Splendido tema, cari amici, ma qui abbiamo una paturniosa paturnia: soltanto tre🤣. Il limite nel numero non può non costituire grattacapo per chi potrebbe stilare un elenco più lungo della Divina Commedia al punto da disturbare il sistema planetario😆. Tra scrittori, poeti, musicisti, pittori e scultori non ce la finirei più: da Lewis Carrol a Gustave Flaubert, da Giacomo Leopardi a Giuseppe Ungaretti, da Ludwig van Beethoven a Felix Mendelssohn, a Botticelli, a Donatello...e senza dimenticare Dante Alighieri...ok, ok, mi rendo conto che se non mi limito a tre, l'anno prossimo a quest'ora starei ancora davanti allo schermo del mio netbook senza aver concluso...mentre qui si deve concludere entro una settimana o addio contest😂. Facciamo che allora inizio dalla mia cara strapreferita zietta Jane.

Questo ritratto si trova in una delle mie due copie cartacee di Orgoglio e pregiudizio (dopo l'introduzione), per l'esattezza un classico della BUR (Biblioteca Universale Rizzoli) comprato se non sbaglio 35 anni fa (e costato tredicimila lire), quando avevo terminato la terza media. Foto scattata con il mio Samsung A9.
La letteratura di Jane Austen, a dispetto del fatto che la scrittrice fosse nata nel 1775 (epoca che i giovinetti moderni possono ritenere antiquastra😁) e deceduta nel 1817 (purtroppo a soli 41 anni a causa di condizioni di salute fin troppo precarie), continua a rapire una generazione dopo l'altra in tutto l'occidente. E a far sognare tutti gli amanti dell'epoca britannica georgiana e della Reggenza. Anche se alla signorina Austen non piacerebbe il verbo sognare, perchè fu una scrittrice realista (e ironicissima) e non romantica come una lettura superficiale delle sue opere potrebbe portare erroneamente a credere. Scommetterei infatti che i personaggi che preferiva della sua opera maestra (ovviamente Orgoglio e pregiudizio) sono gli stessi che preferisco su questo fronte: la pragmaticissima Charlotte Lucas e l'esilarante papà Bennet, che risulta meglio di un commediante😅. Info bonus: per chi non lo sapesse, le opere di Jane Austen sono considerate letteratura cristiana. La scrittrice proveniva da una famiglia di ecclesiastici anglicani (considerare inoltre che ai suoi tempi la chiesa anglicana non s'era secolarizzata ai livelli del ventunesimo secolo). Non tanto perchè non mancano funzioni domenicali e personaggi in primo piano che fanno parte del clero (le cui falle personali non esita a mettere bene in evidenza: probabilissimo segno lampante della consapevolezza dell'autrice che le mere formalità non salvano alcuno, neppure un ecclesiastico di professione se non segue il Vangelo genuinamente e il classico esempio del cugino Collins, rettore della parrocchia di Hunsford, gran devoto della sua patronessa Lady Catherine de Bourgh anzichè di Gesù Cristo, ne è prova evidente), quanto per la presenza di valori cristiani nella maggior parte dei protagonisti principali: volontà di correggere i propri errori e adoperarsi attivamente per cambiare in meglio (Elizabeth e Mr Darcy), accettazione delle giuste riprensioni (Mr Darcy), perdono (Mr Darcy, Elizabeth, sua sorella maggiore Jane, Mr Bingley e in una certa qual maniera pure papà Bennet), starsene bene alla larga dal libertinaggio (tutti tranne le due pecore nere George Wickam e l'insopportabile sorella minore delle ragazze Bennet). Su quest'ultimo punto, è da osservare per bene come ben cinque persone giovani e giovanissime (forse pure sette, dato che i coniugi Hurst sono lontani dagli anta anch'essi) si trovano per giorni e giorni (e notti) sotto lo stesso tetto senza la presenza di alcun genitore o altro parente di mezz'età senza commettere il minimo atto di immoralità. Il peccato più grande qui consiste nelle insolenze della signorina Bingley verso Elizabeth, perchè la prima crepa di gelosia verso la seconda a causa di Mr Darcy:

Ok, ok, prometto che non faccio più spoiler, anche se non immagino alcuno che non abbia letto Orgoglio e pregiudizio almeno una volta nella vita😄. Infatti passo subito a un'altra scrittrice tra i miei autori strapreferiti e qui abbiamo la maestra del giallo Agatha Christie con il suo Hércules Poirot (che forse forse preferisco pure a Sherlock Holmes, anzi, mi sa che pure senza forse😆😂🤣).

Immagine Pixabay free di Hércules Poirot, con le fattezze stilizzate di David Suchet che lo interpretò nell'apposita serie, autore aalmeidah (https://pixabay.com/illustrations/hercule-poirot-figures-people-1986535/)
A proposito di Poirot: il mio giallo strapreferito di zia Agatha è Poirot sul Nilo. Ho il cartaceo comprato oltre una ventina di anni fa (mi pare quando l'euro aveva fatto da poco la sua apparizione, dato che la copertina riporta il prezzo di 6,20 euro e niente più cara vecchia lira purtroppo), ma ne ho pure divorato due versioni sullo schermo. La prima con Poirot interpretato dal bravissimo Peter Ustinov (il titolo mi pare fosse Morte sul Nilo: modificato rispetto al titolo in origine del giallo, ma la trama è stata pressochè rispettata). Il film era uscito nel 1978, ma ricordo che lo vidi per la prima volta a fine anni ottanta (e nel 1978 ero nata da poco, dunque non credo proprio avrei potuto godermelo😅, ma poi allora come allora i miei genitori manco la TV avevano😄). Negli anni d'inizio millennio ero invece assidua fan della serie Poirot con David Suchet. Anche nel caso della serie, la mia rappresentazione preferita è rimasta sempre e comunque Morte sul Nilo. Mi sarebbe poi tanto piaciuto vedere la versione cinematografica del 2022, ma purtroppo non mi è stato finora possibile (no, non dico del fatto di recarmi a un cinema, che saranno vent'anni che non ci metto piede, anche se per Poirot avrei fatto un'eccezione🤣: nella mia città non esistono proprio nè cinema e men che meno teatri e poi si stava ancora in pieno COVID e campagne di vaccinazioni, quantomeno in LATAM). Era comunque uscito nei cinema non mi ricordo di che paese, ma niente latine lande, fin dove ne so. Pazienza, spero un giorno rimediare via Google Play Store grazie a qualche coupon...ma questa è un'altra storia.
Inutile dire che entrambe le menzionate scrittrici hanno parzialmente ispirato pure le mie di opere (vabbè che opere qui è una parola grossa😁). Zia Jane più che altro per il taglio dato a un buon numero di personaggi e zia Agatha (assieme a John Grisham e Stephen L. Carter) per lo spirito dei mystery, specie l'ultimo, pubblicato altrove quest'anno.
Per il terzo artista, avrei voluto buttare dentro un musicista, ma qui l'ago della bilancia non pende più a favore di uno o l'altro tra Mozart e Beethoven 😆 e quindi, dato che niente da fare, pareggiano peggio che in una patta scacchistica😂...mi rivolgo alla pittura. Ecco, per la pittura se la sono giocata Sandro Botticelli e Salvador Dalì. Per un pelo ha vinto Dalì, gran maestro di surrealismo, corrente artistica che mi ha sempre attirato come una calamita. Lugubre Gioco, Donna-Cavallo Paranoide e quant'altro ispirato alle turbe psichiche e psichiatriche s'è guadagnato e continua a guadagnarsi tutta la mia attenzione😄. Non è un caso se gran parte degli scenari dei miei ultimi e-book (tranne il legato, ma per forza di cose) sono spesso e ben volentieri costituiti da reparti psichiatrici e manicomi che vedono pazienti schizoidi che hanno perso qualsivoglia contatto con la realtà. E a proposito di pazienti psichiatrici, vorrei davvero proseguire con le mie cronache psichiatriche, ehm, pardón...cronache civitesi😅, ma visto e considerato che superato le 1100 parole, anzi, le 1200 oramai e oggi non me la sento proprio di fare le tre di notte, chiedo venia per rimandare a un'altra edizione di #untobisunto. Mi spiace di farvi aspettare, ma confido nel fatto che le estemporanee cronache civitesi tornino il prima possibile. Stavolta ho preferito dare lo spazio che meritano i grandi artisti menzionati (in ordine di apparizione: Jane Austen, Agatha Christie e Salvador Dalì. Vi lascio con un'immagine surrealistica marchiata Pixabay che ricorda le distorsioni psichiatriche delle opere di Dalì, non potendo uploadare rappresentazioni dei suoi quadri d'autore (purtroppo si trovano in posti che potrebbero essere coperti da copyright e non voglio rischiare, grazie per la comprensione):

Immagine Pixabay free, autore TheDigitalArtist (https://pixabay.com/illustrations/time-abstract-dali-symbol-warp-1961312/)
Aah Io forse allora ho capito male il contest mi sono limitata a tre pittori, mannaggia 😂 see se dovevo scegliere anche tra scrittori, musicisti ecc...sarebbe stata durissima
Solo tre a scelta tra qualsiasi arte, anche uno per arte tipo uno scrittore, un pittore e uno scultore oppure come ho fatto io con due scrittrici e un pittore, ecc., ecc., ecc...ma infatti pure a me la Divina Commedia non bastava😆
Ohhh belle scrittrice! Adoro tutte e due, ma soprattutto Agatha Christie, ho letto tanti dei suoi romanzi e poi hanno fatto un sacco di film, sono classici veramente che piacciono a tanti! Poi c'è il genio di Dalí con una vita sociale spagnola molto nota e una personalità anche particolare che cambiò l'arte e la sua visione. Bella scelta!
!LOLZ
Grazie😚. La vita sociale di Dalì l'avevo studiata per la seconda laurea, ma l'ho scelto non per quella (troppo eccentrica), semmai soltanto per il genere di arte che si potrebbe definire psicanalitico e dunque in linea con le tematiche dei miei ultimi e-book😆,
!LOLZ di ritorno😂
!INDEED
!PIZZA
Non conoscevo Jane Austen. È la prima volta che ne sento parlare. Ho capito che è apprezzata per descrive con precisione psicologica i personaggi ed era critica con sottile ironia verso la società del suo tempo. Puoi confermare? !ALIVE
Precisione psicologica, santo cielo, non del tutto, o meglio, non nei riguardi di ogni singolo personaggio (ma bisogna considerare che si trattava di una scrittrice giovanissima: aveva solo vent'anni, anche meno, quando terminò la sua opera maestra). Il personaggio di Elizabeth Bennet, in particolare, presenta falle e flop non da poco (ma infatti, a differenza della comune pubblica opinione, il mio personaggio preferito non è lei, ma la pragmaticissima e realista Charlotte Lucas, la migliore amica e per i personaggi maschili, il cinico papà Bennet, che fa proprio morire dal ridere😆). Scrittrice palesemente ironica e critica lo fu eccome, direi che avrebbe fatto invidia all'umorista Pirandello🤣). Le sue critiche però dovevano essere espresse velatamente, attraverso il sottolineare le conseguenze negative di questo e quell'aspetto sociale, dato che ai suoi tempi non mancavano censure, confische e nei casi peggiori, la prigione per le critiche palesi.
È comunque la prima volta che sento di qualcuno che non conosce Jane Austin (occhio, non è una critica: ci sta che l'istituto tecnico industriale che avevi frequentato non dia spazio alla letteratura straniera e magari nella tua città non se ne dava nemmeno alle medie, come invece nella mia pur pietosa scuola pubblica accadeva😁), oramai mondialmente famosa (una fama giunta, ma come al solito, a parecchia distanza dal suo decesso a soli 41 anni). Le sue opere sono divulgatissime sin dal secolo scorso, in primis nei continenti europeo e americano, ma sicuramente pure in Australia e Nuova Zelanda e portate in TV attraverso numerose serie e rappresentazioni, incluse teatrali. Impossibile non apprezzarla: coglieva aspetti che ai più potevano sfuggire, di intelligenza acuta e bene istruita, a dispetto del fatto che la famiglia Austen era appena piccolo-borghese (era di classe media fino alla morte del padre). Con le sue opere (che a dispetto di sette-ottocentesche risultano sempre attuali) ha dato davvero tanto al mondo, tanto che se non vado errata, dovrebbero considerarsi patrimonio dell'umanità. La casa in cui scriveva, il Jane Austen's House a Chawton, è oggi un museo. Per errore è stata creduta una scrittrice romantica, mentre invece fu un'autrice realista, sia pure di un realismo ottimista (corrente che ha ispirato il mio primo giallo Il bibliotecario francese). Spero avere risposto alle tue domande,
!PIZZA
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