (e tassare) un'attività in base alla sua natura anzichè agli effettivi introiti, cosa che non avviene manco in un paese del quarto mondo come la Nigeria. Ma gli pare che si deve per forza aprire p. IVA quando i guadagni non superano i 30 euro al mese? Peggio ancora, che in base alla natura dell'attività, la p. IVA si deve aprire anche quando i guadagni sono zero e si va pure in perdita. Ma purtroppo non si può fare nulla perchè queste sono le leggi tributarie da quasi un secolo. Ora, il nuovo hiver che è appena approdato e fino a ieri risultava disoccupato, si trasforma improvvisamente in blogger/content creator, la qual cosa implica p. IVA. Se è bravo o brava nei magheggi con la contabilità e conosce ogni minuzia delle norme tributarie riguardanti l'offerta dei servizi freela, ci può pure stare, perchè la contabilità se la fa lui/lei personalmente (come me la faccio io, ma ci sono abituata, ho una prima laurea che aveva previsto materie obbligatorie apposite e inoltre nel mio paese la p.IVA per le imprese di piccolo calibro non è troppo farraginosa, non ancora quantomeno e non obbliga a contrattare un commercialista per i servizi di ogni santo mese). Ok, sarà costretto/a a sottrarre il 27,5% di tasse dai guadagni, ma ancora non va in rosso. In caso contrario, deve rivolgersi al commercialista e qui, se guadagni al massimo 30 euro al mese, sarà più quel che pagherai di onorari che finirai sempre in debito. Ecco perchè in quei casi estremi (estremi non troppo: in Itali, ma non solo, i disoccupati seriali strabordano, soltanto che non sbarcano qui per millemila ragioni, non ultime le questioni fiscali) si fa necessario giocarsele tutte per riuscire a inquadrarsi nell'attività occasionale (come blogger ovviamente sarebbe impossibile, ma basti accampare che il blog non è mio e scrivo su spazio altrui, il che è pure vero) e finchè hive non diventa famosa come faccialibro, nessun burocrate può sollevarti la pulce che stai scrivendo tutti i giorni e dunque la tua attività è professionale e continuativa comportante obbligo di p. IVA, una volta che prelevi soltanto ogni santo anno (e mai nello stesso giorno e nello stesso mese), qui sopra non c'è il tuo nome, non c'è la tua foto e ti sei premurato di non fornire troppi dettagli sulla tua vita personale che ti rendano riconoscibile agli occhi del fisco.
Si esatto, qua hai anonimato e anche se guadagni da blogging, alla fine se tu dichiari tot soldi in Crypto hive, possono anche essere derivati da trading... Si entra in un terreno molto ambiguo... Non so come facciano gli altri qui su olio di balena a portare fuori senza troppi casini
Alcuni, come delfini e orche amici miei hanno già una partita IVA aperta grazie alla loro attività primaria nel commercio o servizi, come l'autore di questo contest e altri amici che nominano le loro attività rigorosamente in proprio. Io pure ho la partita IVA aperta (l'avevo già dall'anno prima di entrare in hive, quando ero moderatrice di un forum dove tiravo su guadagni interessanti, ma l'avevo aperta principalmente da insegnante) perchè il mio paese la richiede, anche se il funzionamento e la burocrazia sono diversi dall'andazzo italiano. Prelevo ogni santo mese e appena mi arrivano i soldi in banca (o nella CEX nazionale) compilo le scritture contabili. Una ragazza che ha perso il lavoro mi ha detto che preleva sul conto di un membro della sua famiglia che lavora con partita IVA. In ogni caso, la maggior parte degli utenti parcheggia ogni singolo centesimo senza mai prelevare nulla (personalmente avrei paura, anche se potessi permettermelo e non lo consiglierei tranne che a utenti ricchi o quantomeno benestanti che si possono permettere di perdere questi guadagni o in futuro si potranno permettere di viaggiare verso un paese cripto-friendly: paura delle regolamentazioni governative che rendano definitivamente impossibile un prelievo futuro, rilievi fiscali a causa di prelievi a cinque cifre una volta che passati, 10, 15, 20 anni, questi utenti vorranno godersi i guadagni, ma ahinoi, sono sicurissima che il fisco, specie il fisco italiano, comincerà a perseguitarli se non avevano mai avuto una p. IVA aperta, ban governativo delle criptomonete e consimili).
Il punto fermo è che nei nostri paesi questi guadagni vanno giustificati, poco da fare (poi magari nella prassi non faranno mai le pulci a Peppino Cuccureddu per i 30 euro del suo blog che non ha dichiarato in p. IVA, ma se si sta al pie della lettera della legge avrebbe dovuto...).
Si, altrimenti dovresti spostarti nelle Filippine o in Nigeria quando è ora della pensione o sei "ricco" in crypto
Nelle Filippine senza ombra di dubbio (se potessi, farei le valige per partire oggi stesso🤣), ma...in Nigeria? Non sapevi che dal 2022 vige il ban delle criptomonete e i Nigeriano da allora si arrangiano con il P2P? Vero è che sono dei veri maestri in fatto di P2P senza acchiappare solenni fregature, ma se pensiamo che fino al 2022 le banche nigeriane erano autorizzate alla conversione in naira viene il magone.