Non si direbbe che siano già passati due anni dalla scomparsa di Giulio.
Come se le circostanze in cui si è verificata fossero diventate emblematiche: spedito all’estero perché così vuole il mercato globale, sacrificato sull’altare di un sistema economico e mercantilista incapace di garantire qualunque forma di giustizia, violato e ucciso da un potere feroce e alleato del governo che avrebbe dovuto proteggerlo. Il suo ricordo resta così vivo anche perché rimanda a tutti gli altri morti traditi dalle istituzioni e da logiche che non contemplano la protezione dei cittadini tra le priorità, dalle terre dei fuochi fino al lavoro trasformato in sfruttamento e ricatto.
Non basterà una targa di commemorazione, perché riscattare la morte di Giulio è anche riscattare la frode consumata sul corpo di intere generazioni private di qualsiasi tutela, progetto e garanzia.
La verità e la giustizia per Giulio sono solo l’inizio per affrancarci da questa condizione.!
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