Nella mia infame area piemontese non volevano pagare nemmeno le ripetizioni. Ovviamente i pargoli risultavano ripetenti e pluriripetenti, dei quali la mia città pullulava che era un vero piacere. Il Piemonte è basicamente suddiviso in due culture: quella delle mani bucate, che avevo però conosciuto soltanto ai tempi delle scuole (sia dell'obbligo che Istituto Magistrale), che consisteva nel mettere in mano ai figli minorenni somme consistenti con le quali compravano beni voluttuari, abbigliamento e scarpe firmati e sfizi a rubinetto aperto nemmeno fossero stati figli di sceicchi arabi e magari i genitori erano due operai o altri mestieri manuali o piccoli impiegati) e dall'altra parte, la cultura secondo la quale è peccato mortale sborsare per qualsiasi bene non strettamente commestibile (e il settore dei servizi, quindi includendo baby-sitter e ripetizioni, non é commestibile). Avranno pagato, a scanso di fai-da-te, giusto quei servizi dai quali non si può prescindere (per es. idraulico in caso di infiltrazioni e lì proprio non ti puoi rifiutare di pagare, se no la ditta ti fa causa). Ah, nel mio condominio si faceva anche quello: soltanto che mi guardi il ragazzino mezz'ora diventava mi guardi il ragazzino per metà giornata perchè la condomina non ti diceva che stava andando a lavorare. C'era purtroppo cascata mia madre. Per non parlare dei lavori di cucito, sempre gratis (un filo di retipunto diventava la riparazione dell'intero abito), dato che mia madre era insegnante di di taglio e cucito. Poi c'erano quei condomini che elemosinavano lo zucchero, il bicarbonato e diavolerie varie che pure ai tempi della mia bisnonna erano ordinaria amministrazione. Poi c'è chi si stupirà ancora che mi ripugna il pensiero di rimettere piede in Italia (o meglio, in Piemonte e nel nord in generale, eccettuato il Trentino).
!BEER
Ps.: la scritta della traduzione in italiano del tuo post la vedo viola. Ma forse pure io sono daltonica, oltre che ipermetropica e astigmatica: