Si può accedere sempre? Cosa fare se si ritiene di essere discriminati.
Con la bella stagione non vediamo l’ora di camminare sulla spiaggia, nuotare nel mare e goderci un po’ di libertà con il nostro migliore amico: ma possiamo farlo o rischiamo sanzioni salate? In linea generale due sono le distinzioni principali: spiaggia libera e spiaggia privata.
Nel primo caso, la Regione, mediante ordinanza, determina le prescrizioni su accesso e uso della spiaggia, lasciando ai singoli Comuni la possibilità di determinare le zone libere ai pet. Mentre nelle spiagge private i singoli concessionari dei litorali possono dedicare zone, se non l’intero bagno, ai quattro zampe, ma devono ottenere specifica autorizzazione comunale mediante controllo di personale tecnico competente sotto il profilo igienico-sanitario. Per fortuna le spiagge petfriendly, sia libere che private, sono in aumento. Nessun limite di accesso per cani da salvataggio e cani per non vedenti.
Non mancano le ordinanze comunali limitative nei confronti di quattro zampe e relativi detentori. Ai cittadini contrari a tali vessazioni comunali consigliamo di comunicare all’istituzione il proprio dissenso per far fare marcia indietro alla pubblica amministrazione o, comunque, per far individuare “parti” di spiaggia pet-friendly.
Ma come facciamo a capire quando possiamo entrare in una spiaggia senza rischiare di prendere una super multa? Le singole amministrazioni locali detengono tutte le informazioni che ci servono: se consultiamo il sito web del Comune, della Regione o della località turistica di destinazione, oppure facciamo una breve ricerca su internet, troviamo l’elenco delle spiagge aperte ai quattro zampe.
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