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Sviluppi Normativi e Istituzionali: Un Quadro in Evoluzione
Il fronte regolatorio ha visto proposte e discussioni che potrebbero ridefinire la supervisione del settore. Il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, Paul Atkins, ha presentato il "Project Crypto", un'iniziativa ambiziosa che mira a una potenziale condivisione del potere regolatorio tra la SEC e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC). Questa proposta, citata da bitget.com, suggerisce che i token considerati "maturi" o "indipendenti" – ovvero quelli che non dovrebbero essere trattati come titoli azionari – potrebbero ricadere sotto la giurisdizione della CFTC. Un'implicazione diretta e di grande risonanza per il mercato è che, se attuato, questo progetto potrebbe collocare XRP sotto l'autorità della CFTC, rimuovendo così le incertezze normative che hanno a lungo gravato su Ripple, l'azienda dietro XRP. Tale chiarimento regolatorio è atteso con impazienza dagli operatori del settore, poiché potrebbe sbloccare nuove opportunità di crescita e investimento.
Parallelamente, l'interesse istituzionale per le criptovalute continua a crescere. Vanguard, un colosso della gestione patrimoniale con 9,3 trilioni di dollari di asset in gestione, starebbe valutando l'introduzione di prodotti di investimento legati a Bitcoin, come riportato da bitget.com. Questa potenziale mossa da parte di un attore di tale calibro segnala una crescente accettazione e maturazione del Bitcoin come classe di asset, aprendo la strada a un'ulteriore adozione da parte degli investitori istituzionali e al dettaglio.
In Europa, la Banca d'Italia, attraverso il Vice Direttore Generale Sergio Nicoletti Altimari, ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alla "mancanza di allineamento normativo" nel settore delle cripto-attività. Durante il suo intervento alla seconda Annual Conference del Roma Tre – UNIDROIT Centre, come dettagliato da repubblica.it, Altimari ha sottolineato che l'innovazione finanziaria, se non accompagnata da un adeguato quadro regolamentare, può generare rischi significativi per la stabilità finanziaria e minare l'integrità del mercato. Ha evidenziato le "significative differenze" nell'approccio regolamentare alle stablecoin tra il MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) europeo e il Genius Act recentemente adottato negli Stati Uniti, notando che altre giurisdizioni si stanno muovendo in direzioni ancora diverse. Questa "mancanza di allineamento" è stata definita "chiaramente subottimale" e potenzialmente generatrice di "seri problemi", con risposte frammentate che rischiano di compromettere sia la stabilità che la fiducia in un settore intrinsecamente globale. Altimari ha ribadito l'importanza della cooperazione internazionale e della "soft harmonization" per promuovere la convergenza e ridurre le asimmetrie, facilitando le transazioni transfrontaliere.
Sempre sul fronte dei prodotti di investimento regolamentati, 21Shares ha segnato un'altra pietra miliare lanciando i primi ETF su indici di mercato crypto registrati ai sensi del "40 Act" negli Stati Uniti. Si tratta del 21Shares FTSE Crypto 10 Index ETF (TTOP) e del 21Shares FTSE Crypto 10 ex-BTC Index ETF (TXBC), che offrono agli investitori un accesso diversificato e regolamentato ai principali asset digitali, escluso Bitcoin per il secondo. Questo sviluppo, come indicato da bitget.com, rappresenta un passo avanti significativo nella democratizzazione dell'accesso agli investimenti in criptovalute.
Infine, un'indicazione della visione a lungo termine sul settore è arrivata dal Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, che ha previsto una crescita esponenziale delle stablecoin, proiettando un aumento da 300 miliardi a 3 trilioni di dollari entro il 2030, una previsione che, nonostante le recenti turbolenze, sottolinea il potenziale riconosciuto a questa categoria di asset digitali.
Andamento del Mercato e Criptovalute Specifiche: Una Giornata di Forte Correzione
Il 13 novembre 2025 è stato un giorno difficile per il mercato delle criptovalute, che ha subito un calo complessivo dell'1,8% nella mattinata UTC, con 80 delle prime 100 e 7 delle prime 10 criptovalute in ribasso, come riassunto da bitget.com. La correzione è stata ancora più pronunciata, con il mercato crypto sceso del 5,59% nelle ultime 24 ore, secondo mbnews.it.
Bitcoin, la criptovaluta di riferimento, è sceso dell'1,3% a 103.080 dollari, ma il dato più allarmante è stato il crollo al di sotto della soglia psicologica dei 100.000 dollari, persa dopo 188 giorni. Questo evento ha innescato liquidazioni per 316 milioni di dollari e ha trascinato al ribasso il resto del mercato. I deflussi dagli ETF spot su Bitcoin negli USA hanno accentuato la pressione, registrando 870 milioni di dollari il 13 novembre, il secondo dato più alto mai registrato. In particolare, il GBTC di Grayscale ha perso 318 milioni di dollari, mentre l'IBIT di BlackRock ha visto uscire 257 milioni, segnalando un indebolimento della domanda istituzionale in un contesto macroeconomico incerto (mbnews.it).
Gli analisti, in particolare quelli di BeInCrypto, come Camila Naón, hanno avvertito che diversi "segnali di mercato sottili" suggeriscono che Bitcoin potrebbe avvicinarsi all'inizio di un mercato ribassista a novembre. Tra questi, una pressione di vendita accelerata da parte dei detentori a lungo termine ("Long-term holders", LTHs), che, secondo glassnode e l'analista Maartunn, stanno distribuendo le loro posizioni in un momento di debolezza del mercato. Questo fenomeno è stato accompagnato da letture negative dell'indicatore Coin Days Destroyed (CDD) e dai deflussi dagli ETF, creando una combinazione di domanda debole e offerta crescente.
Un altro segnale preoccupante è l'indebolimento della correlazione di Bitcoin con le azioni tecnologiche. Sebbene Bitcoin si muova ancora strettamente con il Nasdaq-100 (correlazione vicina a 0,8, dati Wintermute citati da beincrypto.com), questa relazione è diventata asimmetrica: Bitcoin tende a scendere più bruscamente quando il Nasdaq cala, ma reagisce solo lievemente ai rally del Nasdaq. Questo comportamento, osservato anche nel "crypto winter" del 2022, suggerisce che gli investitori trattano Bitcoin come un asset ad alto rischio durante i ribassi ma sono riluttanti a premiarlo in condizioni di mercato migliorate. Il fallimento di Bitcoin nel rimbalzare dalla sua media mobile a 50 settimane, per la prima volta dall'ultimo bottom ciclico, è stato un ulteriore elemento di cautela, indicando un potenziale inversione di trend, nonostante i tagli dei tassi della Federal Reserve e gli stimoli governativi che normalmente fungerebbero da catalizzatori rialzisti.
La Banca Centrale di Singapore ha contribuito al clima di "Extreme Fear" (con il Fear & Greed Index di CMC sceso a 22, il livello più basso da marzo 2025), avvertendo che le stablecoin non regolamentate potrebbero innescare "crolli in stile 2008", come riportato da mbnews.it. Dato che le stablecoin rappresentano l'80% della liquidità del mercato crypto, queste dichiarazioni, unite alle recenti azioni della SEC, hanno alimentato i timori di una stretta regolatoria globale e di un rischio sistemico. La correlazione a breve termine (24 ore) tra il mercato crypto ed ETF tradizionali come QQQ e SPY ha raggiunto livelli elevati (0,95-0,97), indicando che il panico si è rispecchiato in entrambi i mercati, sebbene la correlazione a 30 giorni più bassa suggerisca che il calo delle criptovalute sia sempre più guidato da fattori interni al settore.
Nonostante il quadro ribassista, alcuni dati indicano tendenze di accumulo a lungo termine: le riserve di Bitcoin ed Ethereum sugli exchange continuano a diminuire, segnalando che gran parte dei flussi è diretta verso ETF e la custodia istituzionale. Una "whale" di Ethereum ha accumulato 1,3 miliardi di dollari in ETH, alimentando le speranze di un recupero a 4.000 dollari. Anche MicroStrategy ha visto il valore delle sue partecipazioni in Bitcoin superare la propria capitalizzazione di mercato. Coinbase ha lanciato una nuova piattaforma per le prevendite di asset emergenti, con un focus sull'infrastruttura di Bitcoin, in particolare su Bitcoin Hyper ($HYPER), che mira a risolvere i limiti di scalabilità della blockchain di BTC. Infine, "American Bitcoin", un'entità probabilmente legata al mining di Bitcoin e sostenuta dai figli di Trump, è tornata all'utile grazie all'espansione dei margini, suggerendo resilienza in alcuni settori dell'ecosistema crypto.