Shadow Ai, la nuova frontiera dello spionaggio industriale

Lo spionaggio è un'attività vecchia come il mondo, riuscire a carpire le tecniche segrete, che esse siano di produzione o progettazione, che sono in mano ai propri avversari è un desiderio comune a tutti i popoli.

Basti pensare al settore militare, dove ogni nuova arma del nemico potrebbe rappresentare un vantaggio devastante sul campo di battaglia, e quindi bisogna tenere fissi degli agenti in borghese a sorvegliare quello che fanno gli altri, magari per preparare delle contromosse, o, perchè no, riuscire a copiare quella cosa così innovativa.

E con la Rivoluzione Industriale, tutto questo è stato portato ad un livello esponenziale: in particolare in Gran Bretagna, questo periodo fu caratterizzato da una corsa all'innovazione (macchina a vapore, telai meccanici) che spinse gli altri Paesi a cercare di "rubare" il know-how britannico e si cercò di proteggere le invenzioni vietando l'esportazione di macchinari e, in alcuni periodi, persino l'emigrazione di operai specializzati.

Infatti è molto importante il concetto di brevetto, che è ricomparso varie volte durante la storia, alcuni fanno paritre il concetto di brevetto moderno alla Venezia del 15° secolo, altri all'Inghilterra del 1600, ma il principio di base è quello di tutelare l'inventore e la sua invenzione, dando un periodo di durata, che di solito va dai 10 ai 20 anni, in cui solo l'inventore può beneficiare del frutto del suo ingegno...... sempre che non abbia rubato l'idea a qualcun altro e sia riuscito a depositare il brevetto prima!

Ma nelle aziende di oggi, Il rischio più insidioso è molto più silenzioso, invisibile e spesso sottovalutato: è la Shadow AI, l’intelligenza artificiale “ombra” che entra in azienda attraverso i comportamenti quotidiani dei dipendenti, click dopo click, senza alcuna supervisione.

Quindi niente più ladri con la calzamaglia in testa, o finti dipendenti che iniziano a rovistare in cerca di qualcosa, ormai il metodo preferito è quello tecnologico: infatti, questo fenomeno, ancora poco percepito a livello manageriale, sta crescendo in modo rapido e incontrollato, rendendo le organizzazioni vulnerabili proprio nel momento storico in cui i dati e la proprietà intellettuale hanno un valore strategico senza precedenti.

Il termine Shadow AI indica l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale da parte dei dipendenti al di fuori di qualsiasi controllo o approvazione dell’IT aziendale, in certo modo una pratica che ricorda da vicino il vecchio concetto di Shadow IT, quando gli utenti portavano in azienda dispositivi personali o installavano software non autorizzati( esempio tipico potrebbe essere una pennetta USB con un virus, che viene inserita nel computer dell'ufficio).

Oggi basta un browser per accedere a strumenti in grado di elaborare, generare ed estrarre enormi quantità di valore dai dati, spesso senza che l’azienda se ne accorga. Gli studi confermano l’ampiezza del fenomeno: quasi la metà dei lavoratori utilizza l’AI autonomamente, e la maggior parte continuerebbe a farlo anche se l’azienda imponesse divieti espliciti.

Quando state usando ChatGPT o Copilot, siete sicuri che state parlando solo ad un amico digitale che terrà per sempre i vostri segreti, oppure state fornendo dati sensibili ad un database sempre più grande in mano a colossi informatici ?

Se qualcuno riesce ad entrare nei vostri account, potrebbe andare nello storico dei vari chat bot, e scovare quelle conversazioni molto interessanti sul quel nuovo brevetto che la vostra azienda è pronta a presentare.

Ormai, la frittata è stata fatta, e le AI sono di uso comune, anche a livello lavorativo, e vietare questi strumenti è impossibile, rappresenterebbe un passo indietro troppo clamoroso rispetto alla concorrenza che avanza a passo spedito, tra Agenti AI e robotica che avanza.

Quindi, che dire, attenti e usate i chatbot con parsimonia, perchè ChatGPT non è affatto vostro amico, e neanche le altre AI !

Grazie dell'attenzione e alla prossima.

Immagine creata con ChatGPT