Nelle latine lande, a cominciare dal 2019, stanno invece accadendo fenomeni curiosissimi (segno lampante che le fluttuazioni del mercato risultano ben volentieri studiate a tavolino quando fa comodo a chi di dovere: mi vorrei sbagliare, preferirei fosse unicamente il mio carattere sospettosissimo, però, mah, dubito). Il tasso di interesse del gigante del Mercosur era arrivato alla ridicola cifra del 2% (credimi, che per un paese latino è a dir poco ridicolo, non potendosi paragonare alle economie dei paesi considerati top tier quantomeno dalle carte geografiche), il che secondo ordinaria amministrazione avrebbe dovuto fare esplodere la borsa valori. Invece quasi tutti, ma proprio quasi tutti gli stock hanno perso come minimo il 40% del loro valore e non si sono mai più ripigliati da allora.
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Eh per quelli che sono considerati mercati emergenti, le cose funzionano spesso diversamente.
Sono imprevedibili perfino gli investimenti a tasso fisso, quindi sul tasso variabile bisogna stendere un velo pietoso...