Da anni oramai nei forum finanziari paganti ai quali sono iscritta è polemica sull'intelligenza artificiale. Thread interi dedicati. Come si può bene immaginare, specie nei paesi del sud del mondo (africani e asiatici innanzi tutto, vale a dire i membri più numerosi e assidui dei forum di cui sopra), non ci si può mai lagnare abbastanza riguardo al furto di posizioni lavorative. Mentre alcuni loro connazionali intravedono opportunità (probabilmente i più giovani o in ogni caso chi di loro è ben sistemato e dunque può pagare per riqualificarsi migrando per un ramo professionale tecnologico), quelli che magari perfino lottano per assicurarsi tre pasti al giorno non possono condividere lo stesso entusiasmo. Basti soltanto pensare che la non mai abbastanza denigrata chatGPT ha distrutto le ricompense di svariati di questi forum finanziari.

Immagine Pixabay free modificata con paint (il mea culpa l'ho aggiunto di proposito per il buon rendimento dell'idea😅), autore TheDigitalArtist (https://pixabay.com/es/illustrations/chat-gpt-ai-tecnolog%C3%ADa-chatgpt-7771700/)
Ovviamente la colpa non è di chatGPT, ma degli utenti disonesti che ne fanno uso per incrementare fraudolentemente i loro guadagni dai forum, il che si traduce in danni ai proprietari (che spesso e ben volentieri ci pagano di tasca propria), non ultimi il danno in fatto di SEO e pure all'immagine di admin e forum. Morale della favola, in ogni caso: in seguito ai danni riportati dai webmaster, per colpa di qualcuno, credito a nessuno e dunque ricompense ridotte, quando non addirittura periodi in cui il forum non può più pagare e si ritrova sull'orlo della chiusura. Considerare allora i pregiudizi ai miei colleghi che proprio grazie a questi forum campano magari una mamma in condizioni di indigenza (uno di loro, se non ricordo male un ragazzo del Kenia assiduo membro di più forum finanziari paganti, che aveva dovuto pure interrompere gli studi per curare proprio la mamma ammalata e senza questi forum potrebbe trovarsi a mal partito). Vero è che la colpa non sarà di chatGPT, ma c'è da dire che quando quest'ultima non esisteva, gli utenti in vena di frodi non avevano dove sbattere le corna perchè nessuna IA postava al posto loro e dunque nessuno di noi altri vedeva in pericolo la propria posizione. Ma a parte chatGPT, inutile dire che le IA hanno iniziato a sostituire i lavoratori intellettuali. Non gli operai, i muratori, i magazzinieri, i manovali e quant'altri impiegati manuali come si vociferava negli anni ottanta. Perchè un robot non abbisogna di stipendio (a meno di non chiamarsi Andrew Martin😆*), nè pretende ferie pagate (ma nemmeno ferie aggratisss😝). Un robot non necessita stipendio in caso di malattia (che nel suo caso significa manutenzione e riparazione. Ci sarebbe però un fatterello da considerare, sul quale allora come allora non si discuteva: i costi esosi per l'acquisizione di un robot, altro che androidi alla portata di ogni famiglia già nel 2005 (cosa che infatti non si verificò e non si verifica a tutt'ora) illustrati nel film (mitico, tra l'altro😜) L'uomo bicentenario. Quel che però allora non si immaginava neppure: l'avvento di software di pochi dollari che permette a un unico esemplare di sostituire un'intera categoria intellettuale in ogni paese del mondo. Un software di 19 dollari in grado di sostituire tutti i grafici in un colpo solo, per fare un esempio lampante. Quello si che è fattibile a buon mercato, ma a tutt'ora è impossibile al proprietario di una fabbrica sostituire un magazziniere con un androide per via delle spese vergognose che un robot comporta😅. Quindi la realtà temuta alla fine del secolo scorso è stata ribaltata. Vi dirò pure che il caro tenero duolingo, che pure mi piace un sacco, mi ha già rubato due studentesse quest'anno. E le professioni artistiche ritenute intoccabili fino a pochi anni fa vedono i loro esponenti umani a rischio disoccupazione. Sento dire di intere orchestre artificiali e dell'androide AI-DA che apre le sue mostre pittoriche. Addio dunque a musicisti, direttori di orchestra e pittori umani. E perfino professioni quali lo psicologo dove il calore umano è condicio sine qua non sono state intaccate. Linee telefoniche dove dall'altro capo dovrebbe rispondere uno psicologo, invece risponde una IA. Spiacente, ma prevedo un futuro non esattamente roseo dove i più diventeranno accattoni e le lauree e specializzazioni, trasformate in rotoli di carta igienica, di questo passo. Perchè per ovvie ragioni soltanto in pochi saranno in grado di riqualificarsi per diventare ingegneri dell'automazione, informatici e analisti di sistemi. Un padre o una madre di famiglia di mezza età che perdono il lavoro grazie alle IA, come si possono permettere economicamente di tornare sui banchi universitari per diventare ingegneri? Chi gli campa la famiglia nel frattempo? E con che denari pagheranno le tasse universitarie e i libri? Per non parlare poi del fatto che già da tempo non tutti i lavoratori manuali stanno riuscendo a preservare le loro mansioni. Sarà un decennio e oltre che i cassieri dei supermercati stanno finendo sostituiti da quelle macchine automatiche dove paghi con carta di credito, bancomat o prepagata. Mia cugina non era riuscita a ottenere un posto di cassiera proprio per colpa di quelle macchine lì e ora si deve spaccare la schiena in una fabbrica. Quelle macchine lì si stanno pure diffondendo nella città disagiata del terzo mondo dove vivo, quindi figuriamoci cosa mi aspetto nei paesi tier2 e tier1.
Aggiungo oggi (ieri me l'ero scordato) la questione delle specifiche IA volenterose di sostituire in blocco i traduttori di tutto il mondo: in tal caso, il nome deficienza artificiale gli calza a pennello (motivo per il quale ho operato la piccola modifica al titolo🤡). Non tanto più per la sintassi come all'inizio, ma quanto per la palese impossibilità di individuare il lessico contestuale corretto. Nessuna deficienza artificiale è in grado di sostituire i traduttori umani in questa nuance specifica. Niente da fare, punto.
Ok. Fin qui i contro. Ora i pro. A dispetto di quanto sopra, non sono però riuscita a non cedere al fascino dell'intelligenza artificiale🤣. I portali Bing e Pixabay mi sono di grande aiuto in piattaforme come hive, dato che se no, se mi devo mettere a disegnare, per quanto ne sia in grado, anzichè pubblicare una volta a settimana pubblicherei una volta all'anno😄:

Anche se IA simili a Bing presentano formidabili cappelle, tipo gli chiedi conigli e ti restituiscono mucche (davvero, davvero e per questo preferisco Bing perchè cappella meno😂), ne escono immagini parecchio artistiche. E inutile dire che proprio lo sci-fi dove domina l'elemento robotico è tra i miei generi strapreferiti (non a caso vado pazza per Asimov😁). E non vi so dire nemmeno il perchè.
E ora, siore e siori, siete curiosi di sapere cosa pensano Secondina e Mimmo di Civitopia delle IA? Proseguano le danze...

CRONACHE DI CIVITOPIA: ESTEMPORANEO XVII
Mimmo e l'intervista
Che a Civitopia si organizzassero interviste ai passanti per strada non era proprio avvenimento comune. Ma stavolta, al conduttore di una prominente stazione radiofonica romana era venuto in mente di fare un salto nella città famosa per potervisi entrare facilmente, ma davvero arduo uscirne. Data l'attività di nicchia che lo caratterizzava, era sicuro di poter uscire piuttosto facilmente da Civitopia e dunque non s'era nemmeno posto il problema, a dispetto dei timori del suo team. Il quale, ancor più timoroso di perdere un impiego del genere in una stazione radio, alla fine aveva ceduto e s'era rassegnato a partire per la crepuscolare città. Gennarino Esposito, per la verità, se ne infischiava alquanto, se non fosse riuscito più a uscire da Civitopia: grazie alla tecnologia di ultima generazione arrivata anche a Roma e con la ferma intenzione di trascinarsela nella crepuscolare città, sarebbe stato in grado di gestire la sua stazione radio da qualsiasi postazione. Esposito era fin troppo incuriosito dal fatto che a Civitopia si campasse spesso all'antica. Si vociferava che l'intelligenza artificiale faticava a stabilirvisi e intendeva sincerarsi se fosse vero. Ma si sentiva dire pure che quella poca che vi arrivava non faceva che rubare posti di lavoro ai cittadini civitesi, i quali parevano parecchio arrabbiati in proposito. Non era trascorso che un soffio di venticello, da quando un esercito di indigenti s'era ridotto a occupare cabine telefoniche non più in uso da inizio ventunesimo secolo, pur di averci un tetto sopra la testa e ora per colpa dell'IA tornava tale spauracchio, a dispetto delle solerti riforme del buon sindaco Mattia Malinverni. Gennarino Esposito intendeva, tra le sue attività di ricerca, anche intervistare comuni cittadini civitesi, meglio se di bassa estrazione sociale, per confermare o smentire il malcontento del quale aveva ascoltato. Poichè un civitese di bassa estrazione sociale sarebbe sicuramente stato più obiettivo dei pochi riccaccioni che facevano uso delle IA unicamente per divertirsi. Infischiandosene però bellamente il caro Esposito che qualora non fosse proprio riuscito più a uscire da Civitopia, non vi sarebbe riuscito nemmeno il suo team.
La prima persona che gli capitò sotto tiro fu Mimmo, uscito dalla consueta seduta psichiatrica e psicanalitica con il professor Neretti e di ritorno a casa. Era appena sceso dall'autobus.
-Signore, signore, ci dica: secondo lei l'intelligenza artificiale sta davvero rubando posti di lavoro ai civitesi ed è dunque dannosa oppure sta facilitando la vita a voi cittadini? O forse ancora la ritiene uno specchio di se stesso?
Mimmo, che stava ancora rimuginando sui risultati della seduta, rimase di princisbecco. Tutto quel che gli veniva in mente consisteva nelle chiacchierate in proposito che fino a poche settimane avanti si tenevano su incelforum, dove i discutibili utenti, moderatori e amministratore dibattevano sulle IA grafiche utilizzate per disegnare la donna ideale, ovviamente dall'aspetto di una supermodella. Tutto quanto al di sotto andava scartato. Ma come poteva il povero Mimmo farvi riferimento? Quella era un'intervista e una volta in onda, il professor Neretti avrebbe ben potuto assistervi e allora addio impiego al manicomio comunale.
-Senta...guardi...se le rispondo ci rimetto il posto di lavoro, mi spiace.
-Come dice, signore? Le assicuro che noi non siamo venuti qui a vendere nuova tecnologia. Risponda pure senza alcun timore.
-No, senta...non è per questo motivo, guardi...proprio non posso...
Secondina si trovava dietro l'angolo di un'ala dell'edificio che fungeva da centro commerciale da poco costruito nella zona periferica del grande quartiere che abitavano. Vide Mimmo in difficoltà e volle farsi avanti per aiutarlo. Ma giusto si trovava in compagnia della cugina Alessia, che la ritenne per un braccio.
-Io non mi posso far vedere- disse a Secondina. Quest'ultima buttò nuovamente l'occhio oltre l'angolo, ravvisò tutto il team di Esposito e capì. Secondina conosceva bene le grivie e paturnie che affliggevano la cugina Alessia. Vecchia storia. La cugina Alessia era una femcel un tempo usa frequentare le stesse cloache del tipo incelforum, che Mimmo era stato costretto ad abbandonare per il proprio bene sotto tutti i punti di vista. Alessia, però, a differenza di Mimmo, se n'era andata di sua spontanea volontà, una volta che le fu chiaro che in certe fogne non avrebbe mai risolto nè grivie nè paturnie, come ingenuamente aveva creduto.
-Ok, aspettami qui- disse Secondina ad Alessia. Ma non avanzò di un passo. A dispetto del percorso che oramai l'aveva resa la nuova Renée Michel, Secondina aveva condiviso a lungo i blocchi psicologici della cugina Alessia e ora come ora si rendeva conto di non esserne del tutto fuori. D'altra parte, i motivi per svilupparli non erano mai mancati ad alcuna delle due e nessuna intelligenza artificiale ne aveva mai potuto alcunchè. In soccorso di Mimmo arrivò però una misteriosa donna di età imprecisata tra i quaranta e i settant'anni, dai capelli color grigio antracite tagliati in un curioso pixie bob e un paio di enormi occhialacci a forma di occhi di gatto. Spuntata dal nulla.
-Il signore non ha motivo di temere la perdita del lavoro per colpa dell'intelligenza artificiale. Al titolare servirebbe un robot dai costi vergognosi e nessun datore di lavoro è così scemo. Quindi la questione non lo tocca.
Curiosamente, tant'era esattamente quanto Secondina avrebbe affermato.
-Venga, caro signore, venga con me- disse poi la donna misteriosa a Mimmo, con il quale si allontanò alla svelta.

Immagine Pixabay free, autore OpenClipart-Vectors (https://pixabay.com/es/vectors/micr%C3%B3fono-soporte-de-micr%C3%B3fono-162167/) per rappresentare l'intervista di Gennarino Esposito a Mimmo.
*Andrew Martin è il robot protagonista di L'uomo bicentenario
Ciao Pou! Ottimo post! Questo post è una lucida ma amara riflessione sulle contraddizioni dell’intelligenza artificiale. L’IA è uno strumento del progresso moderno che potrebbe essere un fattore di crisi sociale tra qualche anno. Con te abbiamo sentiro la voce di chi vive realmente le conseguenze dell’IA. Io credo che l’IA sarà inarrestabile, spero solo che si definiscano dei limiti di utilizzo prima che sia troppo tardi.
Inarrestabile senza ombra di dubbio, altro che limiti...
!BEER
Si cara amica, ne abbiamo già parlato, per i lavori intellettuali e creativi, l'IA crea tanti problemi, come quelli che tu già racconti, con il Duolingo, ecc. Ma credo che non si possa essere radicali, cioè, accettare che c'è qua ma essere consapevole delle conseguenze del suo utilizzo in modo abusivo... in questo caso tutti diventeremo pigri, scemi e poco creativi, se c'è qualcosa che fa tutto per noi, senza parlare dell'economia che sarà proprio come una "bella" scossa! Vedremo perchè ci sono ancora alcune incertezze sul suo sviluppo nella vita di tutti noi!
!INDEED
!LOLZ
lolztoken.com
He told me to stop going to those places.
Credit: benthomaswwd
@duvinca, I sent you an $LOLZ on behalf of pousinha
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immagine di proprietà della community Olio di Balena
Da musicista ho fatto un switch di mentalità molto tempo fa che mi è servito a rilassarmi molto in generale, non solo riguardo all'IA. Penso che il mio compito non è quello di diventare famoso per tutti a ogni costo bensì quello di essere scoperto da quella nicchia di persone a cui piace esattamente chi sono e cosa faccio. Il fatto stesso di essere un umano che fa musica mi fa rivolgere a un pubblico che vuole ascoltare esattamente la mia musica fatta da me, essere umano. Per questo non mi sento in competizione con l'IA, ancor di più da quando mi sono tolto da Spotify.
Chi si fa andare bene ascoltare della musica fatta da un'orchestra composta dall'IA non è un amante della musica, è solo un casual listener. Se il pubblico è ignorante, io non mi sobbarcherò la responsabilità della loro colpa, ho già i miei cazzi a cui stare dietro
Non tanto la competizione con l'IA (su quella si può pure sorvolare senza pensieri), ma proprio il fatto che ci sta fregando ogni possibile e immaginabile genere di impiego, comprese le funzioni che fino a pochi anni fa parevano impensabili da essere sostituite (come appunto le arti e la psicologia, che poi come diamine un bot incammini un paziente alla terapia cognitivo-comportamentale è da fare ridere le capre ancor più di quanto ridono i polli coi traduttori automatici al di là di ortografia, grammatica e sintassi). Qua la stragrande maggioranza della popolazione mondiale rischia la fame senza se e senza ma, perchè come recita il buon vecchio detto, chi non lavora non mangia (ricordando che i rentiers contano un numero irrisorio), altro che campare senza lavorare, a dispetto della fatidica domanda che oramai da oltre un decennio circola online sulla ricerca di strategie per riuscirci quando non hai ereditato un discreto numero di milioncini.
"Chi si fa andare bene ascoltare della musica fatta da un'orchestra composta dall'IA non è un amante della musica, è solo un casual listener."
Vero (e pure io preferisco vedere André Rieu o Donka Miteva dirigere un'orchestra anzichè vederci un pezzo di latta), ma purtroppo sappiamo che questo mondaccio va proprio in questa direzione. Il regresso delle facoltà umane va di pari passo con l'evoluzione delle IA e ce l'abbiamo sotto gli occhi anche solo vedendo che raramente il cittadino medio si scomoda, come dicevi, a muovere i diti per scrivere farina del suo sacco di proprio pugno. Meglio chatGPT, se permette di non durar la minima fatica, no?