Città in disordine

Credo che fra i tanti libri sulle città non dovrebbe mancare nella propria biblioteca personale il celebre "La carta di Atene" di Le Corbusier .
Oggi va molto di moda argomentare sulle città in cui viviamo. Ce ne forniscono lo spunto i telegiornali più o meno presi dalle dispute e dalle corse per amministrarle, ma anche gli stessi cittadini ingarbugliati nelle inestricabili vicente urbane di grandi o piccole dimensioni, non si astengono, a buona ragione, dalla critica.
Molti non sanno che, come la medicina, la biologia, la matematica, l'ingegneria seguono e sono fondate su proprie regole e principi scientifici, anche l'urbanistica ( insomma tutto quello che si vede e non si vede in una città), è materia scientifica, tant'è che esistono lauree attestanti la competenza specialistica. Certo che tutti possono cimentarsi liberamente in disquisizioni o commenti sulle discipline elencate, tanto più con i social a disposizione con cui molti si sentono, anche con una certa determinazione, dottori, addirittura multidisciplinari. Ma per forza è così: si parla di medicina in quanto siamo direttamente coinvolti, le pastiglie bene o male finiscono nel nostro stomaco e vogliamo dire la nostra, così come, vivendo nelle città qualcosa da dire ce l'abbiamo . Anzi, diciamo che, come i medici fanno tesoro dei risultati delle pastiglie su grandi numeri di pazienti, anche gli urbanisti fanno tesoro dei risultati ottenuti dai variegati tentativi di rendere ben funzionanti le città. Allora, per prima cosa, quando da incompetenti e non specialisti ci accingiamo a entrare in certi campi dovremmo prima di tutto riconoscere platealmente il ruolo di dilettanti o semplici appassionati e come tali sostenere le nostre idee o pensieri. Come ci si dovrebbe rendere conto della differenza tra sentirsi e essere competenti? Dai libri conosciuti e letti e dalle esperienze praticate? I dilettanti e appassionati, nella migliore delle ipotesi, possono solo averli conosciuti e letti certi libri, mentre gli specialisti sono solo coloro che certi libri li hanno letti, li conoscono, hanno esperienza sulla materia, e godono di un titolo ufficiale rilasciato dall'Università, cioè di laurea e dottorati.