Che bella micia🐱! Non ti scoraggiare per la tecnologia: anzi, ti posso dire che la tua carriera è degna di parecchio rispetto. Lavorare come ricercatrice universitaria è purtroppo una chimera per i più (a parte il fatto che la laurea oggi ha a momenti lo stesso valore della terza media di fino a metà secolo scorso e oggi non bastano nemmeno dottorati e posdottorati, per non parlare del fatto che in svariate città italiane si debba essere raccomandati -il nord-ovest poi lo raccomando proprio-), quindi, complimenti per il nuovo traguardo😃. Capisco che la vita in ufficio non si avvicini alla suola delle scarpe di un posto da ricercatrice universitaria😊. Però non ho idea di che cos'è il Vic20🤣 (ma se non ho capito male, deve avere a che fare con la stenografia).
Il Commodore Vic20 è il primo 'computer' di 'massa' prodotto nel 1980. Basato sul linguaggio Basic, aveva 'ben' 5k di Ram espandibili a 32. 'Na bestia' 🤣. Io mi sono laureata nel '97. All'epoca l'insegnamento era 'elitario'. Ancora lo è, in parte. Ma con la riforma universitaria e le millanta università private createsi, e le scuole paritarie esplose come funghi, devo dire che i tempi sono un po' cambiati. Ovviamente c'è il rovescio della medaglia, ad esempio il maestro prevalente delle elementari in una scuola paritaria può farla la qualunque, anche un diplomato al conservatorio, e questo crea forti devianze culturali, sulle quali non voglio esprimermi perché diventerei polemica.
Io ho smesso di lavorare a Luglio 2020, una scelta 'spintanea' dovuta a molti fattori. Ho navigato a vista nell'ultimo anno e mezzo per ricostruire la mia identità da una parte come 'donna di casa' e dall'altro per cercare di non spegnere tutto ciò che era il mio bagaglio culturale e la mia spinta ad essere una componente economica attiva della famiglia.
Sono molto eccitata per questa opportunità.
Ah, si, il commodore😀! Ne avevo appena soltanto sentito parlare, a suo tempo. Ma erano i tempi in cui i genitori ci avrebbero ben volentieri spaccato la testa piuttosto che buttare soldi per inutili orpelli (occhio, è un linguaggio volutamente ironico: purtroppo sono nata e cresciuta in piena padania e giusto un'area in cui qualunque merce non commestibile è considerata inutile e significa spreco di denaro). Molti miei contemporanei padani sarebbero a quest'ora programmatori, potendo così svincolarsi da una terribile disoccupazione che nel Piemonte centrale picchia duro sin dagli anni novanta.
Quanto all'insegnamento elitario, in Piemonte lo è a tutt'ora. La mia prima laurea risale al 2006, ma ciononostante, era pressochè impossibile superare il livello di assistente temporaneo di un cattedratico. Con tutta evidenza, ogni regione è una realtà a sè (o per meglio dire, si va a gruppi di regioni, anche non confinanti perchè mi viene riferito da amici sardi che la Sardegna sta sulla stessa barca del Piemonte).
Quanto ai diplomati in conservatorio: la riforma scolastica 2020 ha equiparato questo titolo a una laurea tout court, dato che ora si entrerà in conservatorio a seguito di diploma di liceo musicale (non so se avevi letto la mia serie sulla riforma 2020 su noise di alcuni mesi fa, agosto o settembre, mi pare). L'idea però sarebbe quella di insegnare musica e storia della musica, in questi casi.
Agurissimi per il nuovo inizio😊
No, credo mi sia sfuggito quel post. La maestra prevalente di mia figlia è stata per tre anni una diplomata al conservatorio. Purtroppo stiamo ancora recuperando la matematica di base. Magari molti hanno grande passione, si aggiornano, riempiono i gap e possono diventare in grado, ma io ho il dente piuttosto avvelenato. O forse ho fatto il salto generazionale e tornerei alla riforma Croce/Gentile 😅 Grazie per gli auguri! Ce la metterò tutta 💪
In effetti, piazzare un'insegnante di musica per tutte le materie non è esattamente l'ideale (ma con tutte le diplomate Istituto Magistrale non ne hanno trovato una?), a meno che non si trattasse di Leonardo da Vinci (che oltre a essere artista, era pure matematico🤣).Capisco pure la questione dei diplomati al conservatorio che se non riescono a intraprendere la carriera di concertisti (è tutto meno che facile) e nemmeno quella di insegnanti di musica (i requisiti richiesti sono di altissimo livello, molto più di quel che viene richiesto a un insegnante di qualunque altra materia e durante gli studi è impossibile lavorare per riuscire a soddisfare tutte le esigenze del conservatorio e dei luminari della musica), rischiano sul serio di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano😰. Ovviamente mi spiace per tua figli che purtroppo ne sta pagando lo scotto, ma trattandosi di matematica di base non sará difficile da recuperare.