
Il mese di novembre 2025 si è concluso all'insegna di sentimenti contrastanti, tra euforia e qualche apprensione. Tuttavia, un evento macroeconomico cruciale potrebbe ridefinire gli equilibri nel panorama delle criptovalute: la Federal Reserve ha posto fine al suo programma di Quantitative Tightening (QT), una mossa che ha generato ampie discussioni e proiezioni positive tra gli esperti del settore.
Il tramonto del Quantitative Tightening (QT) della Fed: una nuova era per la liquidità
Il primo dicembre 2025 si è rivelato una data cardine: la Federal Reserve (Fed) ha formalmente concluso la sua iniziativa di Quantitative Tightening, stabilizzando il proprio bilancio a quota 6.570 miliardi di dollari. Questo implica che la Fed ha interrotto il prelievo di liquidità dal sistema, dopo averne già sottratti ben 2.390 miliardi di dollari. Tale decisione ha subito rianimato le aspettative nel comparto delle criptovalute, con numerosi osservatori che vedono analogie con quanto accaduto nel 2019, quando un analogo stop al QT scatenò un notevole rialzo di Bitcoin e delle altcoin, stando a quanto riportato da BeInCrypto.com.
Gli esperti del settore stanno monitorando con estrema attenzione queste evoluzioni. L'interruzione della riduzione del bilancio giunge in un frangente in cui le riserve bancarie mostrano segnali di stress, attestandosi intorno ai 3.000 miliardi di dollari, equivalenti a circa il 10% del PIL statunitense. In aggiunta, la Standing Repo Facility, che in passato fungeva da assorbitore per 2.500 miliardi di liquidità sovrabbondante, ha visto quasi azzerarsi la propria capacità, eliminando così un significativo ammortizzatore. Dai verbali delle sedute del FOMC del 29 ottobre 2025, è emerso con chiarezza che la Fed avrebbe interrotto la contrazione delle proprie partecipazioni in titoli entro il primo dicembre, cessando di permettere la scadenza degli stessi senza reinvestirli. Di conseguenza, il bilancio non subirà ulteriori riduzioni.
Il Comitato ha rilevato una crescita dei rischi di contrazione dell'occupazione, pur con una disoccupazione contenuta, e un'inflazione definita 'moderatamente elevata'. Shanaka Anslem Perera, un noto ricercatore, ha etichettato questa congiuntura come l''Era della Standing Repo', suggerendo una mutazione strutturale con ripercussioni di vasta portata sulla finanza mondiale, come ha palesato in un suo tweet del 30 novembre 2025 (@shanaka86).
Numerosi osservatori, tra cui l'utente CryptoBullet su Twitter (@CryptoBullet1), interpretano la fine del QT come il preludio a un 'Supercycle' per le altcoin. Non si tratta di mera speculazione: l'offerta globale di moneta M2 è in fase di espansione, un fenomeno che tradizionalmente anticipa i movimenti di Bitcoin di circa 10-12 settimane. Si ipotizza che la cessazione del QT possa immettere nel sistema fino a 95 miliardi di dollari mensili di liquidità, fornendo un sostegno a criptovalute di primaria importanza come Bitcoin, Ethereum, Solana e BNB. Persino l'oro, che ha toccato di recente vette storiche, tende spesso a preannunciare le dinamiche di prezzo di BTC con un anticipo di circa 12 settimane, alimentando ulteriormente l'ottimismo.
Ciononostante, il quadro generale presenta sfaccettature intricate. Il prossimo vertice del FOMC, previsto per il 10 dicembre 2025, si svolgerà in circostanze eccezionali, data l'assenza di dati sull'inflazione relativi a due mesi, dovuta a uno shutdown governativo protrattosi per 43 giorni, come evidenziato da BeInCrypto.com. L'attuale indice dei prezzi al consumo (CPI) si attesta al 3%, superando ancora l'obiettivo del 2% fissato dalla Fed, e il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha altresì confermato che sono in valutazione ulteriori riduzioni dei tassi. Il debito federale statunitense, che ha superato i 36.000 miliardi di dollari e comporta oneri annuali per interessi superiori a 1.000 miliardi, costituisce un'ulteriore incognita di rilievo.
Bitcoin: un novembre difficile, tra deflussi e turbolenze nel mondo DeFi
Malgrado le aspettative rialziste connesse all'iniezione di liquidità da parte della Fed, novembre 2025 si è rivelato un mese tutt'altro che favorevole per Bitcoin. La criptovaluta per eccellenza ha segnato il suo secondo peggior mese dell'anno, con una flessione del valore superiore al 17%. Il suo prezzo è scivolato sotto la soglia degli 80.000 dollari, un minimo che non si vedeva da sette mesi, per poi risalire lievemente sopra i 90.000 dollari, chiudendo comunque novembre con una perdita superiore al 16%. Tale ribasso è stato ricondotto a ingenti deflussi dagli ETF spot, a una minore propensione all'acquisto da parte delle istituzioni e a un incremento delle perdite per gli investitori a breve termine, secondo le analisi di BorsaItaliana.it.
Ad aggravare ulteriormente il quadro ha concorso un episodio critico che ha coinvolto il pool yETH di Yearn Finance, scatenando un'ulteriore ondata di vendite. Nello specifico, un malintenzionato è riuscito a generare una vasta quantità di token yETH senza la necessaria copertura in fondi reali, pregiudicando l'equilibrio del pool e la fiducia degli operatori di mercato. Ne è conseguita una frenetica attività di vendita, che ha colpito non solo yETH ma anche Bitcoin e numerose altcoin; tra queste, Ethereum ha registrato un calo dell'8%, XRP dell'8,5%, mentre Solana, Cardano e Polygon hanno subito perdite comprese tra il -9% e il -12%. Dogecoin ha ceduto oltre l'1%, e $TRUMP il 6,6%.
In questo contesto, le proiezioni sui tassi d'interesse della Fed rivestono un'importanza primaria. Sebbene gli operatori di mercato assegnino una probabilità dell'87% a un taglio di 25 punti base tra il 9 e il 10 dicembre, l'incidente nel settore DeFi ha tuttavia stemperato il clima di ottimismo. L'incertezza è stata ulteriormente esacerbata dalle esternazioni di Donald Trump, il quale avrebbe già individuato il prossimo presidente della Fed, indicando una personalità più "conciliante".
A livello aziendale, Strategy (precedentemente nota come MicroStrategy) ha reso noto di aver istituito una riserva di 1,44 miliardi di dollari per il supporto dei dividendi sulle azioni privilegiate, finanziata attraverso la cessione di azioni ordinarie. Dopo il significativo calo del BTC, il gruppo ha rivisto al ribasso le proprie proiezioni, stimando ora un risultato netto compreso tra -5,5 miliardi e +6,3 miliardi di dollari, con un intervallo di prezzo per Bitcoin ridimensionato a 85.000-110.000 dollari e un obiettivo di rendimento per BTC abbassato dal 30% al 22%-26%. Ciononostante, Strategy ha proseguito nella sua strategia di accumulo di Bitcoin, acquisendo ulteriori 130 BTC per 11,7 milioni di dollari, portando il totale a 650.000 BTC, con un costo medio di acquisto di 74.436 dollari. Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha evidenziato come la contrazione di Bitcoin si sia manifestata in un clima di "marcata avversione al rischio" e "deflussi istituzionali dagli ETF spot", ipotizzando una possibile prosecuzione del "ciclo ribassista".
Ultime dal panorama crypto
Al di là degli accadimenti principali, il 30 novembre 2025 ha portato con sé ulteriori sviluppi degni di nota:
Proiezioni dei mercati predittivi: Bitcoin verso i 100.000 dollari? I mercati di previsione come Polymarket e Kalshi presentano scenari contrastanti per il futuro di Bitcoin. Gli operatori attribuiscono a BTC una probabilità del 48% di toccare quota 100.000 dollari entro il 31 dicembre, stando a Bitcoin.com. Questo dato rivela un certo grado di scetticismo, ma contemporaneamente la tenacia di un obiettivo ambizioso.
Italia: ultime sull'adempimento fiscale delle cripto-attività nel contesto italiano, lo scorso 30 novembre 2025 è scaduto il termine ultimo per la rivalutazione del costo delle cripto-attività, un passaggio di rilevanza fondamentale per un gran numero di investitori. Secondo quanto illustrato da Fisco7.it, la Legge di Bilancio 2025 ha nuovamente offerto la facoltà di rideterminare il costo o valore di acquisto al 1° gennaio 2025, applicando all'importo un'imposta sostitutiva del 18% sulle imposte sui redditi (a fronte del 14% previsto dalla Legge di Bilancio 2023). Il versamento dell'imposta era dovuto entro il 30 novembre 2025 (o il 1° dicembre, cadendo il 30 di domenica), con l'opzione di dilazionare il pagamento in un massimo di tre rate annuali di eguale ammontare, con un interesse del 3% annuo sulle rate successive alla prima. Il codice tributo consigliato è il 1717 per l'annualità 2025. Tale prerogativa si rivela particolarmente proficua per prevenire eventuali contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate in assenza di documentazione del costo storico (che in taluni casi potrebbe essere nullo) e per le cripto-attività acquisite tramite donazione. È fondamentale sottolineare che la rideterminazione va applicata all'intera categoria di cripto-attività possedute e non può dar luogo a minusvalenze fiscali riconosciute. Inoltre, conserva la sua validità anche nel caso in cui le cripto-attività siano state cedute prima del saldo dell'imposta. Le percentuali di tassazione sulle plusvalenze e gli altri introiti derivanti dalle cripto-attività si attestano al 26% per il 2025 e al 33% per il 2026. Per ulteriori dettagli, si raccomanda la consultazione della Circolare AdE n. 30/2023 e delle istruzioni al modello PF, specificamente i righi RT107 e RT108.
Mantle e Bybit uniscono le forze per l'implementazione di USDT0: Mantle e Bybit hanno reso nota una collaborazione strategica volta all'integrazione di USDT0, la distribuzione omnichain della stablecoin USDT di Tether, all'interno della piattaforma di scambio di Bybit. Tale iniziativa posiziona Bybit tra i primi exchange a livello mondiale a offrire supporto ai flussi cross-chain di USDT0, incrementando in modo significativo l'interoperabilità e l'efficienza per tutti gli utilizzatori di stablecoin.
Scontro normativo tra Stati Uniti ed Europa sul fronte delle criptovalute: Il confronto sulla regolamentazione delle criptovalute sta assumendo toni sempre più accesi tra gli Stati Uniti e il continente europeo. Christian Spillmann, su Startmag.it, ha messo in luce le profonde divergenze: l'Unione Europea intende normare le cripto-attività al fine di tutelare la propria sovranità monetaria attraverso l'euro digitale, mentre il presidente statunitense Donald Trump promuove attivamente le criptovalute e la costituzione di una riserva strategica di cripto. Christine Lagarde, a capo della BCE, ha manifestato il proprio scetticismo riguardo alle criptovalute, descrivendole come 'giungle' e ribadendo che i Bitcoin non faranno mai parte delle riserve della BCE, data la loro intrinseca volatilità e i pericoli di riciclaggio. La recente contrazione del valore di Bitcoin ha ulteriormente alimentato tale diffidenza in ambito europeo. La BCE nutre particolare apprensione per le stablecoin, paventando che un loro robusto sviluppo possa innescare prelievi massicci dai depositi bancari, compromettendo la stabilità del sistema finanziario. Trump, d'altra parte, ha siglato il 23 gennaio 2025 un ordine esecutivo finalizzato a tutelare i cittadini americani dai rischi inerenti alle valute digitali delle banche centrali (CBDC) e a consolidare la posizione degli Stati Uniti come principale mercato globale per le cripto-attività. Non solo, ma Trump ha anche inaugurato, assieme ai suoi figli, la propria piattaforma crypto, World Liberty Financial, e pianifica la creazione di una sua stablecoin, USD1, sollevando interrogativi di natura etica e potenziali conflitti di interesse. Moody's stima che entro il 2030 il mercato delle stablecoin oltrepasserà la soglia dei 500 miliardi di dollari. L'UE è impegnata nel rafforzare il proprio controllo, centralizzando la supervisione delle operazioni di scambio tramite l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA). Anche il Regno Unito sta considerando l'introduzione di limiti alle detenzioni in stablecoin (£20.000) e l'imposizione di un obbligo di custodire una porzione degli asset sottostanti presso la Banca d'Inghilterra. L'euro digitale è percepito come la contromisura europea alla digitalizzazione finanziaria, con l'intento di attenuare la dipendenza dal dollaro.
Quant (QNT) controcorrente con un novembre in forte ascesa: Contrariamente all'andamento generale, Quant (QNT) ha registrato un novembre straordinario, concludendo il mese con un incremento di circa il +33%, la sua performance più notevole negli ultimi dodici mesi, secondo l'analisi di Criptovaluta.it. Attualmente scambiato a 103,10 USDT, QNT è prossimo a tornare in territorio positivo su base annuale. Questa impennata è stata alimentata da un'intensa attività di accumulo da parte delle 'whale' (grandi detentori) e dal trasferimento di token al di fuori degli exchange; le riserve di QNT hanno raggiunto un minimo storico di 3,06 milioni di token, e i maggiori detentori controllano ora il 57,83% dell'offerta. I progetti associati a Overledger, la piattaforma di Quant, stanno trovando sempre maggiore integrazione in iniziative di carattere istituzionale, quali l'euro digitale. Dopo un anno caratterizzato da significativa volatilità, con un picco di 171,67 USDT a dicembre 2024 e un minimo annuale di 51,80 USDT a ottobre (in seguito a un flash crash), il recente recupero ha palesato una robusta vitalità. L'analisi tecnica, con l'RSI che avvalora la forza del movimento, suggerisce tuttavia prudenza, dato che il prezzo si trova al di fuori della banda superiore di Bollinger. I volumi di scambio stanno attivamente assecondando questa ascesa, e i successivi traguardi di prezzo per QNT potrebbero situarsi nell'area dei 118-120 USDT, per poi puntare alla resistenza maggiore a 140 USDT.
Altra notizia importante è il lancio della "Krak Card" da parte di Kraken a novembre 2025, un'iniziativa ambiziosa che mira a creare un ponte tra il mondo delle criptovalute e la vita finanziaria quotidiana (fonti: TheFintechTimes, ThePaypers). Questa nuova carta di debito, supportata da Mastercard, è stata progettata per offrire un ecosistema finanziario davvero completo e integrato.
Le caratteristiche principali della Krak Card sono particolarmente innovative e pensate per attrarre una vasta gamma di utenti:
- Cashback dell'1%: Gli utenti possono guadagnare l'1% di cashback su tutti gli acquisti effettuati, con la flessibilità di ricevere il rimborso nella valuta fiat locale o direttamente in Bitcoin. Questo incentivo è chiaramente pensato per stimolare l'utilizzo della carta e premiare i detentori di criptovalute (fonti: Pymnts, FinancialIT).
- Spesa multi-asset: Una delle funzionalità più rivoluzionarie è la possibilità di spendere da oltre 400 asset crypto e fiat supportati direttamente dall'app Krak. Gli utenti hanno un controllo granulare sulle proprie finanze, potendo preimpostare quali asset utilizzare per primi ed escludere specifiche partecipazioni, garantendo una gestione personalizzata e flessibile del proprio denaro digitale. La conversione avviene istantaneamente al momento della transazione (fonti: CCN, TheBlock).
- Zero commissioni: Un punto di forza notevole è l'assenza totale di commissioni di cambio (FX) o mensili, rendendo la Krak Card un'opzione altamente competitiva rispetto alle tradizionali carte di debito e alle offerte delle neobank (fonti: 99Bitcoins, Blockster).
- Disponibilità e Formato: Inizialmente, la carta è stata resa disponibile per gli utenti nel Regno Unito e nell'Unione Europea, sia in formato fisico che virtuale, con piani ambiziosi di espansione ad altri mercati in futuro (fonti: FinanceFeeds, Decrypt).
- Integrazione con l'App Krak: La carta è perfettamente integrata con l'app Krak, lanciata a giugno 2025 e che ha già superato i 450.000 download in 130 paesi. Questa profonda integrazione mira a fornire un'esperienza utente fluida, coerente e centralizzata, dove la gestione degli asset e delle spese avviene in un unico luogo (fonte: FinanceMagnates).
- Strumenti per la creazione di ricchezza: Oltre alla funzionalità di spesa, Kraken ha introdotto le "Vaults", una feature che permette agli utenti di generare rendimento sui propri asset inattivi attraverso l'integrazione con protocolli di prestito indipendentemente verificati, offrendo potenzialmente un APY (rendimento percentuale annuo) fino al 10%. È inoltre in fase di lancio una funzionalità di deposito salariale per i clienti del Regno Unito e dell'UE, con l'obiettivo di posizionare l'app Krak come un vero e proprio conto finanziario primario.
Il lancio della Krak Card si inserisce in una strategia più ampia di Kraken, che mira a posizionarsi come un'alternativa finanziaria completa rispetto alle banche tradizionali e alle neobank, fungendo da ponte efficace tra il mondo cripto e quello finanziario tradizionale. Questo importante passo segue l'ottenimento da parte di Kraken dell'autorizzazione completa della sua licenza MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) dalla Banca Centrale d'Irlanda, che le garantisce l'accesso regolamentato per offrire servizi crypto in tutto lo Spazio Economico Europeo.
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