La mia avventura con Hive è iniziata per puro caso, eppure, a posteriori, posso dire che quella ricerca casuale è stata una delle più fortunate della mia vita digitale. Cercavo una semplice ricetta per preparare delle "farfalle alla salsa rosa con tonno e olive nere", un piatto che mi era stato suggerito da un amico, quando mi sono imbattuto in un blog che spiegava proprio suddetta ricetta, ma aveva un layout a me nuovo e fra le varie cose parlava di un argomento completamente diverso: la blockchain di Hive, la decentralizzazione, lo stake... Ho cliccato i vari link sul sito peakd.com per curiosità, senza nemmeno sapere cosa fosse una blockchain, e in un attimo mi sono trovato immerso in un mondo che mi ha affascinato e che ha cambiato il mio modo di pensare alla creazione di contenuti online.
La possibilità di guadagnare attraverso i propri post, semplicemente scrivendo e condividendo idee, è stata per me una rivelazione. In un periodo storico in cui l'incertezza economica sembra essere la regola e il futuro appare sempre più nebuloso, l’idea di poter guadagnare online attraverso il proprio impegno creativo mi ha dato una sorta di "ancora di salvezza". Con il mondo del lavoro che cambia velocemente e le pensioni che appaiono ormai un miraggio lontano, pensare che esista un'opportunità concreta per accumulare valore tramite la produzione di contenuti, senza la necessità di passare attraverso terzi o intermediari, è estremamente allettante. Su Hive, tutto è basato sul principio della meritocrazia: più qualità metti nel tuo lavoro, più verrai premiato. Non c'è bisogno di un capo che decida se sei degno di essere pagato per ciò che fai, e questo mi ha convinto che fosse il posto giusto dove iniziare a scrivere.
Oltre al guadagno, però, ciò che mi ha veramente affascinato di Hive è la sua natura decentralizzata. In un mondo in cui siamo abituati a piattaforme centralizzate, dove un algoritmo decide cosa è visibile e cosa no, dove i contenuti possono essere cancellati o censurati senza preavviso, Hive rappresenta una ventata di libertà. Qui, ogni utente è in grado di pubblicare ciò che vuole, senza il timore che un moderatore o un'entità centrale possa bannare o rimuovere il proprio contenuto in base a considerazioni arbitrarie. Nessuno può decidere cosa sia giusto o sbagliato, almeno non in modo unilaterale. La comunità stessa ha il potere di influenzare ciò che diventa popolare e, seppur ci siano delle regole, queste sono trasparenti e condivise da tutti. In un'epoca in cui la manipolazione dell’informazione è diventata un problema serio, la decentralizzazione di Hive è un aspetto che mi ha colpito profondamente. È un’opportunità per esprimersi senza censura e senza la paura che qualcuno possa manipolare le opinioni a favore di interessi privati.
Detto ciò, essere parte della blockchain di Hive ha anche delle sfide. Come nuovo membro della piattaforma, mi sono trovato di fronte a una quantità infinita di contenuti da esplorare, ma allo stesso tempo, ho anche dovuto fare i conti con la difficoltà di trovare argomenti originali da trattare. Non sono un creatore di contenuti a tempo pieno, ma un lettore che scrive sporadicamente. Non è facile trovare sempre spunti interessanti da condividere con la comunità, e per quanto mi piaccia scrivere, spesso mi trovo a corto di idee. È per questo che spero che il contest settimanale di blogging continui. Questi contest non solo offrono un'opportunità di visibilità e guadagno, ma sono anche una spinta a stimolare la fantasia e a spingere me e altri partecipanti a esplorare nuovi argomenti e a metterci in gioco.
Sebbene io sia, per lo più, un lettore silenzioso, che segue e apprezza i contenuti degli altri, la possibilità di partecipare attivamente alla piattaforma, con il rischio di non essere sempre all'altezza, mi dà comunque un senso di appartenenza e di partecipazione. Spero sinceramente che Hive continui a crescere e che il contest settimanale rimanga una costante, affinché tutti, anche i più timidi come me, possano trovare il coraggio di esprimersi e, perché no, guadagnare qualcosa mentre si fanno nuove scoperte.
Va beh arrivare su Hive per una ricetta di pasta al tonno, spettacolo ahahah
Mi ritrovo nella sensazione di spaesamento che si ha appena si approda in questo mondo nuovo, sembra proprio quasi di cambiare pianeta
😂
Allora...innanzitutto io ora sono curioso di sapere quale era l'articolo sulla ricetta! !LOLZ
Secondo, voglio darti un consiglio da "vecchio" di Hive.
Non sentirti mai inadeguato e a corto di idee.
Anche delle semplici storie o aneddoti di vita quotidiana possono diventare articoli di Hive.
Secondo me è un genio e dimostra che su Hive si può scrivere di tutto senza farsi troppi problemi! Guarda i post dello scomparso @robibasa per esempio...scomparso, ma spero non passato a miglior vita! :p
lolztoken.com
A duckumentary.
Credit: reddit
$LOLZ on behalf of bencwarmer
(3/10)
Delegate Hive Tokens to Farm $LOLZ and earn 110% Rewards. Learn more.@stefanelthegreat, I sent you an
Haha il link non lo trovo più, fatta una volta ma era oscena e basta chiuso con quella 😂
Diciamo che se fossi un artista sarei morto di fame, ma intanto ci do dentro con i contest poi vediamo se col tempo esce altro
La questione pensioni si fa sempre più rognosa. Anche se la World Bank dice che a pericolare siamo più noi abitanti nelle latine lande e soprattutto nei Caraibi, prima ancora che nei paesi europei. La World Bank prevede un'età minima di 78 anni in pressochè tutto il continente sudamericano (il che è una barzelletta, data l'età media di sopravvivenza latina intorno ai 72-75 anni, ma ce lo vedi un muratore di 77 anni che deve salire su impalcature a 200 metri da terra o un minatore che deve seguitare picconando a 77 anni?). Sono davvero ridicoli, non gli esponenti della World Bank, che nel loro articolo volevano soltanto allertare di prendere provvedimenti affinchè non si giunga a tali scempi, ma i politici che tappano gli immensi buchi previdenziali elevando l'età pensionabile. Nemmeno una dittatura come il Venezuela arriva a tanto (pur trattandosi di un paese latino, l'idea di Maduro è di abbassare di 5 anni l'età pensionabile che è già bassa di suo, 60 anni per gli uomini e 55 per le donne). Soltanto occhio alla questione di costruirsi la pensione sulle criptomonete: parecchi governi specie occidentali, specie europei e BRICS gli stanno facendo la guerra. Tenete d'occhio di quando in quando le leggi regolamentari che sfornano in proposito (ho appena letto nel cugino che la nuova tassazione sulle plusvalenze delle cripto possedute potrebbe non essere più del 42%, ma si tornerà al 26%, eliminando però la fascia di esenzione fino a 2000 euro annui).
Il fine ultimo sarà arrivare a costringere a lavorare fino alla morte...
Il vero guaio è che glielo stiamo permettendo. Gli stiamo permettendo di eliminare tutti i passi avanti che alle generazioni silenziose erano costate lacrime, sangue e magari pure la pelle. No, non dico che ci vogliono i disordini dove inevitabilmente paga lo scotto chi non ha colpe. Esistono parecchie maniere furbe (secondo un mio amico sardo, nessuno ma proprio nessuno che vada a lavorare, insomma, una serrata generale). Da parte mia proporrei il ritorno al baratto. Via le banche e via le istituzioni. Scambi commerciali unicamente in cripto, al massimo, ma qui ci va che i commercianti la piantino di storcere il naso...
Il problema è che ci stanno obbligando ad andare sempre più verso banche e digitale, vedasi la volontà di eliminare il contante e la nuova identità digitale
Proprio per questo motivo la collaborazione dei commercianti sarebbe fondamentale per combattere il sistema. Accettare pagamenti in cripto e scambi unicamente via DEX. Ma non lo faranno durante le nostre generazioni. Troppa diffidenza.
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