Flixxo

in #blockchain7 years ago

La ICO di Flixxo è terminata a metà novembre e il token Flixx (standard Ethereum ERC-20) è da poco entrato a listino sui primi exchange, e presto verrà listato altrove. Di cosa si tratta?

Una piattaforma video decentralizzata


Flixxo è (o meglio, sarà non appena implementata) un network di distribuzione video che mette in contatto diretto creatori, utenti e pubblicitari eliminando gli intermediari e stabilendo un circolo virtuoso in cui tutti hanno da guadagnare.

Come funziona?

Flixxo è una piattaforma peer-to-peer in cui i video sono condivisi tramite il protocollo BitTorrent e i pagamenti implementati dalla tecnologia blockchain. Il produttore carica sul network un video, gli utenti pagano token Flixx per visualizzarlo e, se vogliono, possono condividerlo ricevendo altri Flixx in cambio. In sostanza si paga per guardare e si guadagna nel condividere. Lo spettatore e il distributore sono la stessa persona. Nessun intermediario: i guadagni sono spartiti fra produttore e distributore secondo una ratio stabilita dal primo per incentivare la creazione di una rete di distribuzione.

Quanto costa vedere un video?

È il produttore a stabilire quanti Flixx dovrà spendere un utente per visualizzare il suo video, e spetta sempre a lui stabilire una percentuale di Flixx da dividere con i distributori a ogni visualizzazione. Dato che il file fluttuerà nel network decentralizzato tramite gli utenti che lo hanno scaricato e lo hanno messo in condivisione, non esiste alcun server centrale in cui archiviarlo, dunque non è necessario un intermediario che debba conservarlo, mantenere il server e guadagnarci. L’intero malloppo va al produttore e agli utenti che condividono il video, il che dovrebbe mantenere bassi i costi di visualizzazione massimizzando il guadagno dell’autore.


Mario

Mario Un esempio: Mario crea un video divertentissimo, *Gigi non ammette litigi+, e lo rende disponibile su Flixxo per 10 Flixx. Stefania, che sa che Mario è la reincarnazione di Groucho Marx, scuce senza problema quanto richiesto. Entusiasta per quanto ha visto, decide di parcheggiare il video sul proprio hard drive e di condividerlo sulla piattaforma. Mario, un animo alquanto generoso, ha stabilito che il 50% di quanto incassato a ogni visualizzazione debba essere suddiviso fra gli utenti che, come Stefania, distribuiscono la sua ultima fatica. Quando Ugo guarda *Gigi non ammette litigi* paga anche lui 10 Flixx ma, in questo caso, il 50%, ovvero 5 Flixx, verrà spartito fra i distributori, che al momento sono Stefania e Mario stesso, mentre gli altri 5 vanno al produttore. Alla fine della fiera Mario ne incassa 7,5 e Stefania 2,5. Vissero tutti felici e contenti.

E la pubblicità?

A Mario gli affari vanno bene. Gigi non ammette litigi è uno dei video più visti su Flixxo. Ha talmente tanti Flixx che gli pare giusto passare all’incasso. Fortunatamente per lui Petomar, un’azienda che produce simpatici palloncini di gomma per allietare le cene più boriose, è stanca di vedere i propri spot pubblicitari apparire su video YouTube di dubbia moralità, e vuole accertarsi che, a differenza dei propri prodotti, i suoi spot non risultino invadenti per gli spettatori. Sapendo che su Flixxo è l’utente a scegliere se visualizzare o meno uno spot pubblicitario, e sapendo anche che sarà spinto a farlo in cambio di Flixx, decide di entrare nella piattaforma. Sarà la Petomar stessa a pagare gli utenti per le loro visualizzazioni, dunque l’azienda ha bisogno di Flixx. Mario ne ha da vendere, e il gioco è fatto: la Petomar acquista i Flixx da Mario, carica il suo spot, Ugo decide di guardarlo, Petomar gli versa i Flixx stabiliti (+ un 10% che va alla piattaforma, l’unica fonte di guadagno di Flixxo).
Tutti continuano a vivere felici e contenti. Mario ha monetizzato il suo lavoro, Ugo ottiene qualche spicciolo da spendere in altri video per avere guardato uno spot, la Petomar è sicura che Ugo l’abbia visualizzato senza skipparlo e Flixxo ricava il suo 10%.
Cerchio virtuoso e favola chiusi.

YouTube deve morire


Qual è il competitor principale di Flixxo? Nessuno di serio. Solo un mostro sacro fagocitatore di visualizzazioni online, gratuito e di proprietà dell’oracolo più interpellato dagli eroi internettiani. Dunque, come diavolo pensa di cavarsela Flixxo?
Youtube non sta vivendo giorni felici. Nella primavera del 2017 è stata colpita dal terremoto di Adpocalypse, e di recente è arrivata Adpocalypse 2 la vendetta. Per farla breve, gli inserzionisti pubblicitari si sono accorti (per colpa di scandali fittizi e reali) che i loro spot finiscono in apertura di video i cui contenuti potrebbero non essere ritenuti (a torto o a ragione, poco importa) politically correct, e dunque hanno minacciato, e in alcuni casi deciso, di ritirare i propri spot, e dunque i propri soldoni. Google ha risposto modificando i propri algoritmi e classificando i video della piattaforma in “buoni” e “cattivi”, con i primi che si prendono la fetta più grossa degli introiti pubblicitari. Dato che nell’ultima categoria finisce di tutto un po’, anche roba seria che tanto cattiva non è, molti vlogger si sono visti decurtare all’improvviso i propri incassi, già prima parecchio rosicchiati da Google.
Flixxo punta ad attrarre questi creatori insoddisfatti grazie alla sua piattaforma sociale virtuosa. Che ci riesca o meno lo staremo a vedere.
E no, YouTube non morirà e nessuno intende decapitarla.

A chi può interessare Flixxo?

  • Ai creatori di contenuti video che vogliono guadagnare di più e far circolare il proprio lavoro incentivando i fan come distributori delle opere.

  • Agli utenti disposti a pagare per visualizzare contenuti che amano, ma anche a guadagnare dalla condivisone dei video e dalla volontaria visualizzazione di inserzioni pubblicitarie.

  • Agli inserzionisti pubblicitari che vogliono raggiungere un pubblico consapevole ed essere sicuri che i propri spot siano realmente visualizzati.

Info

Blog: https://medium.com/@flixxo
White Paper (italiano): https://drive.google.com/file/d/0BwKq7_DwmvOEZzA4ZEd2NERxTVE/view
Telegram (inglese): https://t.me/flixxo
Mario, Stefania e Ugo non esistono. La Petomar non produce petofoni (ma qualcuno dovrà pur farlo) e Gigi non ammette litigi non è mai stato girato (ancora).


DISCLAIMER: questo è un articolo meramente informativo che non intende dare alcun consiglio di nessun tipo, soprattutto in fatto di acquisto o vendita di criptovalute. Informatevi, documentatevi e non lasciate nulla al caso: siete voi stessi i soli responsabili delle vostre scelte e azioni.