Quanto tempo ti serve per sviluppare una nuova abitudine? Il periodo di tempo può variare, da un secondo a diversi anni, dipende da te!
La velocità di sviluppo di un tuo nuovo modello di abitudine è, in gran parte determinata, dalla intensità dell'emozione che accompagna la tua decisione di iniziare agire in un modo particolare.
Molte persone pensano, dichiarano l’intenzione o decidono di perdere peso e ritrovare la loro migliore forma fisica, questo processo può però andare avanti per anni.
Poi, un giorno, il medico dice loro che, se non miglioreranno la loro forma fisica e non cominceranno a controllare il loro pese, correranno il rischio di morire in giovane età.
Improvvisamente, il pensiero della morte può essere così intenso e spaventoso da spingere l'individuo a cambiare immediatamente la sua dieta, iniziare a dedicarsi all'esercizio fisico, smettere di fumare e diventare una persona “sana e in forma”.
Gli psicologi si riferiscono a questo come ad una "significativa esperienza emotiva", o una "visione”.
Qualsiasi esperienza di gioia o dolore intenso, può dare inizio ad un cambiamento, in grado di creare un modello di comportamento abituale che potrà durare per il resto della vita di una persona.
Per esempio, mettere la mano sulla piastra di una stufa calda o toccare dei fili elettrici, ti procurerà un forte dolore o scosse intense ed immediate.
L'esperienza può durare anche solo una frazione di secondo.
Ma per il resto della tua vita, avrai sviluppato l'abitudine di non poggiare la mano sopra una piastra bollente, oppure toccare dei cavi elettrici sotto tensione.
L'abitudine si formerà nella tua mente quasi immediatamente, e ti accompagnerà in modo permanente. Secondo gli esperti, ti servono più o meno 21 giorni per formare un modello comportamentale o una abitudine di media complessità.
Questo studio considera abitudini semplici, come alzarsi prima oppure ad un'ora specifica, esercitarci fisicamente ogni mattina prima di cominciare la giornata, l'ascolto di programmi audio in auto, andare a letto ad una certa ora, essere puntuale agli appuntamenti, pianificare ogni giornata in anticipo, programmarsi completando i propri compiti più importanti ogni giorno, o completare i vostri compiti prima di iniziare qualcosa di nuovo o diverso.
Queste sono le abitudini di facile o media complessità che potrai facilmente sviluppare in 2 o 3 settimane, attraverso la pratica e la ripetizione.
Come fai a sviluppare una nuova abitudine?
Nel corso degli anni, una semplice, potente, collaudata metodologia è stata determinata per aiutarti a sviluppare nuove abitudini. E 'molto simile ad una ricetta per preparare un piatto in cucina. La potrai utilizzare per sviluppare qualsiasi abitudine che tu desideri acquisire. Nel corso del tempo, troverai sempre più facile sviluppare nuove abitudini da inserire nel tuo codice comportamentale e nella tua personalità.
Ed ecco la metodologia, divisa in sette passi, per acquisire una nuova abitudine:
Prendi una decisione.
Devi decidere ed impegnarti fermamente a compiere un’azione che desideri diventi abitudinaria, devi dedicarti al 100% a questo training, per il tempo necessario ad acquisire questa nuova abitudine.
Un esempio: se decidi di alzarti presto e dedicarti all’esercizio fisico ogni mattina, imposta la tua sveglia ad un orario ragionevole e, appena suona, alzati immediatamente, indossa la tuta e datti da fare!
Non concederti eccezioni.
Non permettere mai a te stesso di concedere deroghe alle tue azioni, non cercare scuse o scorciatoie, soprattutto durante il periodo di training, sarebbero guai.
Se hai deciso di abituarti alla sveglia alle sei del mattino, ogni mattino dovrai importi la sveglia alle sei, non devi assolutamente concederti eccezioni o scuse, svegliati alle sei!
Rendi partecipi gli altri del tuo impegno.
Condividi con gli altri la tua esperienza, racconta loro di come stai allenando te stesso ad acquisire una nuova abitudine.
E’ incredibile quanto tu possa diventare disciplinato quando sei certo che gli altri ti stiano osservando per vedere se sarai costante e manterrai la forza di volontà necessaria a compiere la tua risoluzione.
Visualizza l’azione.
Visualizza te stesso mentre compi l’azione, mentre ti comporti in maniera particolare, diversa dal solito, mentre fai qualcosa che vuoi diventi per te un automatismo.
Quanto più spesso riuscirai a visualizzare te stesso nell’atto di compiere quell’azione, come se fosse già diventata una abitudine, tanto più rapidamente il tuo inconscio riuscirà a metabolizzare questa azione e renderla automatica e naturale.
Crea un motto o una frase che ti stimolino all’azione.
Imposta una breve frase o un motto che ti ripeterai spesso, che ti spinge all’azione.
Questa ripetizione ti stimolerà ed aumenterà notevolmente la velocità con cui acquisirai ed automatizzerai l’azione che diventerà la tua nuova abitudine.
Potresti ad esempio ripeterti prima di andare a dormire la frase: Domani mi devo alzare alle sei per allenarmi!
Questa ripetizione verrà metabolizzata nel tuo subconscio e, probabilmente, verrà richiamata poco prima dell’orario stabilito permettendoti di svegliarti anche senza l’ausilio della sveglia.
Diventa risoluto.
Devi essere risoluto e persistere nel tuo nuovo comportamento sino a che, in breve tempo, diventerà talmente semplice ed automatico da farti sentire a disagio quando non osserverai questa tua nuova abitudine.
Ricompensati.
Questo è il suggerimento più importate: ricompresati in qualche modo per lo sforzo che stai compiendo nella pratica di questo nuovo comportamento!
Ogni volta che ti premi, in realtà, non fai altro che rafforzare e affermare il tuo comportamento.
Molto presto il tuo inconscio comincerà ad associare il piacere della ricompensa alla esecuzione di quel determinato comportamento.
Praticamente creerai una sorta di campo di forza, fatto di conseguenze positive, che ti permetterà di compiere inconsciamente ed abitudinariamente la azione che ti sei prefissato, con la consapevolezza che ne riceverai delle gratifiche positive.
“A volte è necessario decidere tra una cosa a cui si è abituati e un'altra che ci piacerebbe conoscere.” Paulo Coelho