Hi Steemers!! Today i present you this drawing, made in pen, the title is “The Sceptre”.
What is a Sceptre? A Walking stick with some precious metal or stones, a typical power’s symbol, you can put in a sceptre sorceries, benedictions or a lucky charm, simply you can use it to help you to walk if you have some problems at the knee, just to stay grounded.
Well Ladies and Gentlemen today we are (please follow me in this journey, i’m writing in singular, but ‘i’m there with all of you) in a wasteland, less water and life, i pick up my backpack and i start to walk, there are other people walking with me, dressed with some heavy clothes of wool to protect themselves against the sunlights, it’s early morning and the sun isn’t still hot like midday, we have the bones ache for the humidity (temperature range like the Gobi desert). “Ok, at least i’m not alone” i’m thinking, and yes we are all a good company with our dirty clothes, we show barely our eyes, so wrapped in ourselves and not worried about the strange situation (i’m feeling like i’m the only nervous), simply this people doesn’t think.
Oggi vi presento disegno, realizzato a penna, si intitola “Lo Scettro”,
Che cos’è uno Scettro? Un bastone di legno pregiato ornato di preziosi, da pietre o metalli, un tipico simbolo di potere, ci puoi mettere incantesimi maledizioni, benedizioni, porta fortuna, oppure ti da una mano a camminare se hai problemi al ginocchio per restare ogni tanto con i piedi per terra.
Beh signori oggi ci troviamo (accompagnatemi in questo viaggio, scrivo al singolare ma sono io con tutti voi lettori) in una landa desolata, poca acqua, poca vita, tiro su lo zainetto e m incammino, assieme a me qualche altro personaggio, vestiti in tuniche pesanti nere di lana per isolarsi dai raggi del sole, è mattina presto ancora non è caldo come a mezzogiorno, abbiamo le ossa intorpidite dal freddo della notte (escursione termica da deserto dei Gobi).
“Almeno non sono solo”(fare screen dei personaggi nel disegno) si può pensare, e sì e vero siamo in compagnia tutti avvolti nei nostri cenci, scopriamo a malapena gli occhi, così avvolti in noi stessi che del mondo intorno a noi non vorremmo averci poi tanto a che fare.
Carlo: “Have we got some water?”
People: “Yes we have, we took it in a supermarket, with something to eat”
Carlo: “Supermarket? In this desert?”
People: “you are making too many questions, you risk to lose some energies for the journey”
Carlo: “Where are we going? Please, i don’t know neither how i’m here, what’s happening?”
People: “If you make too many questions you’ll lost yourself, let’s follow the rest of the group and don’t think anything, have faith and relax”
Faith? i don’t remember well this word and its meaning, it’s not for me, i’m full of emotions in my head and obviously i’m not relaxed, i walk with those people just to be not alone, surviving alone could be very difficult, i think, in a wasteland it’s better walking in company, yes but i’d like to have some more explanation than now.
But at a certain point i started to fell more and more the wind, hot and dry, with the sand which is getting up from the ground, i think i could make the lunch with all this soil if i kept open my mouth. I search in the bag and i find an old pair of glasses for the motorcycle, before someone invented the full face helmet, now i can keep open my eyes.
The wind is drawing vortex around us, i notice that many vortex are concentrated to a specific area, i can’t see too much, but i’m starting to recognise some lines, forms, gradients composed by a matter i don’t understand. “So is that our goal?” I ask but no-one answers to me, no-one looks at me, they are totally focused versus the weird figure, at least now i can see it well.
It seems a giant Sceptre shrouded by the wind and the soil, not really surrounded, the wind is coming from the sceptre, the source is the sceptre, the effect is amazing, but i always want to understand better, too many questions not answered, confidence? I don’t know, meanwhile the sceptre gives off some pleasure’s sensations, a chill mood is overrunning to us, we are totally got high, my heart is now relaxed, the other’s are getting off their heavy clothes, they seem happy, but why? I’m continuing to misunderstand all the situation, and my feelings?
Disorientation is the right word, but really this sceptre could offers something real to me? Safety, yeah it’s seems, now it’s not so hot. Pleasure? May be. Am i losing myself? I’m ok? I don’t, but please, please can i exit from the drawing?
Best!!
Carlo
Tutta questa “allegra” compagnia sta camminando in questa landa, in questa steppa, viene presa una direzione senza neanche consultarsi, quindi sappiamo dove andare, abbiamo una metà? Ni noi stiamo camminando e siamo attratti verso un non luogo, ma non è il nulla ad avvolgerci, sono solo le nostre vesti, “caspita ma almeno una domanda me la fate fare a tutti voi?” nessuna risposta, “Ma dove siamo diretti?!!”, urliamo, ma nessuno alza nemmeno lo sguardo, nessuno si volta, siamo in compagnia sì, ma che situazione, alquanto bizzarra.
Carlo: “Abbiamo acqua almeno?”
Cencio: “Si acqua ne abbiamo, l’abbiamo presa al supermercato, anche qualcosa da spunticchiare”
Carlo: “Come il supermercato ma dove?”
Cencio: “Troppe domande, rischi di perdere energia per il cammino che stiamo facendo”
Carlo: “Ma per dove?! Dov’è che siamo diretti, non capisco neanche come sono finito qui”
Cencio: “A farsi troppe domande si rischia di perdersi, segui il flusso delle persone attorno a te e non ci pensare troppo sopra, abbi fede, percorri la tua strada sereno”.
Ed io che di Fede ne ho sempre avuta poca, ho molte emozioni che mi frullano in testa ma di certo non sono sereno, cammino per non restare solo, altrimenti la sopravvivenza sarebbe ancora più impegnativa, per lo meno così pare, in un deserto/steppa/landa meglio in compagnia, ma qualche delucidazione in più no eh?? No.
A un certo punto comincia ad alzarsi il vento, è caldo, secco, e non è solo, c’è tanto terriccio che si è alzato dal suolo che potrei svoltarci un pasto tenendo la bocca aperta mentre cammino. Frugo nelle mie tasche e trovo uno di quegli occhialetti da motocicletta di tanti anni fa, quando ancora non c’era il casco integrale, così riesco a tenere gli occhi aperti. Il vento disegna vortici intorno a noi, noto che un buon numero di vortici si sta concentrando in un punto in particolare, si vede poco ma comincio a notare il delinearsi di alcune forme, linee e sfumature di una materia che non riesco a riconoscere. “Quindi è questo il nostro obiettivo?” chiedo ma nessuno risponde, nessuno volge lo sguardo su di me, tutti concentrati verso questa figura che finalmente riesco a vedere in toto.
Sembra proprio un gigantesco scettro, avvolto dal vento, no avvolgere non è la parola giusta proprio dallo scettro che arrivano le correnti, l’effetto è spettacolare ma io vorrei continuare a capire, troppe domande e poche risposte, anzi nessuna, fiducia? Non lo so, intanto lo scettro emana una sensazione di piacere, il mio battito cardiaco ora è stabile mi sento quasi rilassato, le altre persone si sono tolte finalmente il turbante dalla testa ed i loro occhialetti, sembrano proprio appagati, ma di cosa? Non capisco come mi sento?
Disorientamento è la parola giusta, questo potente scettro in realtà cosa mi offre? Sicurezza? Sembra. Piacere? Forse. Ma cosa sto diventando? Sono a posto così? Non saprei, ma vi prego, vi prego, posso uscire dal disegno?
Saluti
Carlo
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Complimenti! mi piace un sacco il tuo disegno..ed anche il testo...
Secondo me puoi uscire..🙂
Grande!! Via via che è meglio ahahah